2 - Theo Blaze

610 19 0
                                    

Il locale in cui sono entrato sembra essere il più affollato della zona, e dubito vivamente che la ragazza entrerebbe in questo buco. Brandon come capo non lo farebbe, secondo me nemmeno questa Megan Martinez.
Seduto al bancone del bar con un bicchiere di Jack Daniel's con ghiaccio in mano e le cannucce strette tra le labbra aspetto con zero speranza che qualcuno entri dalle porte del locale.
Tengo premuto il dito sull'auricolare che ho nell'orecchio: "Ma sei sicuro che verrà proprio qui?"
"Si, Adam, sta arrivando" sento la voce di Brandon sospirare.
"Ci ucciderà tutti" la voce rassegnata di Cole mi fa quasi sputare il sorso del mio drink, ha ragione ma fa troppo ridere la situazione.
Un gruppo di ragazze entra, gli occhi attenti ai presenti e aria severa. Una delle tante cammina sinuosamente ancheggiando sul tacchi verso il bar e mi sembra di riconoscerla e infatti riguardando la foto è proprio lei.
"Eccola" mormoro guardandola con attenzione.
Come può una ragazza come lei essere il capo di una gang? Ha l'aria misteriosa ma sembra così piccola e indifesa.
Rimango ad osservarla per un po', tempo di finire il mio drink e scannerizzarla. Le ragazze che erano con lei si sono disperse per il locale, è sola seduta dall'altra parte del bancone.
Mi tocca fare quasi tutto il giro del locale per poter raggiungerla evitando di toccare tutti quei corpi pieni di ormoni e sudore. Devo come minimo mantenere un po' di profumo.
Le tocco la spalla con un dito ma non ho nemmeno il tempo di aprire bocca che scatta intenzionata di colpirmi con qualcosa che fortunatamente riesco a bloccare.
Grazie a Dio ho dei bei riflessi, tutti i meriti a Ian.
La ragazza... Megan mi guarda ad occhi spalancati esattamente come me.
Non avrà pensato che voglia stuprarla?
"Mi... Mi hai spaventato" balbetta tornando composta e prendendo il coltello dalla mia mano ancora in pugno davanti al mio collo.
Gesù... Sono appena arrivato e ho già rischiato la vita.
"Non volevo spaventarti -mi ricompongo in fretta e mi siedo sullo sgabello vicino al suo- Mi chiamo Theo, Theo Blaze" le porgo la mano ma non mi accorgo che effettivamente la lama mi ha tagliato e invece di una stretta di mano mi ritrovo a stringere dei tovaglioli.
"Grazie..." Borbotto pulendomi e fasciando la mano con uno straccio che prendo oltre il bancone.
Beve la sua bibita ignorandomi, gira il ghiaccio con le cannucce e gioca con una ciocca di capelli. Tiro un lungo sospiro, odio quando mi ignorano.

"Sei venuta in un locale per rimanere a guardare le bottiglie di alcolici sui scaffali?" Guardo nella sua direzione trovando bottiglie e bottiglie e ancora bottiglie.
"Posso fare quello che voglio nei miei locali, e non vorrei mai che servissero alcolici di bassa qualità" è decisamente la persona che cercavo.
Sulla scheda che mi ha dato Cody c'era scritto e anche sottolineato che i locali, bar, alloggi della Bourbon Street erano tutti a nome suo, comprati da lei.
"Questo è un tuo locale?" La guardo curioso della sua prossima mossa.
"Uno dei tanti" finisce il suo drink con l'intenzione di scendere dallo sgabello e andare chissà dove. Ma le prendo il braccio e ricevo un'occhiataccia veramente dolorosa.
"Lasciami offrirti un drink" lascio la presa e la guardo supplicante.
Senza alcuna risposta si siede in attesa osservandomi curiosa. Probabilmente sta cercando di entrare nella mia testa talmente tanto i suoi occhi sono socchiusi.
Chiedo al barista due Jack Daniel's con ghiaccio che arrivano subito. Quello stava bevendo quello le ho preso.
"Posso sapere il tuo nome?" Chiedo prendendo un sorso dal mio bicchiere.
"Ricordati il punto dieci della lista, mente, qualsiasi nome lei dica non è il suo" la voce di Brandon scatta nel mio orecchio e involontariamente annuisco ma lei non da segni di confusione.
"Hayley Williams"
"Oh -la guardo sorpreso- come la cantante dei Paramore, sei mica sua parente?" E vedendola ridacchiare mi sento sollevato.
Il suo sguardo mette ansia pura. Ed è la mia prima missione.
Scrolla le spalle alla mia domanda e vedendo che il suo drink sta per finire ne ordino un'altro. Devo rimanere sobrio, non posso ubriacarmi durante il lavoro, ma lei ne ordina uno per me.
"Non ti ho mai visto da queste parti" scuote la testa girando ancora il ghiaccio nel bicchiere.
"Sono arrivato questa mattina, vacanza studio"
"Vacanza studio..." Lascia le sue parole sfumare con la musica House del locale.
"Esatto, mi piace questo posto, e speravo di poter trovare qualcuno con i miei stessi interessi" vedo un suo sopracciglio alzarsi e capisco che è curiosa. Bingo.
"Quali sarebbero i tuoi interessi?" Mi guarda con interessa e con il gomito sul bancone e la mano sotto il mento si regge il capo.
"Armi, pistole, lotte, sai... Cose di questo genere" butto giù il mio drink ed ecco che ne arriva un'altro che però avvicino a lei insistendo alla fine lo prende.
"Come mai questi interessi?"
"Mio padre era un'amante di queste cose, mi ha insegnato a lottare fin da piccolo, corpo a corpo, pistole, coltelli. Cerco di tramandare i lavori di famiglia"
"Che lavoro faceva tuo padre?"
"Era un artigiano, da giovane si era arruolato nell'esercito, e morto poi per colpa di una sparatoria tra gang" posso dire che i racconti di mamma qualche volta tornano utili. Grazie nonno per aver dato questa vita a tua figlia.
"Sparatoria? Dove? Spero non qui a New Orleans" ridacchia con una leggera nervosità nel suo tono di voce. Pensavo fossi più tranquilla cara Megan...
"A New York, vengo da lì -la guardo sospetto- perché non speri qui?"
"Ci sono tante sparatorie anche qui, non vorrei che la mia società sia colpevole" e come se niente fosse mi ha praticamente svelato la sua vita.
"Fai parte di una società segreta? O gang, come vuoi chiamarla" questo lavoro mi piace sempre di più.
Penso di avere la pelle d'oca per tutto l'entusiasmo che sto trattenendo. Che se Brandon non è fiero potrei aiutare mia madre a tagliare a testa a tutti.
Mi guarda ad occhi spalancati portandosi poi una mano sul viso pentendosi di aver parlato. Non reggerà l'alcol, eppure sembrava reggerlo benissimo.
Annuisce improvvisamente seria: "Sì faccio parte di una gang, e ne sono il capo"
Trattengo un ghigno prendendo un pezzo di ghiaccio al mio bicchiere e poggiandolo sulla mia lingua: "Oh".

Well well well, il lavoro sembra andar meglio di quanto Adam...Pardon Theo pensava.
*Faccina malefica*
Oggi ho fatto una cosa figa:

Da notare l'anello nero al dito medio :3

Non sono ancora riuscita a farlo con Ivory, ma c'è la farò, un giorno

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Non sono ancora riuscita a farlo con Ivory, ma c'è la farò, un giorno...

Lily&Guns - The KingWhere stories live. Discover now