CAPITOLO 10

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"Non te l'hanno ancora detto?
La vita è ingiusta."
~Twilight

-Papà, stai fermo!- gli dissi fornendogli dietro.

- No...Lo ammazzo!-, dice senza pensare e senso da ascoltarmi.

Cerco di starci dietro ma è troppo veloce, non ce la faccio.

-Perché sei così arrabbiato?!- chiedo, fermando la corsa. Lui di blocco di colpo, di voltò.

-Perché Si!-, ribbate lui.

-Perché non volevi che lo sapessi!-, chiedo tranquilla, ma in realtà tutto sono tranne che tranquilla. Sinceramente ho paura di questa eventuale risposta, ma voglio saperlo poiché la colpa non è solo di Jake ma anche di mio padre e di tutti quello che lo sapevano e che sono stati zitti.

- Nessie...- cerca di avvicinarsi a me.

- No papà! Perché non volevi, anzi non volevate, - mi correggo con un filo di amarezza - che lo sapessi?- ripeto accentuando la voce nella parola volevate.

-Perché non era necessario!-, dice lui con i pugni stretti. So benissimo che in realtà non è questa la motivazione, cerca solo un modo per non dirmi la verità. Ormai per troppo tempo tutti mi hanno mentito e ancora si ostina a negare l'evidenza?

-Allora non è neanche necessario che tu parli a....Jacob, - il fiato mi si spezza in gola - posso risolverla da sola, grazie- rimane basito dalla mi risposta.

- Ti do tempo una settimana per risolvere con lui, altrimenti lo uccido- disse con tono severo e fermo.

-Okay- concordai.

Passai tuta la notte con mio padre che mi leggeva i pensieri e con l'insonnia: perfetto direi!

La mattina seguente decisi di fare la cosa giusta quella che avrei dovuto fare due giorni fa, ma che per l'orgoglio non ce la facevo.

Senza far cose che avrebbero potuto distrarmi, mi alzai dal letto e mi fiondai in bagno per fare le cose abituali. Mi vesto e prendendo le prime cose che trovai: una tuta nera dell'Adidas e le Nike.

Uscì di casa correndo più veloce che potevo e andai a casa Swan.
Senza neanche bussare, entrai dalla finestra della ex camera di mamma.

Cercando di non far rumore eccessivo andai in camera di Seth e con mio stupore non c'era.

Dove potrà essere? Non si sarà mica trasformato!? Non ci scherzerei.

Andai a vedere se nel bosco c'era e infatti, dove lo trovai?
Era tra due alberi con il suo pelo color sabbia in bella vista.

-Seth!-, lo rimproverai, si volto di scatto, pronto ad attaccare.

-Sono io tranquillo!-, rilassò i muscoli.

Si avvicinò a me a quattro zampe, un po' dolorante.

-Seth, non ti devi trasformarti, rallenti la guarigione ed adesso Nonno non è neanche qui! Lo sai è tornato a Denali!-, lo ammoni e lui roteò gli enormi occhi al cielo.

-Si, lo so, sono noiosa!-, lui fece fare alla sua testina su e giù come per dire "Sono d'accordo".

-Vai a trasformarti, che ti devo parlare!-, gli feci cenno con la mano di andare gentilmene dietro ad un albero.

Lui si mise a cuccia e poi si sdraiò a terra, -Da umano!-, lo corressi, e come avrei fatto io a capire cosa diceva, mica leggevo nel pensiero!

Sbuffò, creando un suono con la bocca molto buffo, e si avviò dietro un albero.

Dopo pochi minuti ritornò il "Seth umano".

-Si?-, chiese lui.

-Ma la fascia!?- gli indici il suo corpo senza la fascia bianca.

-Dicevi, che mi devi chiedere?-, cercò di sviare l'argomento solo perché non avrebbe dovuto levarsi la fascia e invece, puntualmente , ha fatto di testa sua. Come sempre.

Alzai un sopracciglio e scossi la testa facendo con la mano un segno del tipo "lasciamo stare", e lui rise.

-Dov'è Jake!?-, chiesi un po incerta, sul suo viso si creò un sorriso e io feci come lui.

-Quindi ti è passata!?-, ma perché non mo dici subito quello che voglio sapere?

-Si, diciamo, ora però tu dimmi dov'è Jake!-, risposi velocemente cercando di non dare molta importanza a quella domanda per farlo rispondere alla mia.

-Credo sia in servizio!-, perfetto adesso che voglio chiarire lui dov'è? In servizio.

-Dove?-, schiari bene la parole, io voglio sapere dov'è, non cosa sta facendo.

-Se mi facessi trasformare, forse lo capirei!-, chiese portando lo sguardo altrove.

-No, Seth!-, mi guardò male e io feci spallucce.

-Prova a vedere se è alla scogliera! Lì, c'è il confine, quindi ci sta che sia lì!-, supposizione intelligente, per una volta il suo cervello aveva lavorato.

-Okay, grazie Seth!-, mi avvicinai a lui e gli schiocchiai un bacio sulla guancia e mi allontanai a passo umano verso la foresta.

Dopo qualche passo sentì un rumore "familiare", mi volta e trovai Seth intento a spogliarsi e a trasformarsi.

-Seth!-, lui si giro di colpo nella mia direzione e sbuffo. Gli indicai con la testa la finestra di casa, ma fece come gli pare e continuò a gironzolare attorno alla casa come un perfetti cane da guardia.

È insopportabile, non sarà molto facile tenerlo fermo.

Pensai ai diversi modi in cui avrei potuto iniziare la conversazione, ma non me ne convinse neanche uno, quindi alla fine decisi di andare ad approccio, dipende dal momento e dalle emozioni, che come sempre erano in tutto modo tranne che comprensibili.

Iniziai a correre velocemente, andando alla scogliera, e lui era lì, in forma di lupo, ma era lì, seduto  sul punto più alto e verso l'interno.

Guardava il cielo, con occhi attenti a ogni piccolo dettaglio, rigido, teso lo definirei, era completamente assente, aveva lo sguardo, che sembrava guardasse il cielo ma in realtà non guardavano niente e sicuramente con la mente viaggiava.

Io stretti lì non so per quando ad osservarlo, non avevo il coraggio di affrontarlo.

Alla mente mi affiorarò l'idea di lasciare perdere e di tornare indietro, devo ammettere che varie volte ci pensai e infatti come una codarda, feci dietrofront e camminano molto lentamente per andarmene, ma, sbadata come sono, inciampai su un ramoscello facendolo rompere. Così facendo attirati l'attenzione del lupo che si giro di scatto sull'attenti.

Appena voltato aveva le orecchie in dietro i denti semiscoperti e i muscoli tirati, come pronti a scattare.

Dalla su bocca uscì un rumore simile a un richiamo, forse me lo sarò immaginato ma sembrava  al mio nome.

Girò l'enorme testa verso il bosco e poi ad un tratto corse via, io sospirai: lo sapevo, non mi vuole parlare.

Io non volevo parlare, ma anche lui ci metteva del suo.

Mi accascia a terra raccogliendo le ginocchia al petto, di nuovo in quella posizione di "difenzione".
Con le mani mi tenni la testa che sembrava aver preso vita propria.

Lo sapevo, non mi vuole parlare, dopo l'ultima volta, infondo credevo che anche lui adesso si sia chiuso in un guscio, come adesso sto facendo io, ecco cosa faccio: chiudermi in un guscio.

JAKE POV'S
Non so se ho fatto bene a scappare forse sarei dovuto restare e parlare con Nessie ma il branco ha chiamato e io ho dovuto correre in suo aiuto, abbiamo sentito di nuovo quella scia: la stessa scia di quando Leah e sparita
Non riusciamo a capire di chi sia, per quanto ci sforziamo di ricordare non la assimiliamo a nessuno capiamo neanche ai Volturi.




IF YOU KILL HER, YOU KILL ME ||Renesmee-Jacob|| [PAUSA] Where stories live. Discover now