5.4

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Ehy Benjamin,
mi chiamo Federico ed ho diciassette anni.

Oggi, nell'ora buca di storia, sei uscito per andare in bagno e non sei tornato per un po'.

Oh no...

Mi sono fatto un giro, chiedendomi dove stessi, e sono passato davanti allo sgabuzzino, dove ho sentito la tua voce.

Io non sapevo che tu mi amassi.

Stavi gemendo.

Se lo avessi saputo magari adesso tu staresti accanto a me, in classe.

E magari staremmo insieme.

E invece io sono qui. Con le lacrime che scorrono liberamente sulle mie guance da quando ho iniziato a leggere questi biglietti e tu sei lassù.
Sicuramente in paradiso.

Perché eri un angelo e certamente lo sei ancora.

Perché non ti ho detto prima che ti amavo?

Perché non ce lo siamo detti a vicenda, Federico?

Ormai ho anche smesso di chiederti aiuto.

Perché l'hai fatto?
Perché non mi hai chiesto aiuto di persona?
Perché non mi hai detto che avevo un sorriso bellissimo?
Perché non mi hai detto che mi amavi?
Perché non ci siamo detti "ti amo"?

Tuo, Federico.

***

Ehy Benjamin,
mi chiamo Federico ed ho diciassette anni.

Stasera sono in una discoteca, e ho provato una sostanza strana.

No...

Questa sostanza mi fa dimenticare.

Per favore.

Mi piace.

Non c'è la faccio senza di te, Federico.

Come potrei farcela?

Non posso andare avanti.

Tuo, Federico.

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