[25] Figure It Out

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CAPITOLO 25 - Figure it out.

Demi's POV

Aprii gli occhi e gemetti a causa del torcicollo e del mal di schiena. Mi dovevo essere addormentata seduta sul divano la notte scorsa e faceva un male cane.

"Stai bene?" riaprii gli occhi e guardai Wilmer fermo sulla porta con aria solenne.

"No grazie a te." Sibilai, massaggiandomi il collo.

Nonostante la rabbia nella mia voce, venne verso di me e si sedette dietro di me, piazzando le sue mani sulla mia schiena. Provai a mantenere il mio atteggiamento da arrabbiata, ma il modo in cui muoveva le sue mani sul mio corpo conoscendo ogni mio punto debole mi rese docile. Mi lasciai andare al suo tocco gemendo quando iniziò a massaggiare la parte più dolente della mia schiena.

"Non pensare che non sia ancora arrabbiata con te." Mormorai appoggiandomi a lui. Wilmer borbottò e premette le sue labbra sul mio collo leggermente, lasciandone altri lungo le mie spalle. Mi lasciai andare del tutto, mi volta e spinsi le mie labbra con foga sulle sue, facendo scorrere le mie dita tra i suoi capelli. Lasciò che mi sdraiassi su di lui, mentre dolcemente passava con la mano dalla mia schiena al mio sedere poi su di nuovo. Gentilmente, gli levai la maglia ed appoggiai la testa al suo petto ascoltando il ritmo del suo cuore. Era una cosa che eravamo soliti fare quando ero appena uscita dal periodo di trattamento. Ricordo che sembrava così strano poter stare insieme senza la paura che un'infermiera entrasse, quindi ci stringevano semplicemente. Ovviamente, non lo facevamo da un po', ma sembrava giusto.

"Demi?" Wilmer sussurrò piano.

"Mmm?"

Sospirò. "Scusa." Spostai il peso lateralmente, in modo che il mio mento rimanesse sul suo petto ed io riuscissi a guardarlo negli occhi. "Scusa per tutto. Non sarei dovuto andarmene la scorsa notte. È solo che... Non posso nemmeno giustificarmi. É solo il modo in cui reagisco."
Sospirai sfiorando la sua guancia con la punta delle mie dita, "È per questo che vorrei che mi parlassi piccolo. Non puoi zittirmi e andare ad ubriacarti non appena le cose si fanno difficili. "

Wilmer annuì,"Sono così deluso da me stesso. Avevate bisogno di me sta notte ed io non c'ero. Mi odio per questo, e se fosse successo qualcosa?!"

"Ssh." Sussurrai appoggiando la mia fronte alla sua, "Non è successo niente. Siamo state bene. Izzy starà bene."

~*Izzy's POV *~

Scesi le scale e vidi i miei genitori stesi sul divano. Tipo... Insieme.

"Ciao." Dissi nervosamente, si sedettero continuando però a tenersi per mano.

"Hey piccola, come hai dormito?"

Oh intendi nonostante lo stupratore psicopatico che i festa ogni mio singolo pensiero?

"Bene."

Mia mamma sorrise, "Bene, dovremmo prendere delle decisioni... Presumo tu non voglia tornare in quella scuola giusto?"

Sollevai un sopracciglio, "Beh non ho altre opzioni, giusto?"

Fece spallucce, "Beh l'homeschooling è un'opzione, dobbiamo solo andare a scuola tua per parlarne con il preside."

Annuii, sorridendo forzatamente, "Possiamo farlo oggi? Ho solo voglia di lasciarmi tutta questa storia alle spalle."

~*~

Rimasi seduta sulla sedia fuori dall'ufficio mentre mia mamma parlava con il preside. Improvvisamente, udii della musica proveniente dall'auditorium vicino.

I wanna go back

Forget that it's over

Paint in black when you left me alone.

I never knew she was sleeping next door.

And I can't go back to her anymore.

Mi alzai, e con curiosità, seguii la voce lungo tutto il corridoio fino ad arrivare alla grande sala.

She tell me you were happier with him

But you want me to stay.

You say that you need time

But you push me away.

Il ragazzo che stava cantando entró nella mia visuale, strimpellava con la chitarra e teneva gli occhi chiusi. Mentre mi avvicinavo a lui per vedere meglio, si fermò e sorrise.

"So che sei qui." Feci un salto dallo spavento e lui iniziò a ridere, "È tutto okay, non mi dispiace che la gente mi senta."

Tímidamente, mi avvicinai di più a lui e la sua espressione si raddolcí,"Come ti chiami?"

"Izzy."

Mi sorrise, "Sono Jake. Sono nuovo, mia mamma mi sta iscrivendo."

Il mio sorriso svaní, sicuramente con il su aspetto sarebbe subito entrato a far parte della cerchia dei popolari.

"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Scossi la testa in automatico.

"No, sto lasciando la scuola per fare homeschooling."

Lui annuì, "Hai sentito di quei ragazzi che sono stati arrestati qui a scuola qualche giorno fa e di quella ragazza? La notizia è in giro per tutta la scuola, ho sentito che lei-"

"Si ho sentito... Ho sentito anche che lei sta lasciando la scuola."

Istantaneamente, l'espressione di Jake cambiò.

"Oh cazzo... Cazzo mi dispiace, non lo sapevo."

Abbassai lo sguardo e risi amaramente, "Non preoccuparti."

"Izzy?! Sei qui?"
Sollevai lo sguardo, completamente in panico all'idea che mia mamma potesse entrare e vedermi da sola con un ragazzo.

"Devo andare." Dissi correndo verso l'uscita.

"Aspetta! Posso avere il tuo numero?"

Quella richiesta mi fece bloccare.

"Perché?"

Lui rise, "Perché come hai potuto notare i maschi sono dei completi stronzi, io non lo sono.
Voglio essere tuo amico."

Riuscivo a sentire il rumore dei tacchi di mia mamma sul pavimento.

"Va bene. Tieni." Tirai fuori il telefono e glielo porsi, lui inserí il numero.

"Farai meglio a chiamarmi. Mi fido di te." Disse in modo teatrale Jake, facendomi sorridere.

"Lo farò lo farò. Adesso muoviti!"

Finí di salvare il numero, mi passò il telefono e se ne andò abbagliandomi con il suo sorriso.

Bene, sono fottuta.

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I diritti di questa storia sono di proprietà solo ed esclusivamente di lovatic_chica
Io l'ho semplicemente tradotta, in caso voleste leggere l'originale in inglese é sul suo profilo assieme a tante altre storie.

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Don't Tell Mom - Demi Lovato (Traduzione) Onde as histórias ganham vida. Descobre agora