thisCrush | Adam Ounas

MXII

#AO37

Le settimane trascorrono tranquillamente e sia il lavoro che con Natalie vanno alla grande. Ieri mi ha chiamato l'avvocato e oggi devo andare da lui per firmare le carte del divorzio.
L'ho detto a Natalie e le ho anche spiegato che è meglio se ci vado da solo perché è un capitolo della mia vita che ho bisogno di chiudere da solo. Lei mi è sembrata d'accordo e ha detto che mi avrebbe aspettato a casa mia.
Non le ho ancora detto di Sarah ma oggi lo farò. Quando torno a casa le dirò tutto e spero di non rovinare di nuovo tutto.

Quando sono le quattro scendo di casa e vado dall'avvocato che mi sta seguendo qui a Napoli. Vado nel suo studio e lui mi spiega tutto e mi fa firmare. Noto che non c'è ancora la firma di Sarah e un po' mi preoccupo, i documenti vengono dalla Francia quindi per lei sarebbe stato più facile firmarli prima ma a quanto pare ha voluto aspettare me.
Appena ho messo tutte le firme, saluto l'avvocato e me ne vado. Non ho neanche il tempo di mettere in moto che mi squilla il cellulare, è Sarah.

<<Sarah, ciao.. sono appena stato a firmare dall'avvocato>>
<<Si mi ha appena avvisata. Tu sei sicuro di quello che stiamo facendo?>>
<<Si e lo sai bene..>>
<<Non la pensavi così sul nostro divano a Bordeaux>>
<<Pensavo che fui chiaro su questa cosa, non è bello rimetterlo in mezzo ora>>
<<Lei lo sa?>>
<<Glielo sto per dire>>
<<Fammi sapere come la prende, così decido se firmare o continuare a lottare per te>>
<<Firma quelle carte Sarah, non ti amo più, a prescindere da Natalie>>
<<Aspetto una tua telefonata, ciao Adam>>

Stacca la telefonata senza darmi neanche il tempo di dirle altro.
-Dannazione- sbatto le mani contro il volante prima di mettere in moto e tornare a casa.
Parcheggio e salgo al mio piano, prima di entrare in casa aspetto qualche secondo per concentrarmi e pensare a cosa dirle.
Entro in casa e po è tutto buio. Accendo le luci in cucina ma non c'è nessuno, vado verso la mia camera e la trovo lì, seduta sul letto con le gambe incrociate e i capelli sciolti sulle spalle. È buio ma c'è una leggera penombra che me la fa vedere abbastanza bene.
-Bonbon, ciao-
-Ciao- scende dal letto e mi raggiunge, mi toglie il giubbino e mi prende le mani portandomi verso il letto.
-È andato tutto bene?- mi chiede.
-Si, tutto come previsto-
-Bene allora- mi allaccia le braccia dietro al collo e inizia a baciarmi. La tiro a me per i fianchi e solo ora mi accorgo che ha addosso una di quelle sottovesti di seta e pizzo che mi fanno impazzire.
Ci baciamo e senza rendercene conto andiamo contro il letto e ci troviamo sdraiati l'uno sull'altra. I miei occhi incontrano i suoi e quando le sue mani mi iniziano a sbottonare la camicia capisco, è pronta per me.
-Nat devo dirti una cosa..-
-Shh, me la dici dopo- mi zittisce e continua a spogliarmi lentamente mentre le sue labbra sono sempre sulle mie. Quando finisce di spogliarmi mi guarda e la vedo in difficoltà, ora dovrei essere io ad entrare in scena. E lo faccio. La spingo sul materasso e le sfilo la sottoveste lasciandola solo con il tanga in pizzo.
Mi accorgo che è agitata perché sento i suoi respiri sempre più profondi e frequenti, quando le bacio la pancia noto chiaramente il suo ventre salire e scendere così rapidamente da fare agitare anche me.
-È quello che vuoi?- le domando.
-Si- annuisce mordendosi le labbra e guardando le mie mani.
Le sfilo il tanga e le lascio dei baci al centro di lei, è già calda e bagnata per me.
Mi alzo e mi sfilo il boxer, mi metto su di lei senza mai staccare le mie labbra dalle sue.
-Ti amo Natalie..-
-Anche io Adam, così tanto che mi scoppia il cuore..- mi dice fissandomi negli occhi.
Trema e mi stringe le mani intorno ai bicipiti, è agitata ma io forse lo sono più di lei.
-Ti amo ed è per questo che devo fermarmi, scusami- mi metto in piedi rimettendomi i boxer e prima di accendere la luce la copro con la coperta.
-Che succede Adam?-
-Devo dirti una cosa, poi dopo deciderai se vuoi ancora che io sia il tuo primo uomo-

Annuisce spaesata e si tiene stretta la coperta al seno, aspettando che io parli..