Capitolo undicesimo

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Lawrence ricordava di aver scambiato uno sguardo d'intesa con Castor, prima di varcare la soglia dell'immenso ed oscuro castello. Strane creature simili a pipistrelli volteggiavano attorno la torre più alta che avesse mai visto ; tanto alta che le nuvole ne nascondevano la cima sottile come un ago.

Il ragazzo sfoderò il pugnale dalla fodera e ne mostrò la pietra al guardiano senza volto né parola. Con un cenno del capo, li lasciò passare, e sia Castor che il brigante sentirono un brivido attraversarli per intero.

«Non ho mai visto niente di simile» mormorò l'uomo castoro, al fianco di Lawrence.

Il ragazzo osservò le streghe, nei mantelli rosso sangue, con infinito disprezzo «e questo non è niente; aspetta di vedere com'è dentro».

Una giovane dalla pelle diafana e gli occhi di ghiaccio sfilò accanto ai due forestieri con un Mastino a due teste al guinzaglio. Sorrise a Lawrence e si passò la lingua sulle labbra scarlatte con fare malizioso.

Le streghe non erano quello che gli altri si aspettavano o narravano da secoli nelle storie. Ma Lawrence ne era decisamente più consapevole dell'amico, essendo quella la seconda volta che varcava i cancelli della potente Megera, alla ricerca di un favore.

«Non tu» li avvisò il Troll, prima di scortarli all'interno delle mura «soltanto l'impuro» disse, indicando la figura di Lawrence.

L'uomo castoro scosse la testa e si voltò a guardare l'amico «non posso permetterti di entrare lì dentro da solo».

«Amico, se non riuscirò a spezzare l'incantesimo, tanto vale che muoia...»

Castor gli lanciò un'occhiataccia e poi gli porse la mano «sei il figlio di puttana più coraggioso che abbia mai incontrato, buona fortuna!»

Lawrence sorrise e lasciò che quell'infida creatura lo conducesse fino alla Grande Sala della strega. Passo dopo passo, il ragazzo non faceva altro che chiedersi se sarebbe mai uscito vivo da lì...se l'avrebbe rivista. La sua fuga da Blackgrapes gli era costata l'intera copertura, e ciò gli avrebbe impedito di rimettere piede nel castello nei panni del temerario Giaguaro.

Ma il tempo passava, e Lawrence aveva già perso gli ultimi due anni della sua vita alla ricerca del misterioso oggetto che Megera aveva preteso in cambio del primo incantesimo fattogli. Sperava che la strega sarebbe stata clemente, visto il notevole ritardo con il quale il brigante aveva adempito alla sua parte di accordo.

Il ragazzo ricordò gli occhi di Camilla e pensò che avrebbe fatto di tutto pur di rivederli. Ogni singolo giorno si malediceva per aver lasciato la Lady nelle mani dell'uomo che doveva aver sposato. Si torturava immaginandoli giacere insieme, nella stanza matrimoniale, contro il volere della ragazza.

Lui l'avrebbe salvata...anche se rompere l'incantesimo, avrebbe voluto dire perderla per sempre.

La Grande Sala si parò davanti gli occhi del brigante, più grande e terrificante di come l'avesse ricordata. Il buio ingoiava i corpi dei presenti in un atmosfera cupa, a tratti spezzata da fioche luci galleggianti nell'aria. Ai piedi della strega, seduta su un trono di scheletri, giaceva un altro dei suoi Mastini, mentre dei serpenti sostavano avviluppati attorno ai braccioli della sua sedia di ossa. Alla destra e alla sinistra della donna c'erano le sue due apprendiste : ragazze di una bellezza e di una malvagità che avrebbero tolto il fiato a chiunque.

Lawrence si arrestò al cospetto della Signora Oscura, sfidandola con il suo sguardo indagatore ed il volto privo di espressione.

«Non posso dirti che sei in perfetto orario, Giaguaro» scoppiò a ridere la donna, sollevandosi dal trono «ma posso dirti che hai del fegato».

Il ragazzo s'irrigidì non appena vide la strega avvicinarsi con il suo passo aggraziato.

«Cosa ti porta al mio cospetto, dopo aver tradito gli accordi presi nel giorno in cui sei rinato?»

La donna, biondissima ed eterea, vestita di un lungo manto semitrasparente, si fermò ad un soffio da lui.

«Ho quello che cercavi» rispose Lawrence, estraendo il pugnale dalla fodera assieme ad un altro oggetto simile ad un medaglione.

Gli occhi di Megera brillarono «così credi che dopo tutto questo tempo, dopo aver ucciso il mio Cavaliere e le mie creature, tu possa tornare qui ed uscirne fuori indenne?»

Lawrence alzò lo sguardo sul volto della strega «penso che tu abbia bisogno di me, come io avrò bisogno di un tuo ultimo favore».

La donna si voltò verso le sue apprendiste, scuotendo la testa «venite qui, presto!» ordinò, con il sorriso sulle labbra.

Le ragazze eseguirono i suoi ordini ed aspettarono ulteriori indicazioni.

«Lo sentite?» chiese la strega «Mettete la mano qui, sul petto».

Lawrence tentò invano di indietreggiare, ma le ragazze gli furono alle spalle e lo bloccarono, facendo come gli era stato detto. Le loro dita lunghe e pallide sfiorarono la sua pelle proprio all'altezza del cuore.

«E' innamorato» spiegò Megera, continuando a sorridere compiaciuta «o forse dovrei dire...innamorata».

Il ragazzo si divincolò fino a scrollarsi di dosso le streghe «questi non sono affari tuoi! Ho quello che cerchi ed una nuova richiesta».

Megera gli accarezzò i capelli, poi gli sfiorò una guancia «sei così bello, mio prode Giaguaro...perché non resti qualche giorno con me e le mie bellissime figlie?»

Le ragazze lo guardavano come se fosse stato il più succulento pezzo di carne che avessero mai visto.

«Scommetto che non sei mai stato un uomo fino in fondo, in tutti questi anni...che non hai fatto altro che ripeterti che quello che provavi alla vista di un corpo femminile, era soltanto frutto di questo incantesimo» la strega si arrestò ed accarezzò il prosperoso seno della ragazza al suo fianco «lo senti, Lawrence? La tua natura umana è così invitante...e tu non hai fatto altro che sprecare il mio dono».

Il brigante spostò lo sguardo dalle mani di Megera e chiusi gli occhi «dono?! Non era quello che ti avevo chiesto!»

«Tu mi avevi chiesto vendetta, ed io ti ho dato quello di cui avevi bisogno per poter essere un guerriero e ricominciare la tua nuova vita come tale».

La strega lesse l'incertezza negli occhi del brigante, e proseguì «chi credi che avrebbe dato ascolto ad una ragazza debole ed impaurita come te? Chi ti avrebbe seguito in battaglia contro gli uomini dei Randall, senza pensare di catturarti e venderti al primo acquirente?» le dita della donna gli circondarono in mento e sollevarono il viso alla sua altezza «sei diventato questo grazie a me, Giaguaro, e adesso pretendo quello che mi spetta».

Il ragazzo scacciò la mano della strega e le porse entrambi gli oggetti, entrambi caratterizzati dalla pietra bianca che Lawrence aveva visto per la prima volta sul pugnale datogli da Castor.

«Ho un'ultima proposta, e farò qualsiasi cosa tu voglia...»

Megera rise con malignità «chi ti dice che s'innamorerà del tuo vero volto?»

«Nessuno, ma questo non m'impedirà di scoprirlo...con o senza il tuo aiuto, annullerò il tuo dannato incantesimo, per cui tanto vale che accetti la mia offerta».

«D'accordo, Laurine. In tal caso ho un'ultima richiesta per te...»

«Qualsiasi cosa» rispose l'uomo.

La strega sorrise, prima toccare il suo viso e pronunciare quelle fatidiche parole.

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⏰ Huling update: Sep 22, 2017 ⏰

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The Jaguar of BlackgrapesTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon