Capitolo 7.1

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Mi sento totalmente uno schifo.

Sono a casa di Mike, che mi guarda furente. Sono qui da due ore a lagnarmi, dopo che ho riaccompagnato Grace nella nostra casa che rimarrà a lei fin quando non sistemerò la villa per  lei e il bambino che l'ho portata a vedere. Io troverò una sistemazione nel mio hotel senza dare troppo nell'occhio visto e considerato che siamo sposati da poco e la separazione deve avere un bassissimo profilo, nessno deve sapere nulla. Solo Mike e la sua fidanzata ne sono a conoscenza e anche se sono contenti per la scelta che ho preso, quella di non portare Grace in clinica, dall'altra parte sono furibondi con me perchè non sono un uomo con le palle e contro palle pronto ad affrontare la paternità e la gravidanza insieme a Grace. Ma proprio non c'è la faccio, ho il terrore. Mi si gela il sangue.

Grace al momento ha bisogno di riposo e poco stress e se le succedesse qualcosa mi sentirei in colpa. Le ho detto di rimanere a casa senza affrontare per ora il lavoro in azienda e altre faccende riguardanti la beneficienza di cui è parte attiva da prima del matrimonio. Lei ha obiettato su tutto, testarda com'è e mi ha mandata al diavolo in modo rabbioso buttandomi letteralmente di peso fuori dalla porta e prendendosi anche le mie chiavi di casa.

Ha deciso di affrontare la separazione così, con l'ira e il distacco nonostante la stessi pregando di calmarsi e le stessi dicendo che l'amavo alla follia ma che era la soluzione giusta. Comunque non le ho detto che voglio divorziare, perché non è assolutamente quello che voglio. Resteremo separati, ma il divorzio non è nei miei piani e sono contro.

-"Sei un imbecille patentato. Davvero. Non so più che pensare amico...abbiamo parlato dei tuoi problemi, dei tuoi casini, delle tue paure un milione di volte. Ci siamo anche scervellati ad analizzare le cose dal punto di vista psicologico ma rimani fermo sempre sullo stesso punto e  non ti schiodi e non ti vuoi scrollare le paure di dosso. Sei un bastardo senza cuore certe volte, anche se non posso definirti così effettivamente perché sei innamorato perso di tua moglie...." dice serio Mike e rimane un attimo a fissare il pavimento pensieroso.

-"Fatto sta che sei un coglione senza palle. Su questo non ci piove" finisce di parlare e sospira pesantemente.



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Sono solamente furiosa in questo momento per il comportamento di John. Ha preso tutte le decisioni lui. Vuole la separazione. Mi lascia la casa in attesa della reggia che farà costruire appena fuori Londra. Vuole che stia a casa. Ma chi diavolo crede di essere??!!!

Che mi lasci la casa mi sta bene, ma che mi dice di stare a casa ferma senza far nulla mi fa imbestialire. Non sono una malata che sta per morire, ma sono solo incinta di suo figlio, di un bambino che non avrà un padre ma che ugualmente gli ha salvato la vita, per pura pietà nei miei confronti. Forse sto esagerando, non lo so. O forse no. So solo che ho una rabbia cieca che l'ho sbattuto letteralmente fuori casa e prendendomi anche le sue chiavi.

Torerò a lavoro che gli piaccia o no e se vuole mantenere un profilo basso sulla separazione dovrà accettare la cosa se no passo con la procedura di divorzio e so che ne è estremamente contro.
Purtroppo in pubblico dovremmo apparire felici e splendenti, in piena sintonia, freschi di nozze. Come al solito reciteremo. All'inizio facevamo solo sesso e quando ha spiattellato la nostra storia del fidanzamento abiamo recitato per tutto il tempo la coppia felice davanti a tutti ed è stato davvero estenuante. Ora sarà anche peggio, visto che i sentimenti che proviamo l'un l'altro sono anche corrisposti.



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Ho passato la notte nella mia suite reale del mio hotel. Mi sono girato e rigirato, sospirando e sbuffando in continuazione con un senso di oppressione al centro del petto e un vuoto  che mi ha fatto rabbrividire in continuazione perché mi sono sentito fuori posto, non a casa e non tra le braccia della donna che amo follemente. Mi Manca terribilmente Grace, ma dovrò farmene una ragione purtroppo.

Dopo che sono andato via da Mike, mi sono recato in hotel e tutti mi hanno guardato stupefatti quando ho detto loro che restavo a dormire nella mia suite, con tanto di vestiti miei. Sanno che non devono far domande o spifferare le cose se no rischiano il licenziamento immediato.

Ora sono nel mio ufficio con la testa piena di pensieri che fanno a cazzotti e un vuoto dentro incolmabile. Mi sento perso senza mia moglie/ assistente. Lei è il mio braccio destro.

All'improvviso sento ticchettare fuori dall'ufficio e posso scommettere tutta la mia fortuna che ho, che quei passi sono di mia moglie, che ovviamente non doveva essere qui ma a casa. Sento tutto perché ho imparato a lasciare la porta aperta da quando Grace prima del matrimonio, occupata com'era non veniva quasi mai a lavoro e Isabel si divideva tra me e Mike e così dev'essere tutt'ora. Al massimo assumo un'altra assistente, possibilmente matura di età e che sappia fare il lavoro. E poi, parliamoci chiaro, anche se siamo separati da qualche ora lei è e resterà sempre la signora Cooper e non ha bisogno di lavorare.

Chiamo Isabel con il telefono e la faccio precipitare in ufficio.

-"Mi dica Mr. Cooper" entra timidamente. La guardo serio.

-"Che ci fa mia moglie in azienda?" tuono severo. Isabel sgrana gli occhi impaurita e mi guarda come fossi un pazzo. Beh, non ha tutti i torti. Sono spiritato, teso, nervoso, assonnato, con la barba e soffro d'amore.

-"Sono venuta a lavorare, mi pare ovvio. Non c'è alcun bisogno che chiami Isabel spaventandola con i tuoi modi rudi" tuona Grace sulla porta del mio ufficio con tono gelido a braccia conserte e testa alta e fiera e uno sguardo duro a sfidarmi. Indossa una gonna attillata e una camicia bianca di seta con tanto di tacchi alti. Ho il cuore che pompa velocemente e la bocca secca. E' una bellissima visione, anche se si notano le occhiaie nonostante il leggero trucco applicato. Mi riscuoto.

-"I patti non erano questi amore" dico addolcendo il tono e facendo un sorriso tirato che viene subito smorzato dal suo ingresso e dalla chiusura della porta con la fuoriscita di scena di Isabel.

-"Ma davvero? E io me ne sbatto altamente. Non sono malata e non sto per morire. Fattene una ragione!" sbotta duramente prima di aprire la porta. Si ferma sull'uscio e si gira.

-"Tra cinque minuti hai appuntamento al Street Food" dice seria e marcia fuori dall'ufficio lasciandomi stordito e con il cuore in affanno.

INASPETTATAMENTE INNAMORATO DI MIA MOGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora