13 Capitolo

852 63 11
                                    

~ Mattia ~

Ero entrato nel mio sogno, quello in cui tutto era ritornato normale, ogni piccola cosa al proprio posto. E noi due. Insieme ad amarci perdutamente per tutta la notte.

Invece sono qui a stringere l'amore delle mia vita, in balia dei suoi mali, oppresso dall'angoscia di non ricordare, e dalla paura di quel qualcosa che potrebbe cambiare la sua vita.

Chris non ti cambia nessuna vita, ritorni alla tua di vita.

Perché non vuoi capirlo.

Vederlo così fragile mi fa male.
Così vulnerabile.
Così indifeso.

Il mio uomo affrontava tutto.
Prendeva il toro dalle corna. Chris? Il mio Chris dov'era finito?
Lì in qualche angolo della sua anima, esiste, c'è, lo so. Deve solo trovare la forza di riemergere.

Adesso lo guardo, dolcemente, mentre lui trema sotto il mio corpo, e lo stringo ancora, più quanto non stessi facendo già. Quel viso bagnato dalle sue lacrime, cessate soltanto dal sonno, quelle ciglia coronate da piccole gocce rimaste lì a ricordarmi quel cuore che dentro sta soffrendo.

La rabbia di vederlo così mi assale. Non riesco a fermare il suo andamento. Troppo tempo sono stato costretto a non starci vicino, ed a pensarlo ogni giorno con un attacco diverso, mi piange il cuore.

Io devo curarlo. Il suo problema sono io.

A causa mia sta soffrendo così, a causa mia non può ricordare.

Quei baci, quelle braccia che mi avvolgevano, erano di Chris, del mio Chris. Era come se fosse ritornato da me, come mi guardava, come mi dava quel piacere, che mancava come l'aria.

Non sono disperato, era lui. L'ho sentito.
Era Chris quello che si prendeva cura di me.

Poi vederlo immobilizzato, pallido, con quelle lacrime che iniziarono a sgorgare dal suo viso.

Io

Io mi sentì morire dentro.

Quelle parole sconnesse, lui che senza respirare, guardava quelle mani che un momento prima sfioravano il mio corpo.

E come lui, io non respirai più.

Perché vederlo che soffre, per me è insopportabile.
Perché non posso prenderlo io, il suo dolore?
Datelo a me.
Non voglio che pianga così.
Non si merita questo.

Con quei piccoli baci durante la notte, vegliai su di lui. Non riuscivo a dormire, con quel pensiero di svegliarmi e non ritrovarlo più vicino a me. Quell'incubo accompagna le mie giornate, ogni giorno da quel 8 gennaio.

Non vederlo, non sentirlo, non baciarlo, non toccarlo.
Dopo quello che stava succedendo ieri, adesso diventerà ancora più opprimente.

Perché lui adesso, dopo il sorgere del sole, quando si sveglierà, e mostrando la terra rossa che io amo tanto, lui andrà via. Romperà questo momento in cui io sono parte del suo corpo, e lascerà me in balia di quel dolore, che insieme, solo insieme, potremmo superare.

E quando inizia a muoversi, io entro in panico.

No ti prego, continua a dormire un altro po', io voglio stringerti qualche minuto in più.

E poi lo vedo, li che mi guarda con i suoi occhi, ancora un po' umidi, per ieri sera.

E io sento perdere, piano piano le forze.

Mi sta lasciando un altra volta.

Ancora

Lo vedo staccarsi dal mio corpo, e io rabbrividisco a quel freddo che penetrava sotto la pelle.

Amnesia Where stories live. Discover now