18 - Street

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Entro nel mio loft con fretta e furia chiudendo la porta alle mie spalle come se stessi evitando dei mostri.
Tiro un lungo sospiro e un ticchettio suona nel mio auricolare. Lo accendo sentendo subito la voce di Brandon. È l'unico con cui ho parlato, oltre a mia madre. Dopo tutto era lui l'interessato a questa missione e penso che ormai sia arrivata l'ora di tornare a casa, non ci sono state novità riguardanti gli Aureum Lilium.
"Brandon" dico il suo nome cominciando ad impachettare velocemente la mia roba, ogni tanto guardo cosa succede fuori trovando la strada stranamente tranquilla come al solito.
"Devi andare via da lì" dice dopo avergli spiegato tutta la conversazione tra Megan e me.
"Parto tra un quarto d'ora" guardo l'orologio al mio polso e chiudo il borsone assicurandomi di aver tutte le armi che mi servono.
"No non puoi partire in macchina potrebbero seguirti"
"Non ho alternative. Non posso aspettare un aereo e non posso lasciare la macchina qui"
"C'è bisogno di un diversivo" velocemente un paio di idee si fanno spazio nella mia testa è appena il campanello suona ricordarmi della mia lezione con il professor lecca culo.
"Penso di aver un'idea" spengo l'auricolare e apro al signor matematica.
"Ho bisogno del tuo aiuto" lo tiro dentro chiudendo subito a chiave.
Noto che non ha la sua solita borsa piena di matematica e rimango un po' confuso: "No matematica oggi ragazzo -mette le mani sulle mie spalle e punta i suoi occhi smeraldo nei miei blu facendomi venire i brividi- uscirai da questo posto intatto" una pacca sul collo e mi indica le chiavi della sua macchina.
Cinque minuti dopo sono dietro l'edificio del mio loft ascolto per l'ennesima volta il piano del professore.
"Pensavo fossi tutto lecchino e matematica" borbotto caricando le mie borse nel bagagliaio della mia macchina.
"In quel caso non avrei saputo usare questa" mi indica una sua pistola nell'interno della sua giacca e fa un occhiolino che cerco di ignorare cominciando a nascondere un paio di armi sotto il sedile per averle a portata di mano.
"Ok, ci sono -chiudo la portiera del passeggero e mi aggiusto i capelli scompigliandoli come al solito- sei sicuro di voler fare sta cosa? Non voglio morti per colpa mia" sbuffo. Se solo dovessi sentire della sua morte potrei sentirmi in colpa, e odio sentirmi in colpa.
Il professore fa un cenno con il capo e parte in quarta lasciando solo un po' di polvere dietro al suo passaggio, adesso devo solo prendere una strada più lunga e sperare di arrivare a casa.
Sbuffo per l'ennesima volta e sfrego le mani sul viso. Con calma accendo il motore e prendo la strada segnata sul navigatore sperando nel meglio.

"Continua dritto per l-59 N" la voce robotica mi sta dando alla testa e sono stanchissimo.
Non ho avuto nessuna chiamata dal professore il che mi fa preoccupare, ma non posso fermarmi adesso.
Non posso fermarmi per un lavoratore di Brandon, non posso cadere su queste cose.
Le auto davanti a me continuano a far lampeggiare le due frecce facendomi disperare facendo lo stesso.
Presto il traffico si ferma e non sembra aver intenzione di proseguire. Faccio sbattere la testa contro il sedile e chiudo per qualche secondo gli occhi cercando la calma.
È mezzanotte passata e la strada è ancora lunga, con questa coda arriverò domani sera.
Il cellulare squilla e il nome di Brandon illumina lo schermo, non ho il tempo di parlare che lui la sua voce profonda mi fa spaventare.
"Perché ti sei fermato?"
"Tu perché non stai dormendo? -Sbadiglio annoiato- C'è coda"
"Non puoi perdere tempo così, devi uscire da lì"
"Ma secondo te l'ho creata io la coda? Ma che cazzo Brandon, se potessi uscire lo farei" non ho veramente pazienza in questo momento per parlare con qualcuno.
Sospira pesantemente e parla con qualcuno impedendomi di sentire.
"Va bene, fai attenzione" riattacca facendomi spazientire ancora di più.
Prendo uno dei panini che ho comprato dall'ultimo autogrill in cui mi sono fermato, magari farà passare un po' l'attesa.
Abbasso leggermente il finestrino per far entrare un po' di aria fredda, ghiacciata, ma un rumore mi distrae.
Il mio sguardo scatta in avanti per vedere un paio di ragazzi passare tra le macchine, un fucile nelle mani di ognuno, le armi di Megan hanno la particolarità di non essere lucide, potrei riconoscerla a distanza.
La prima cosa che mi passò per la testa fu che il professore ha fallito dando la vita per me, mi sento come se qualcosa si fosse rotto in me.
Ricordo le sue parole su cosa fare se sarebbe successo qualcosa del genere così mi metto all'opera.
Alzo il cappuccino della felpa sulla testa e prendo le due pistole che ho nascosto sotto il sedile mettendole nella cintura sotto la felpa.
Afferro il borsone dai sedili posteriori e prendo il fucile, mi sono attrezzato abbastanza prima di partire.
Il traffico non sembra aver intenzione di muoversi nemmeno di un metro così esco con la speranza di tornare nella mia bella macchina.
Mi avvicino a quelli che dovrebbero essere miei colleghi, se non sbaglio Megan non avrebbe dovuto far vedere una mia foto, e poi è buio.
Stanno cercando Adam Larracuente, non Theo Blaze.
"Da queste parti tutto liscio" faccio trasalire uno di loro che mi guarda con sospetto.
Mi squadra dalla testa ai piedi annuendo, fa un cenno agli altri uomini e si incamminano verso il loro punto d'arrivo.
Mi assicuro che ci siano solo loro tre nei paraggi e estraggo la pistola con il silenziatore per sparare a tutti e tre.
Tiro un lungo sospiro di sollievo, altre tre persone da aggiungere al mio libretto delle vittime.
Torno alla mia macchina sotto lo sguardo di tutte le persone spaventate che al mio passaggio alzano i finestrini.
Se non faccio nulla questo traffico non si muoverà mai, quindi prendo la corsia di cortesia e raggiungo per un pelo l'ingorgo.
Due camion bloccano la strada e ci impiego pochissimo a mettere a KO i due alla guida spostando poi i mezzi su un lato della strada.
Lasciai scorrere il traffico e osservai tutte le auto sfrecciare velocemente, un grazie sarebbe stato gradito.
Ma so che questo è solo l'inizio.

Presto riesco ad arrivare anche al punto indicato dal professore dove in un vicolo trovo la mia macchina.
Ci siamo scambiati le auto per deviare Megan, ma con questo deviamento si sono aggiunte tre ore di strada.
Vedo il professore nell'ombra a cui faccio solo un cenno con il capo salendo sulla mia amata macchina mettendo in moto.

Preciso il fatto che non so esattamente se la corsia si chiami di cortesia, ma voi avete capito.
Mi sono bloccata anche se so cosa devo scrivere, quindi farò il possibile per chiudere questa storia definitivamente 😂

Lily&Guns - The KingOnde histórias criam vida. Descubra agora