11.

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Sette anni prima.

"Stiles."

Il piccolo si rigirò nelle coperte, tenendo gli occhi chiusi.

"Stiles, svegliati."

La giovane Martin lo scuoteva pian piano per poterlo svegliare, ma il bimbo non sembrava averne minimamente l'intenzione.

"Lydia, che c'è?" Biascicò, aprendo leggermente l'occhio sinistro.

"Dai, alzati!"

Lydia continuava a scuoterlo, senza ricevere risposta, quando poi le venne in mente un modo per poterci riuscire senza troppi sforzi.

"Se non ti alzi, ti faccio il solletico." Minacciò, sussurrando al suo orecchio.

Stiles odiava il solletico, e al solo sentirlo nominare sbarrò gli occhi e si sedette al centro del letto, volgendo lo sguardo verso la rossa.

"Ma chi ti ha fatto entrare?"
"Claudia." Rispose angelicamente.

Stiles sbuffò, strofinandosi gli occhi e, quando tolse la mano, il moretto si accorse di come i raggi solari illuminassero la sua camera e soprattutto la figura al suo fianco, rendendole i capelli color del fuoco e gli occhi due pietre preziose.

"Voglio andare al mare stamattina."

Stiles aggrottò le sopracciglia tenendo gli occhi puntati nei suoi: entusiasti e convinti di quella proposta.

"Al mare? Ma tuo padre non è in viaggio di lavoro?"
"Andiamo con l'autobus, Kit mi ha spiegato come fare!"
"Ma siamo piccoli!"
"Non è vero!"

Lydia si corrucciò e incrociò le braccia, pensando a quanto Stiles certe volte potesse diventare antipatico.

"No Lydia, non possiamo" Rispose lui scuotendo la testa.

"Andiamo, possiamo dire che andiamo al parco!"

La piccola non voleva darsi certo per vinta, così prese Stiles per il polso e se lo avvicinò, per poterlo guardare diritto negli occhi.

Stiles non parlò per qualche istante, cercando di evitare quel contatto improvviso, e così allontanò il viso, nonostante il suo polso rimanesse ancora tra le sue mani.

"No, Lydia, no." Affermò categorico.

Lydia, con le sopracciglia inarcate, gli lasciò il polso e s'alzò dal letto, dirigendosi verso la porta.

La aprì, poi prima di andarsene si girò verso il moro, che intanto osservava ciò che stava facendo.

"Stiles Stilinski, io andrò al mare con o senza di te!"

La piccola varcò la porta stringendo i pugni, poi la chiuse dietro di sé.

Stiles rimase fermo per qualche secondo, pensando che mentire fosse una cosa sbagliata e che non andava fatta.

Poi, d'un tratto, il pensiero di Lydia in un qualsiasi pericolo gli fece accapponare la pelle.

"Lyds, aspetta!"



Quando Lydia arrivò sulla spiaggia quella domenica mattina, pensò che mai era stata più bella.

Anche Stiles pensò lo stesso.
Non della spiaggia, però.

Il bimbo scosse la testa, togliendosi dalla testa il ricordo istantaneo che s'era composto di Lydia, che nella sua salopette di jeans e con i capelli legati in una treccia stava volteggiando nella sabbia, godendosi la sensazione che i granelli le procuravano tra le dita.

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