Capitolo 14

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Sono al pranzo con il sindaco di New York insieme a mio marito. Indossa un completo bianco con una camicia azzurra lasciata aperta e nemmeno oggi indossa la cravatta. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso per quanto è sexy e tutte le donne hanno sospirato al suo passaggio, le ho sentite una ad una, e tutt'ora non riescono a staccare i loro sguardi da John. Ieri sera, appena rientrati nella nostra suite, mi sono fatta perdonare per la provocazione del pranzo e poi abbiamo fatto parecchie volte l'amore durante la notte. John mi fissa ogni tanto con quegli occhi azzurri, intensi da provocarmi brividi come la prima volta che i nostri occhi si sono incontrati.


Ad un certo punto del pranzo vedo John rabbuiarsi mentre fissa l'altra parte della sala e vedo Amanda avanzare a passo spedito verso il nostro tavolo. Arriva e si ferma affianco a John, che la guarda furioso.

-"Chiedo scusa per l'interruzione signor sindaco, ma dovrei scambiare due paroline con il signore qui accanto" dice con falsa gentilezza indicando John.

-"Amanda, io non devo scambiare proprio niente con te. Come vedi sono a pranzo con il sindaco per questioni importanti. Vai via" dice gelido. Amanda mi fissa sdegnosa.

-"Invece credo proprio di si. O vuoi che dica alla tua cara mogliettina che sere fa il tuo appuntamento ero io?" dice con un ghigno. Io divento  tesa. E' impossibile. John è sempre stato con me, non mi ha mai lasciata per paura e l'unico appuntamento che aveva sere fa, era con un suo vecchio amico, Keat, con cui ho parlato al telefono e mi mandavo foto in continuazione di loro due che facevano le boccacce.

-"Sei una pazza psicopatica Amanda. Lascia stare me e mio marito, per sempre" tuono alzandomi di colpo facendo strusciare la sedia sul pavimento. La sala del ristorante è quasi piena.

-"Chiamate la sicurezza!" tuono ad uno dei camerieri che corre verso l'uscita della sala per chiamarli. Subito dopo arrivano due uomini della sicurezza.

-"Ci sono problemi capo?"

-"Si, scortate fuori questa donna e non fatela più avvicinare al mio hotel e a mia moglie" tuona John facendo segno di procedere. Amanda urla imprecazioni contro di noi mentre viene presa per i gomiti e scortata all'uscita. Il sindaco è in silenzio e John si schiarisce la gola.

-"Sono mortificato signor sindaco. Mi dispiace immensamente per questa brutta scena a cui ha dovuto assistere" si scusa John. Il sindaco sorride comprensivo.

-"La capisco benissimo Mr Cooper, succede qualche volta anche a me. Non si scusi e procediamo con il pranzo e non pensiamoci più" dice allegro il sindaco.

E così ritorniamo a mangiare in clima disteso.


*************

Sono al telefono con Mike per dei ragguagli sull'hotel qui a New York e sono seduto alla poltrona del mio ufficio mentre Grace è seduta sul divano a lavorare al computer. E' concentrata e bellissima e poi ha la pelle così vellutata e lucente. Ha un'aurea chiara, fresca. Per fortuna è ruscita a mangiare tutto a pranzo.

-"Si è qui, sta lavorando ad una relazione. Penso tra un pò mi manderà al diavolo" dico ridacchiando mentre fisso la mia bellissima moglie che mi guarda storto, visto che le ho affidato il compito di leggere una relazione sul progetto della ristrutturazione dell'hotel in Thailandia, invece di farlo io.

-"Amico mio, non la fai mai riposare quella povera ragazza"

-"Si riposa con me quando siamo a letto" gli rispondo e Mike ridacchia.

-"Sei una testa di cazzo" risponde Mike ridendo.

-"Si, anche tu lo sei. Dai ciao" lo saluto ridacchiando e poi riattacco. Mi alzo e mi dirigo verso Grace. Mi siedo accanto a lei e le tolgo il computer dalle gambe, ricevendo in cambio uno sguardo assassino.

-"Che vuoi Cooper?" dice scocciata Grace. Sorrido e la prendo tra le braccia, facendo appoggiare la sua testa sulla mia spalla mentre le accarezzo il viso. Chiude gli occhi sospirando.

-"Voglio che ti riposi un pò Mrs Cooper. Hai bisogno di dormire un pò e di recuperare un pò le energie visto che la notte non ti faccio riposare abbastanza" dico ridacchiando alla fine. Lei sorride continuando a tenere gli occhi  chiusi. Si sistema meglio e poggia un braccio circondando il mio busto. Dopo qualche minuto dorme tranquillamente e chiudo per un pò gli occhi anch'io. Alla  fine, dopo il pranzo con il sindaco ho ricevuto il candidato a direttore di sala per il ristorante dell'hotel e devo dire che l'uomo è davvero in gamba e secondo me è uno che ha le palle.


****************

Mi risveglio quando sento dei colpi alla porta e subito dopo si affaccia alla porta Meredith, la segretaria. Le faccio segno di fare piano e di entrare. Lei sorride alla scena, mentre guarda Grace dormire tra le mie braccia.

-"Mr Cooper, lo chef vuole sapere se cenerete in camera o in sala" dice a bassissima voce.

-"Digli che ceneremo in camera visto che mia moglie è stanca e anch'io" rispondo a bassissima voce pure io. Meredith fa un cenno e va via. Torno a poggiare la testa e fisso il viso rilassato di mia moglie. E' così piccola e dolce. Dio, come la amo da impazzire! Chiudo di nuovo gli occhi crollando a dormire definitivamente.


Ci svegliamo quando ormai sono le nove di sera. Grace mugugna qualcosa di insensato facendomi ridacchiare e ricevo un pizzicotto sul fianco. Spengo tutto e la prendo in braccio per poi dirigerci verso gli ascensori. Arrivati in camera, entro e con un piede chiudo la porta, per poi procedere verso il soggiorno e poi la camera da letto per depositare Grace che sornecchia. In questo periodo è più stanca e ha sempre sonno. Chiamo la cucina e la lascio dormire fin quando non arriva la cena in camera.

Mangiamo affamati tutto quello che ho ordinato e poi ci spogliamo per andare a fare una bella doccia rinfrescante. Sotto la doccia l'atmosfera si surriscalda e finiamo per fare sesso bollente, spinto contro le piastrelle con l'acqua che scorre sui nostri corpi mentre noi ci muoviamo,ansimiamo tra una spinta e l'altra e gridiamo di estasi quando Grace raggiunge l'orgasmo e io mi riverso tutto dentro di lei. Tremiamo per i brividi intensi di piacere e ci baciamo con passione selvaggia. Ci laviamo ed usciamo dalla doccia asciugandoci, per poi andare in camera e crollare sul letto esausti.

La prendo tra le mie braccia, dove lei si accoccola all'incavo del mio collo, e mentre la accarezzo si addormenta. Sospiro e le accarezzo il ventre leggermente gonfio, che si nota appena. Ho un brivido di terrore ripensando a quello che ho passato in precendenza, però poi penso che questa volta le cose sono diverse e che andrà tutto bene. Mi addormento con questa sensazione positiva mentre stringo a me la mia piccola e dolcissima moglie, la madre di mio figlio.

INASPETTATAMENTE INNAMORATO DI MIA MOGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora