XIX

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–«Che casino che hai combinato, Kim»

Il biondo si bloccò sul posto in un primo momento, ma dopo si girò in direzione della voce.

«Hai combinato proprio un bel casino» ripetè il moro demone, grattandosi la nuca con fare annoiato.
«Ti avevo avvertito...Mi hai costretto tu. Sappi che è stato a causa tua»
E senza lasciar parlare il biondo, si volatilizzò nel nulla.

Taehyung parve come risvegliarsi: il respiro iniziò a farsi pesante e l'ansia iniziò a presentarsi.
"Devo correre da lui...Devo proteggerlo a qualsiasi costo. Qualsiasi."
E così inziò a correre come un disperato in direzione dell'appartamento di Jimin.

Arrivò in poco tempo, in fin dei conti non si era allontanato molto. Aprí la porta lentamente e, anche se cercava di non far rumore, era comunque spaventato e in ansia. Cosa che non fece che peggiorare mano mano che accorciava la distanza con il divano dove riposava lui.
Si avvicinò al divano, mettendosi seduto sul freddo pavimento.
Jimin pareva riposare ancora beatamente, il biondo provò un calore confortante al centro del petto e, anche se non voleva disturbare il suo sonno, con un leggero tocco provò a svegliarlo.

«Jiminie, puoi svegliarti un attimo per me?» pronunciò con flebile voce, accarezzando la guancia destra del ragazzo.
Il moro parve iniziare a svegliarsi, si grattò un occhio con la piccola mano e con voce impastata dal sonno rispose.
«Tae? Che ci fai sveglio?»
«Eh? Ah...Nulla. Tutto bene? Ti senti bene?»
La voce preoccupata di Taehyung tremava e Jimin subito se ne accorse.
Si mise seduto e guardò il biondo dritto negli occhi.
«Perché tremi?» chiese confuso Jimin mentre scrutava il biondo che, non riuscendo a reggere il confronto, spostò lo sguardo.
«Io...Scusami se ti ho svegliato»
«Hai avuto un brutto sogno?» provò ad indovinare il moro.
«Diciamo qualcosa del genere»
Jimin sorrise, facendo così scomparire i suoi occhi color nocciola, e prese le mani fredde di Taehyung nelle sue.
«Vieni, dormiamo ancora. È presto» e detto ciò, fece stendere Taehyung accanto a lui sul grande divano.
Jimin si accoccoló vicino al demone, mettendo la testa sul suo petto mentre Taehyung circondó la vita di Jimin con un braccio, regalandosi a vicenda calore nella fredda notte.
Si addormentarono così: l'uno nelle braccia dell'altro.
Entrambi sentendosi al sicuro.
In pace.

Per Taehyung la notte era una tortura.
Non riusciva a dormire, sebbene avesse la ragione della sua felicità al sicuro tra le sue braccia.
«Jiminie, dormi?» provó Taehyng con voce piccola, facendo risultare la sua voce, di norma già roca e bassa, ancora più gutturale.
Jimin non ripose, ma fece solo un verso che venne preso da Taehyung come risposta negativa.

«Jiminnie-ah»
Il biondo richiamó la sua attenzione.
«Hm
«Sono curioso di una cosa...» disse in un sussurro.
Si fece forza e continuò.
«Ti innamoreresti mai di un demone
Il biondo dicendo questo si era allontanato per poter guardare meglio il ragazzo, che pareva confuso, seppure avesse ancora gli occhi chiusi.
Quest'ultimo alzò lo sguardo e lo incatenò a quello del ragazzo al suo fianco, senza staccarlo mai, e con una voce leggermente più bassa del solito disse:
«Vuoi la verità...?»




Taehyung si svegliò di soprassalto:
il respiro corto, la fronte sudata, gli occhi spalancati.
Un altro incubo. In passato non ne faceva così spesso, ma ora era diverso.
In passato non ne faceva per nulla...
I demoni non possono sognare e non possono di certo fare incubi. Non riusciva a capire perché ne aveva appena fatto uno.
Stava diventando sempre più...
Debole.

Cercò di fare mente locale e calmarsi, ma non ci riusciva.
Si guardò in giro e notò che era solo sul freddo divano.

Jimin non c'era.

Si alzò frettolosamente e iniziò a cercarlo, sempre più preoccupato.
Subito si calmò non appena lo vide intento a cucinare qualcosa.
Tirò subito un sospiro di sollievo e lentamente gli si avvicinò.

Gli circondò i fianchi con le braccia e posò il capo nello spazio tra il suo collo e la spalla.
«Buongiorno Taetae» sorrise Jimin quando sentí il petto di Taehyung a contatto con la sua schiena.
Taehyung in risposta mugolò solamente e diede un piccolo bacio sul collo scoperto e niveo del moro che subito provò un piccolo brivido piacevole.
Jimin gli sorrise calorosamente e disse che la colazione era quasi pronta: oggi pancakes.









«Jimin, ti prego stai attento»
«Tae, è la settima volta in cinque minuti che me lo ripeti...Starò attento! Ci vediamo stasera, a dopo»

Taehyung sospiró e, ripetendogli ancora una volta di stare attento, lasciò il moro di fronte il piccolo bar dato che quest'ultimo doveva iniziare il turno di lavoro mattutino.

Jimin era rimasto molto stranito dal comportamento che aveva assunto Taehyung quella mattina:
sembrava preoccupato, fin troppo, e...
Aveva come la sensazione che gli stesse nascondendo qualcosa.
"Chissà cos'ha...Forse per il sogno di stanotte?"
Scrollando le spalle, lasciò le sue preoccupazioni sparire e si concentrò completamente sul lavoro.
Oggi avrebbe finito in tarda serata.
"Forza, Jimin, ce la puoi fare"
si spronò mentalmente, iniziando a lavorare.













Era distrutto.
I piedi gli dolevano, ma finalmente aveva terminato il turno.
«A domani, hyung» e salutando Jin, uscí dal locale avviandosi verso casa.
Con passo lento, camminava tra le strade desolate della città.
Capo chino e trascinando i piedi per la troppa stanchezza.
La luce quasi inesistente della fredda notte lo accompagnava:
non vi era nessun suono, nessuno che faceva compagnia al povero ragazzo, nessuna automobile o qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Nulla. Jimin era completamente solo.

Era quasi arrivato a casa quando, ad un certo punto, andò a sbattere contro una figura.
«M-Mi scusi, non guardavo dove andavo» si scusò subito il moro.
Ma la figura non rispose. Non disse nulla.
Lo guardo semplicemente...Con i suoi occhi verdi chiaro -con piccole sfumature di giallo- che risplendevano sotto la luce della luna.
Occhi troppo chiari per essere...Umani.

«Fammi divertire, Park Jimin»
Jimin parve confuso da quelle poche parole, ma furono l'ultima cosa che sentí.
Buio.



Buio

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BECAUSE OF YOU - VMWhere stories live. Discover now