[21] Monday

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CAPITOLO 21 - Monday

Izzy's POV

Lunedì.

Si, lunedì, il giorno più odiato dagli studenti. I lunedì sono il perfetto esempio di suffragio e tristezza. Esci di casa per andare a prendere il bus e cos'è quell'odore? Rose? Erba appena tagliata? L'aria ancora umida dalla pioggia della sera precedente? No. Quello amico è l'odore delle lacrime e della tristezza.

Così, mentre me ne stavo stesa lì in quell'orribile lunedì mattina mi misi a fissare il soffitto, non riuscivo a bloccare quella marea di scuse che stavano affiorando nella mia mente da dire a mia mamma sul perché non sarei dovuta andare a scuola. Certo, c'era una scusa che mi avrebbe senza dubbio tenuta lontano da scuola per almeno una settimana, ed avrebbe messo in prigione uno degli studenti, ma non sarei mai stata capace di dirglielo... Mai. Così, con il cuore pesante, scesi dal letto e andai in bagno per prepararmi alla giornata schifosa che mi aspettava.

~*~

"Hey zoccola." Ignorai l'insulto e tentai di entrare velocemente in classe, ignorando il procede fermi di fronte a me pronto per uno sgambetto.

"Sto parlando con te." Mi voltai improvvisamente, affrontando Sean Mendez.

"Cosa c'è Sean?" Lui sorrise, mostrandomi i suoi luridi denti gialli.

"Volevo solo ringraziarti per il nostro piccolo appuntamento di venerdì. Come stai? Un po' infiammata?"

Un'ondata di rabbia mi sommerse, e gli tirai un sonoro schiaffo come meglio potevo, poi mi avvicinai.

"Non toccarmi mai più."

"Isabella!" Mi voltai e vidi uno dei docenti fissarmi.

"Ufficio del Preside! Subito!" Tenendo la testa bella alta, mi incamminai verso l'ufficio.

~*~

"Signora Lovato, grazie per averci raggiunti." Affondai nella poltroncina mentre mia mamma entrava guardandomi.

"Mi piacerebbe dire che è un piacere, ma sembra una chiamata disciplinare."

L'uomo pelato di fronte a me annuì, "Lo è... Sua figlia qui.. Beh ha attaccato un altro studente."

La mandibola di mia madre cadde aperta mentre il suo sguardo si intensificava, "Lei ha fatto cosa?"

L'insegnante annuì girando il computer verso di noi e premendo play ad un video. Si vedeva Sean seguirmi, io che mi giravo e poi gli tiravo uno schiaffo sulla guancia. Mia mamma si giro verso di me.

"Ebbene?! Cos'hai da dire in tua difesa?!"

Respirai a fondo, preparandomi mentalmente per l'informazione che stavo per rivelare.

"Può mostrare le riprese della fotocamera di sicurezza della settimana scorsa a quest'ora?"

Con un curioso-
E leggermente sospetto sguardo, cliccò una serie di tasti, poi play.

Gli occhi di mia mamma si riempirono di un'enorme quantità di lacrime ad ogni video dove si vedeva me che venivo picchiata a sangue. Il preside era sbiancato, ed ad ogni pugno che mi veniva tirato i suoi occhi si spalancavano sempre di più.

"Izzy." Mia mamma disse tra i singhiozzi, "Da quanto tempo va avanti questa storia?"

Risi amaramente, "Beh potrebbe far andare avanti questi nastri fino al primo anno di superiori, ma dubito che li tenia te per così tanto tempo."

Il preside continuava a farli ripartire da capo, "Ma come abbiamo fatto a non accorgercene? Come mai nessun insegnate se n'è accorto?"

Mi mamma annuì mentre il suo istinto protettivo prendeva il sopravvento.

"Si, come mai non era nelle vostre facoltà vedere cosa stava succedendo a mia figlia? Che cazzo di scuola di merda sta portando avanti?"

Mi morsi il labbro per non ridere mentre il preside si faceva piccolo piccolo sulla sua poltrona.

"Signora Lovato posso assicurarle che prenderemo provvedimenti per disciplinate questi studenti e -"

"Non me ne frega un cazzo della sue parole. Sto chiamando mio marito per farlo venire qui così potremmo discutere l'accaduto. Non me ne frega di qual'é la sua fottuta politica, ogni singolo studente coinvolto verrà denunciato."

Mentre prendeva il telefono ed usciva io sorrisi, a volte quando mia mamma era in modalità lavoro era una benedizione.

" Izzy... Perché non te ne sei uscita fuori prima con tutta questa storia?"

Mi misi quasi a ridere," Venivo picchiata e sangue ogni giorno, se ne avessi parlato quanto peggio sarebbe diventato? Non sapevo aveste le telecamere di sicurezza fino ad adesso."

Lui annuì, la sua faccia era ancora pallida, ma non appena mia mamma entró si colorò di ogni colore possibile.

" Mio marito ed il mio avvocato arriveranno in cinque minuti. Nel frattempo vorrei parlare da sola con mia figlia."

Il preside si alzó vacillante dalla poltroncina, mimando un 'Buona fortuna' verso di me mentre si affrettava ad uscire. Dopo mezzo secondo che lui aveva chiuso la porta, mia mamma mi strinse tra le sue braccia.

" Mio Dio Izzy, perché non me ne hai parlato?!" Scossi la testa è la abbracciai scoppiando in lacrime.

"Scusa." Scosse la testa e prese il mio viso tra le sue mani.

"Non c'è niente per cui tu debba scusarti piccolina. Aggiusterò tutto okay?" Annuii sorridendole leggermente. "E Izzy?" Sollevai lo sguardo. "La prossima volta che devi schiaffeggiare qualcuno, infilaci le unghie, fa molto più male."

Risi e la abbracciai ancora, "Ti voglio bene mamma."

Sospirò, appoggiando la sua testa alla mia, "Anch'io piccola."

Rimanemmo così per pochi minuti, finché sentimmo delle urla e mio papà entró spalancando la porta dell'ufficio. Si guardava attorno uno sguardo infuriato negli occhi che, dopo averci viste abbracciate, divenne più dolce.

"Izzy..." Camminò verso di noi e ci abbracciò forte.

Pochi secondi dopo, entró il preside, "Signor Valderrama, vuole vedere i nastri?"

Mio papà sollevò lo sguardo, annuì stringendo forte la mascella. Dopo aver guardato l'ultimo nastro, si alzò in piedi,"Li voglio tutti in galera."

Dopo che l'avvocato supervisionò le registrazioni, annuì.

"La California ha leggi precise su questo tipo di bullismo, possiamo certamente sporgere denuncia... Comunque vorrei ricontrollare le registrazione risalenti alla settimana scorsa per vedere se posso raccogliere altre informazioni. Sia di giorno che di notte. "

Il mio cuore iniziò a battere più velocemente,"No!"

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I diritti di questa storia sono di proprietà solo ed esclusivamente di lovatic_chica
Io l'ho semplicemente tradotta, in caso voleste leggere l'originale in inglese é sul suo profilo assieme a tante altre storie.

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Don't Tell Mom - Demi Lovato (Traduzione) Where stories live. Discover now