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“Cavolo ragazze, sono sfinita!”

Betty, Veronica, Lydia e il resto delle cheerleader erano appena entrate nello spogliatoio, subito dopo aver finito gli allenamenti, e la rossa s’avvicinò al proprio armadietto, aprendolo e prendendo l’asciugamano bianca che s’era portata da casa.

“Hey, Lydia!”

Veronica Lodge, passandosi il proprio asciugamano sul viso e poi tenendolo attorno al collo, s’avvicinò a lei aprendo il tappo della bottiglina d’acqua che aveva appena comprato dal distributore.

Lydia si voltò, richiudendo l’anta del proprio armadietto.

“Ciao Veronica, tutto bene?”

Veronica si poggiò con la schiena contro il muro, bevendo un lungo sorso d’acqua, poi richiuse la bottiglia e cominciò a passarla da una mano all’altra.

“ Oggi sei stata brava, per essere una appena entrata. Hai per caso fatto cheerleading?”

Lydia si avvicinò a lei sorridendole e mettendosi nella sua stessa posizione.

“No, non l’ho mai fatto ma ho sempre voluto. L’agilità invece l’ho presa dalla corsa, dato che l’ho praticata per molto tempo.”
“Hey, di cosa parlate voi due?”

Betty Cooper arrivò senza avvisare e, facendo svolazzare la bionda coda di cavallo, s’aggrappò al braccio di Veronica, che si sbilanciò finendo quasi per cadere.

“Betty!”
Veronica si rimise in piedi, osservando innervosita l’amica che intanto cercava di trattenere una risata, così come anche Lydia tentava di fare.

“In ogni caso, ho chiesto a Lydia se avesse già fatto la cheerleader in precedenza.”

Betty si voltò verso la rossa avvicinandosi a lei, che intanto stava guardando le due rimanendo in silenzio.

“È vero Lydia, sei piuttosto brava per essere una principiante!”
“Grazie ma no, non lo avevo mai fatto prima e in realtà non avrei dovuto nemmeno quest’anno.”

Veronica rimase quasi sorpresa da quell’affermazione, poiché non se l’aspettava affatto.

“Ecco perché ti sei iscritta solo ora, al quarto anno.”
“Meglio tardi che mai, Lydia, con l’agilità che hai non mi sorprenderei se fossi tu il prossimo capitano di questa squadra.”

Betty si poggiò col gomito sulla spalla dell’amica, ormai abituata ad essere il suo “sostegno personale”.

Lydia, a quell'affermazione, scosse la testa ridendo nervosamente, facendo svolazzare la sua lunga coda di cavallo biondo fragola.

“No, non penso che l’anno prossimo rimarrò nella squadra, dovrò pensare a tante altre cose.”

Nel mentre che Veronica osservava come lo spogliatoio si stesse svuotando, risuonando dei saluti delle altre ragazze, Betty s’avvicinò a Lydia, alleggerendo la spalla della mora.

“Non puoi rimanere solo un anno, Lydia, hai già perso troppo tempo!”
Lei fece una piccola risata dinanzi all’entusiasmo della bionda.

“Capisco che tu possa pensare che non avrai tempo, anche noi avevamo questa preoccupazione ad inizio anno, ma credimi: quando tutto questo diventa importante, il tempo si trova.”

Veronica alzò gli occhi al soffitto per qualche istante e sorrise quasi senza accorgersene nel momento in cui le venne in mente il suo primo giorno con l’uniforme, nell’Aprile di tre anni fa.

Lydia rimase in silenzio, osservando Betty e Veronica mentre si guardavano intorno, mettendo su un amaro sorriso.
D’un tratto, mentre le tre ragazze stavano ancora conversando, si sentì bussare alla porta dello spogliatoio.

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