[12] Pain

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CAPITOLO 12 - Pain

Izzy's POV

Dolore. Un inimmaginabile dolore, si irradiava attraverso tutto il mio corpo. Mi sentivo come se fossi stata investita da un camion, per due volte. La mia testa pulsava da quando ero stata scaraventata al suolo. Il dolore alla testa però non era niente in confronto a quello tra le mie gambe. Rimasi stesa li, scioccata per quanto era appena successo. Le mie unghie erano incrostate dallo sporco e dal sangue uscito quando lo avevo graffiato, supplicandolo perché si fermasse. Dopo dieci minuti stando stesa lì, provai a sedermi, mordendomi le labbra per non urlare dal dolore. Le mie mani partirono alla ricerca del cellulare, non appena lo raggiunsero vidi che avevo diciotto chiamate perse e 36 messaggi. Velocemente composi il suo numero.

"ISABELLA NOEL VALDERRAMA DOVE DIAVOLO SEI?!"

Indietreggiai non appena la sentii urlare al telefono. Provai perfino a mantenere la mia voce ferma, anche se ad ogni parola la mia gola infiammata faceva male.

"Scusa Mar, e-ero con un amico, il mio telefono era rimasto in macchina, sarò a casa presto."

Sentii un sospiro, "Ho pensato ti fosse successo qualcosa, non spaventarmi così piccola."

Chiusi gli occhi, provando a trattenere il singhiozzo che minacciava di uscire attraverso il mio petto.

"Va bene Mar, ci vediamo dopo."

Ridacchiò, "Sí! Cena di compleanno!"

Feci del mio meglio per ridere, poi riattaccai. Mi guardai attorno nel vicolo scuro e vidi dei vestiti infagottati con un bigliettino.

Parli,muori.

Non era una minaccia, ma una affermazione. Non vi era celata alcuna emozione, solo un mostro dal sangue freddo. Misi il ovviamente maschile maglione e i pantaloni della tuta, sussultando perché ad ogni movimento un dolore bianco e caldo mi attraversava come se fosse una scarica. Finalmente, una volta rivestita zoppicai fuori dal vicolo, mi avevano lasciata in una strada laterale proprio dietro alla mia scuola, quanta generosità. La mia mente stava ancora provando ad elaborare il fatto che io, Isabella Valderrama, ero appena stata stuprata. Stuprata. Una cosa di cui avevo letto solo in alcuni articoli o visto al notiziario. Non avrei mai immaginato in due milioni di anni che sarebbe successo a me. Ero finalmente arrivata a scuola e alla mia macchina, dove scoppiai in lacrime.

Io, Isabella Lovato-Valderrama ero appena stata stuprata il giorno del mio diciassettesimo compleanno.

Non dirlo a mia mamma.

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I diritti di questa storia sono di proprietà solo ed esclusivamente di lovatic_chica
Io l'ho semplicemente tradotta, in caso voleste leggere l'originale in inglese é sul suo profilo assieme a tante altre storie.

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