16 Capitolo

935 64 8
                                    

~ Christian ~

Quelle parole uscirono dolcemente dalla mia bocca, senza pensarci, senza preavviso, era il mio cuore a parlare. Ormai lui detta legge.

La mente vaga senza una meta, e il mio cuore, ferma prepotente quel suo andamento.

"Amore mio"

Questo è quello che sento per Mattia.

Amore

Anche se ancora, la mia memoria scherza e non vuole ritornare, lo stare accanto a lui, sentirlo vicino a me, mi fa stare bene.

Ed è quello che voglio

Che il mio cuore vuole.

Lui!

Uscire da quella casa, con lui sul letto, dopo aver fatto l'amore, non so quante volte, con quel caldo corpo, e il suo viso e le guance rosse, perlato di sudore, non è stato facile.
Sarei rimasto lì ore ed ore, a farlo mio. Perdutamente innamorato dei suoi occhi.

Bellissimi, profondi.
Qualcosa di indescrivibile, quando brillavano come stelle, mentre veniva per opera mia.

Quei brividi, che non ricordavo di aver mai provato in vita mia. Quei brividi che solo baciandolo, mi fa provare. Scosse elettriche in tutto il corpo.

Dentro di lui, è il luogo dove vorrei abbandonarmi. Caldo ed accogliente. Avvolgente e stretto da spezzare il fiato.

Baci

Infiniti

Caldi

Questo è quello che vorrei fare da adesso in poi. Mille baci ogni giorno, se non anche di più.

Questi mesi lontano da lui, non so neanch'io come ho potuto resistere.

Mi chiamo coglione da solo, per averlo trattato male. Per averlo fatto piangere così tante di quelle volte.

Che adesso ripensandoci il mio cuore piange lacrime amare.

Non volevo. Non ero in me. Non avrei mai fatto piangere, lui, la persona che mi ama così tanto, più della sua stessa vita.

Ed io lo amo?

Si

Urlo
Il mio cuore lo fa

Lo amo.

Adesso lo so.

Adesso il mio cuore mi ha aiutato a capirlo.

Non voglio che qualcuno gli faccia del male.
Non voglio che la mia famiglia dica e faccia qualcosa solo per il piacere di ferirlo.

Non si merita niente di tutto questo.

Devo proteggerlo, e lo farò.

Dopo che mi sentì soddisfatto, gli diedi l'ultimo bacio, per davvero, e andai a lavoro.

Si dovevo andarci, il lavoro chiamava. Avevo cinque appuntamenti, che avevo spostato l'altro giorno per andare dal medico, ed oggi dovevo pur rispettare il mio dovere ,no?

Guardavo l'orologio ogni ora, volevo andare a casa, volevo vederlo, e stare ancora con lui.

Non mi riconosco, lo so

Ma adesso, con quella consapevolezza di amarlo, non riesco più a stare lontano da quel ragazzo oceano, nemmeno un secondo.

Con quella pelle morbida, rosea e calda, che mi fa impazzire.
Rimarrei a contemplare quel corpo perfetto per ore interminabili.

Amnesia Where stories live. Discover now