Capitolo 18 - Colpevoli?

1.5K 112 29
                                    

L'orologio continuava a ticchettare rumorosamente, andando avanti senza aspettare nessuno. Quante volte gli è capitato di voler fermare il tempo? Pochissime. Ormai aveva preso familiarità con il tempo, sapeva che la realtà non si poteva cambiare e che quelle fastidiosissime lancette davano prova della loro freddezza. Continuavano per la loro strada, facendo passare i minuti, le ore... Ignorando tutto quello che gli stava attorno.

" Quindi è così... " -

Sospirò Coraline, sapendo della partenza improvvisa di sua cugina. In un certo senso ne era felice, insomma... Non avrebbe più dovuto proteggerla. Dall'altra parte si sentiva un po' in colpa, dato che avrebbe voluto salutarla per bene.

" Hai dormito parecchio, questa notte non riuscirai a dormire " - disse poi sua madre, bevendo un sorso di caffè.

Coraline sbuffò. Aveva ragione, succedeva sempre così. Ogni volta che si addormentava il pomeriggio e si svegliava la sera tardi, era certo che non avrebbe preso sonno.

" Beh, almeno provaci " - disse il padre, entrando nella stanza con un mucchio di fogli in mano.

" Già a lavoro? " -

Neanche il tempo di guarire del tutto, che subito si deve mettere a sgobbare.

" Oh... Quando abiterai da sola capirai " -

" Non credo caro, prima dovrà avere dei figli " - commentò sua moglie, digitando qualcosa al pc.

" allora non lo capirò mai " - rise la ragazza, alzandosi da tavola.

" vado in camera... notte mamma, papà " - li baciò sulle guance, stranita anch'essa dal suo gesto, e comincio ad avviarsi.

Ad ogni passo, studiava per l'ennesima volta casa sua. Ogni volta che guardava le pareti, le immaginava sempre diverse... Più colorate. Ormai si era dimenticata l'aspetto " dell'Altra Casa ", l'unica cosa però che le era rimasta in mente era quel quadro nel salotto: Un bambino con il gelato in mano sorridente, tutto il contrario di quello che tenevano nella vera casa. Alla fine però non le dispiaceva, le ricordava quel giorno... Quel fatidico giorno in cui pensò finalmente di essere libera dall'Altra Madre. Non era mai stata così tanto felice, si sentiva così coraggiosa... così forte.

" ricordati di spegnere la luce nel corridoio " - urlò sua madre dalla cucina.

" Si " - rispose la ragazza, obbedendole.

Arrivò finalmente nella sua camera, con ancora il letto in disordine. Alla fine era inutile risistemarlo dato che si sarebbe dovuta sdraiare anche dopo. Sospirò, ancora una volta. Poi si buttò subito su quei morbidi cuscini bianchi che le aveva regalato sua nonna l'inverno scorso.

Sentendo qualcosa salire sul letto, spalancò gli occhi.

" oh, sei tu. Non farmi spaventare così... " – sorrise Coraline, accarezzando il gatto.

" Micio... Micio... " – si mise accanto a lei, facendo le fusa dal piacere.

La ragazza spostò lo sguardo verso il soffitto grigiastro e cominciò a fissarlo, non pensando a nulla.

Passò tutta la notte ad accarezzare il gatto, che si addormentò vicino a lei. Avevano ragione, non riuscì a prendere sonno... Anche se non era tanto entusiasmante osservare il proprio soffitto, la noia non aveva così tanto aiutato e la sua creatività era quasi inesistente. Avrebbe potuto leggere un libro, ma a lei non le interessava gran che.

" Colazione! " – urlò sua madre dal piano di sotto.

Coraline si stiracchiò, dopo di che si alzò dal letto. Non appena si specchiò, si ricordò di aver dimenticato di cambiarsi.

" Se lei lo scoprisse, mi ucciderebbe " – si disse, toccandosi la maglia che aveva addosso.

Si preparò velocemente e scese di sotto, dove le aspettava un toast alla marmellata e un succo di frutta all'arancia.

" Perché non mi fai mai un dolce per colazione? " – pensò Coraline, ad alta voce.

" Perché non ho mai tempo, ovviamente " – rispose la madre, alzando gli occhi al cielo.

Dopo aver mangiato tutto, uscirono di casa e videro Wybie correre dalla loro parte. La ragazza lo salutò, sorridendo.

" uff... Appena in tempo " – disse lui, con il fiatone.

Coraline rise, poi entrò nella macchina con il suo amico.

" Hey signor Jones, è guarito. Che fortuna! " –

Il padre della ragazza si girò verso i sedili posteriori, dove era seduta anche sua figlia. Poi sorrise.

" Tutto merito di mia moglie " – scherzò lui.

Mel gli diede un colpetto sullo stomaco, facendolo girare.

Arrivati a scuola, i due ragazzi li salutarono con la mano e cominciarono ad avviarsi in classe.

...

" Quanto odio la scuola... " – si lamentò Coraline, appena aprì la porta della loro cella.

" Il nostro banco... non c'è " –commentò Wybie, stranito. Si guardò poi intorno, ma non riuscì nemmeno a trovare le sedie.

" Cosa?! Non ci credo... Devono per forza essere state loro... Quelle vipere " – commentò la sua amica, disgustata.

Non trovando il loro banco, presero proprio quello delle presunte responsabili e si sedettero, tranquilli.

Non volevano di certo perdere tempo a chiamare il bidello e far uscire casini inutili, anche se in realtà uscirebbero lo stesso dato che, alla fine, le oche dovevano per forza creare dei problemi solo perché frequentavano Alex... O meglio, frequentava. Non volevano vedere Coraline insieme a quel ragazzo che tanto amavano.

Appena suonata la campanella, sfortunatamente, iniziò la guerra.

" E' lì! C'è il mio nome scritto! " – urlò Lydia, indicandolo.

Natalie si avvicinò furiosa al banco che avevano preso Coraline e Wybie, e li guardò malissimo.

" Ma che cazzo state facendo con il MIO fottutissimo banco? " – Natalie alzò un sopracciglio e incrociò le braccia, irritata dalla situazione.

" Ridacci il nostro, e noi vi ridaremo il vostro " – disse semplicemente Wybie, con tranquillità.

" Ma di che cazzo stai parlando? " – chiese Lydia, seria.

Per un momento, Coraline e Wybie ebbero un dubbio. Sono davvero così brave a recitare o davvero non ne sanno niente?

" Voi avete preso il nostro banco, ne sono sicura. Solo voi potevate farlo, ormai sanno tutti della vostra stupida fissa per Alex " – rispose Coraline, un po' incerta della situazione.

Nel fra tempo, l'intera classe si stava godendo la scena, soprattutto una persona in particolare.

" Ma vaffanculo! " – urlò Natalie, alzando le braccia.

D'un tratto però, entrò la professoressa di chimica e, per attirare l'attenzione, sbattè i suoi libri su quella cattedra quasi malandata.

" Dal preside, tutti e quattro. ORA. " - visibilmente arrabbiata, fulminò con lo guardo tutti i coinvolti.

Coraline spalancò gli occhi, sorpresa. Come poteva mandarli in presidenza per una cosa del genere?  E perchè fingere di non saperne niente? Che sia stato qualcun'altro? Ma sopratutto... 

Dov'era Alex?


Ciao ragazzi! Grazie mille per i voti :D Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! :) 

Anche questa volta arriviamo a 10? :3

Coraline 2 - Il gioco ricominciaWhere stories live. Discover now