11 - Mission

352 19 0
                                    

Ho la sensazione che questa missione prenderà una brutta piega.
Probabilmente ci sarà qualcuno ad uccidermi ancora prima che mia madre scopra tutta la verità.
Porto casualmente una mano all'orecchio dove ho il piccolo auricolare e lo accendo schiarendomi la voce, le lievi voci che sentivo si zittiscono.
Alterno lo sguardo confuso dal plico di fogli nelle mie mani a Megan che aspetta che dica qualcosa.
"Chi è Charlotte Johnson?" Lo so, magari so anche più di lei. Porto le mani sotto al tavolo lasciando i fogli davanti a me. Non so perché le mie mani tremano, non ho avuto problemi fino ad ora parlarne, forse il fatto che sia implicata in altre gang, o che qualcuno ne parli a me mi agita. So più cose di loro, faranno meglio a non dire di saperla lunga.
"É la figlia di Johnson -scrolla le spalle- la sua gang non è mai stata nostra nemica e qualche giorno fa é arrivata notizia che i Larracuente la tengono chiusa da qualche parte perché ha preso uno dei figli -finisce la frase abbassando il tono e guardandomi con sospetto- Ne sai qualcosa?"
"È la prima volta che sento questi nomi" scrollo le spalle cercando di essere il più naturale possibile.
"Voglio che tu vada lì e scopra cosa le stanno facendo"
"Tutto qui?"
"Devi liberarla" si alza dalla sua postazione e mi invita a seguirla.
Le sue parole mi rimbombano nella testa, come posso liberare la persona che è riuscita a traumatizzarmi da bambino? Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di vederla ridere divertita e gemere di piacere sopra di me mentre io piangevo all'oscuro di tutta la faccenda, cosa stava succedendo l'ho capito solo più avanti.
"Perché hai dato questo compito proprio a me?" Non risponde. Continua a camminare fino ad arrivare ad un bancone in vetro pieno di fogli, dietro appese tante chiavi e tante altre cartelle.
"Lui è Ramon ti porterà alla tua postazione dove troverai tutte le tue nuove armi più tardi" il ragazzo probabilmente di qualche anno in più di me distoglie lo sguardo dal suo computer e mi sorride porgendomi la mano che prontamente stringo nella mia.
"Hai fatto un bel lavoro con Maria" sorride orgoglioso
"Non era niente di che" mi gratto la nuca. Le ho solo tirato un calcio ed è svenuta, si sarà stancata di prendermi a pugni.
Megan sorride: "Lei è Lydia, sarà... Il tuo navigatore" la ragazza dai capelli rossi mi fa un cenno con la mano non spostando lo sguardo dal suo lavoro. Non posso far a meno di notare come le sue gambe siano slanciate anche da seduta.
"E lui è Bryan, ma noi lo chiamiamo Hacker, ti seguirà attraverso vari dispositivi e ti aiuterà se dovessi combattere contro qualcuno" la sua pelle è scurissima e mi guarda con un ghigno facendomi un occhiolino a cui rispondo con un sorriso imbarazzato.
Mi spiega un po' quel che succede nel centro di ricerca e come agire in caso di emergenza.
Ci sono dei aggeggi installati sul soffitto davanti alla vetrata che rompono il vetro e ti consentono di uscire dal grattacielo attraverso un cavo che sarà lanciato verso il tetto del grattacielo davanti. Pazzesco.
"Questa è la tua attrezzatura" ho seguito Ramon in un corridoio pieno di porte grigie, è un luogo simile ad un garage, solo più stretto.
Si ferma davanti ad una porta con scritto il numero 357 e la apre lasciando poi la chiave con il cartellino blu nel mio palmo.
Rimango semplicemente allibito.
La stanza delle armi della nostra palestra è grande come questa ma l'attrezzatura è per tutti, o meglio, per chi lavora alla casa abbandonata.
Brandon dovrà fare una piccola ristrutturazione.
"Qui hai diverse M9 e diverse Berette, ARX160, armi tascabili, due scorte momentanee per tutte le armi che ci sono e vari accessori. Per altri proiettili dovrai compilare questi fogli e attaccarli sulla porta la mattina, in pomeriggio ti verranno consegnati. Qui hai vari coltelli, corde, catene e attrezzatura per qualsiasi caso di emergenza in cui devi scappare. Bazooka e mitragliatrici più grandi dell' ARX160. Due volte a settimana avrai lezioni sull'utilizzo di tutte le armi presenti qua dentro" sono allibito. Stupito, sconvolto, potrei prendere tutto​ e scappare, tanto è tutto mio, giusto?
"Parti domani mattina, non prendere armi troppo pesanti e troppo ingombranti, due pistole dovrebbero bastarti" mi da una pacca sulla spalla e va via. Sento i suoi passi lungo il corridoio, la porta sbattere e poi il silenzio.
"Hanno veramente tutta quella roba per ogni persona? -Brandon sembra arrabbiato- Rubano soldi dalle agenzie che aiutano i bambini in povertà, ovvio"
"Non rubano i soldi" ribatte quella che mi sembra Candice.
"E chi lo dice?" Grugnisce Brandon.
"Perché devi essere così geloso? I soldi ci sono, fai un po' di arredamento nuovo" sbuffa Candice.

"Sentite, non è la cosa fondamentale a cui pensare adesso -borbotto prendendo il bazooka, pensando fosse più leggero- domani sarò a casa, fate qualcosa con Charlotte, qualsiasi cosa, non posso liberarla e portarla qui" osservo le varie pistole appesa al muro con occhi sognanti. Una borsa nera a tracolla è nell'angolo del garage che prendo per mettere un paio di armi.
"Non possiamo fare nulla, al momento solo Luke ha le chiavi della cella, e non è in città"
"A cosa diamine serve avere un medico personale se non sta con noi?" Protesto. Metto un paio di pistole nella borsa e qualche cintura che mi sarebbe stata utile per tenerle con me.
Con il borsone in spalla esco dal piccolo garage e chiudo a chiave.
Maria Antonia mi viene incontro con sguardo schifato.
"Tu sei falso" Sibilla con il suo accento spagnolo. Per un momento penso a tutti i modi di scappare senza dare troppo nell'occhio, ma poi Maria mi sputa sulle scarpe e si allontana continuando a lanciarmi occhiate di disgusto.
Cerco di non farci caso squotendo il piede per cercare di togliere la saliva dalla mia scarpa arrendendomi poi ad un fazzoletto.
Incontro Megan nel corridoio, volevo parlare proprio con lei.
Discute con una ragazza e sembra molto furiosa. Il suo viso è rosso e riesco a vedere una vena sulla tempia pulsare.
Mai visto una persona così arrabbiata.
Mi avvicino con cautela e comincio a pensare che forse è meglio deviare e andare per la mia strada, ma è lei a fermarmi per prima.
Si aggiusta i capelli dietro le orecchie e incrocia le braccia al petto guardandomi con superiorità.
"Sei pronto per domani?"
"Certo, avrei solo una richiesta"
"Dimmi" sospira annoiata. Ieri non sembravo infastidirla più di tanto... Il fatto che sia diventato un suo dipendente ha cambiato così radicalmente questa 'relazione'? Vorrei ridere a questo punto.
"Vorrei che Hacker non mi seguisse"
"Per quale motivo?"
"Posso cavarmela da solo, conosco la zona, non ho bisogno di aiuto" mi aggiusto il borsone in spalla e mi schiarisco la voce cercando un tono più sicuro e autoritario.
"È tua responsabilità tornare vivo" scrolla le spalle.
Significa che nessuno mi seguirà attraverso qualsiasi dispositivo hackerabile nel raggio di cento metri? Oppure 'non mi interessa ti guarderemo'?
"Cosa significa?"
Rotea gli occhi al cielo sbuffando: "Dirò ad Hacker di non seguirti".

Non so che dire su questo capitolo...
Bha
Lunedì mattina parto per tornare in Italy
Manca poco e si torna a scuola EW
E non so nemmeno quando, dato che la mia scuola è poco organizzata (e no, non comincio l'11 come le altre scuole - cioè, potrei, ma non sono sicuri)
La Be-U ha aperto questo contest a cui mi piacerebbe partecipare ma non con l'intenzione di vincere. Solo che finisce il 9 settembre e io probabilmente andrò a comprare la roba per la scuola proprio quel giorno :')
Quindi, bah pazienza, si continua a vivere

Comunque, non so se qualcuno di voi se n'è accorto... Ma avevo pubblicato il capitolo 10 prima del 9 quindi se non pensate di aver letto il 9, dateci un'occhiata!

Lily&Guns - The KingWhere stories live. Discover now