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-La mia gonna rimane dov'è, ti avverto-
Scoppia a ridere e mi tira a lui baciandomi la fronte.
-Sta benissimo dov'è, ti ho detto che stasera non intaccherò la tua verginità- mi risponde divertito.
-Ci ha già provato il frappé ed ero tentata di dargli il permesso-
-Mi offendo, lui si e io no?-
-Ebbene si, sorry baby-
-Eh devo rimediare allora..- dice e ci ritroviamo di fronte ad un cancello alto almeno due metri e mezzo. Adam si sporge e lo faccio anche io, è una recinzione che protegge un parco, ci sono delle giostre e delle panchine.
-Sei pronta?- mi domanda sfregandosi le mani.
-A fare cosa scusa?- chiedo perplessa. Non vorrà mica..
-A scavalcare, vai prima tu così ti aiuto a salire-
-Adam ma sei serio?-
-Si, fidati di me- mi dice guardandomi negli occhi.
-Tu sei pazzo-
-Un tantino ogni tanto, dai vieni. Metti un piede qui e un altro qui- mi guida mettendosi alle mie spalle.
-Non sbirciare sotto la gonna- gli intimo quando sono più o meno a metà della scalata.
-Troppo tardi, belle le mutandine nere in pizzo-
-Adam!-
-Dai non ti distrarre, ce l'hai quasi fatta!-
-Appena arriviamo entrambi di là te la faccio pagare- gli dico e finalmente riesco ad atterrare dall'altro lato sana e salva. Appena tocco coi piedi a terra, Adam scala la recinzione e in meno di dieci secondi mi raggiunge.
-Stronzo!- gli tiro gli schiaffi e lui se la ride, poi mi blocca le mani.
-Sono pur sempre un uomo, era uno spettacolo che non potevo perdermi- dice inumidendosi le labbra e facendomi l'occhiolino.
-Sei un pervertito!- tento di dargli ancora qualche schiaffo ma alla fine scoppiamo a ridere insieme.
-Ti piace l'altalena?- mi chiede indicandomela.
-È la mia preferita-
-Ce n'è solo una però, ti fidi?- mi chiede porgendomi la mano.
Annuisco senza dire nulla e mi accomodo sulle sue gambe. Lui mi cinge i fianchi con un braccio mentre con l'altro si mantiene all'altalena per darsi la spinta.
Appena prendiamo velocità mi rilasso appoggiandomi al suo petto e godendomi l'aria fresca di fine ottobre che mi colpisce il viso.
-È rilassante eh?- mi sussurra in un orecchio, io annuisco e lui mi lascia un bacio proprio sotto al lobo provocandomi subito dei brividi ovunque.
All'improvviso lo sento irrigidirsi e stringermi un poi più forte in vita.
-Nat dobbiamo andare, c'è qualcuno con una torcia, vieni-
-Ma dove?-
-Shh vieni con me- mi tira dal lato opposto dal quale siamo venuti e corre facendo attenzione a non fare troppo rumore.
-Adam ho paura-
-Sta tranquilla, siamo quasi fuori- mi rassicura e io continuo a seguirlo fino a che non ci troviamo davanti ad un cancello come quello che abbiamo scavalcato prima dall'altro lato.
-Prima io?- chiedo e lui annuisce -Ok, mi sbrigo- inizio ad arrampicarmi e lui mi aiuta spingendomi verso l'alto, in pochi secondi riesco a scavalcare e lui mi raggiunge.
-Dove siete? Se vi becco una denuncia non ve la leva nessuno!- sentiamo dire e iniziamo a correre mano nella mano.
-Andiamo di qua- lo seguo mentre gira in un vicoletto stretto e silenzioso.
Corriamo ancora per qualche centinaia di metri poi Adam mi tira con lui dietro ad un muro che separa due palazzi. C'è poco spazio e a stento ci entriamo entrambi.
Abbiamo l'affanno e il mio seno si alza e si abbassa ripetutamente continuando a strofinarsi sul suo petto che fa lo stesso.
-Siamo al sicuro?- bisbiglio.
-Credo di sì- risponde sempre a bassissima voce, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e accarezzandomi il viso con il pollice.
-Si sta bene qui..- dico e lui annuisce mettendo entrambe le mani ai lati della mia testa.
Guarda i miei occhi e poi le mie labbra, i miei occhi e le mie labbra. Continua ad avvicinarsi e in pochi secondi appoggia le sue labbra alle mie. Si muove lentamente e quando la sua lingua picchietta contro i miei denti apro un po' di più la bocca per permettergli di incontrare la mia. Ed è in questo momento che tutto diventa più vivo, più infuocato. Sposta le mani che dal muro passano ai miei fianchi e poi alla mia bassa schiena. Io gli metto le braccia intorno al collo mentre le nostre lingue continuano ad attorcigliarsi e sciogliersi. Gli mordo le labbra e lui mi sorride prendendo la mia lingua in ostaggio. Le sue mani continuano a muoversi su di me, scivolano sul mio sedere ma non si fermano, scendono fino alle cosce e mi prende di peso facendomi allacciare le gambe intorno alla sua vita.

Il fuoco in in paragone è ghiaccio.

Mi spinge ancora di più contro il muro, facendo aderire la mia schiena perfettamente ai mattoni rossastri del palazzo. Continua a baciarmi senza fermarsi e riesco a sentire la sua eccitazione salire sempre di più. Appoggio la testa al muro dandogli il lascia passare per il mio collo che mi bacia e morde ovunque può. Poi torna alle mie labbra e mi bacia ancora, spingendomi sempre più forte contro il muro.
-Adam, fermati io.. non posso- gli metto le mani sul petto e lo spingo via.
Mi fa appoggiare con i piedi a terra e mi guarda perplesso.
-Che c'è che non va?-
-Non posso, scusami-
Mi allontano definitivamente da lui uscendo da quella sorta di tana.

Non posso.

thisCrush | Adam Ounas Onde histórias criam vida. Descubra agora