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<<Mi hai costretta, quindi se mi farò da parte nel momento del bisogno non stupirti>> replico all'occhiata accusatrice di Elvyra.
Affianco Evelyn, varcando il confine che ci separa dalla foresta con il cuore in gola. Nel cielo è ormai sopraggiunta la notte lievemente ravvivata dalla luce del Padre, il quale attraverso soffici e spumeggianti nuvole bianche, cela gran parte del suo bagliore in modo tale da consentirci il riposo.
Lo ringrazio tacitamente, poiché per quanto la luce sia vista come fonte di pace, il buio è da sempre in grado di portare serenità in me.

I quattro demoni al fianco della mia compagna di stanza si trattengono da minuti ormai dall' inveire verso la sottoscritta.
<<Muovete il culo? O preferite restare qui da sole nella foresta?>> sbotta Trevor, stringendo le mani in due pugni e trucidando con lo sguardo Eve, che in risposta gli sorride dolcemente.
<<Perdonami davvero, ma la preside ha affidato questo compito anche ad un altro Angelo; dovrebbe arrivare da un momento all'altr- oh, eccolo!>> sospira lei rasserenata, stringendo in un caloroso abbraccio il nuovo arrivato.
I suoi occhi color ghiaccio e i capelli di un biondo scuro, gli conferiscono un'aria non troppo dolce e solare, ma a differenza degli Angeli visti in precedenza appare piuttosto serio.
<<Piacere Nithael- mormora con un debole sorriso-andiamo?>> domanda poi, distogliendo lo sguardo dal mio e rivolgendo un'occhiataccia ai demoni.

Riprendiamo a camminare con i soli suoni della foresta, dei ramoscelli spezzati dalle nostre suole e dagli animaletti che abitano questo luogo come sottofondo.
<<Detesto il buio>> sobbalza Evelyn, interrompendo i suoi passi difronte ad un cespuglio di spine.
Detesta il buio, hai sentito?- mormora Nyx, provocandomi con il fine di accentuare i miei dubbi e timori.
Evelyn solleva il palmo della mano producendo una sfera di luce, la quale levita sopra le nostre teste illuminandoci la strada. Osservo quel gesto meravigliata, sentendo a poco a poco un leggero pizzico di invidia divorarmi: quanto vorrei poter usare la magia come lei, come tutti loro, come vorrei poter volare.
Evelyn sussulta nuovamente stringendo la mano intorno all'avambraccio di Nithael, il quale ridacchia divertito.
<<Era solo una lepre>> le sorride rassicurante affiancandoci, mentre i Demoni rallentano il proprio passo rimanendo alle nostre spalle in totale silenzio.
<<Non mi piace tutto questo: il buio, i demoni dietro di noi, stare qui in mezzo a creature che potrebbero ucciderci>> sospira Evelyn, lasciandosi assalire dai timori.
<<Perché dovresti avere paura del buio? Il male si nasconde anche nel chiarore della luce, con la differenza che in tal caso quando viene fuori provoca più dolore. Tutti si aspettano il peggio dal buio, perciò cercano consolazione nella luce sottovalutandola>> sussurro.
Il ricordo della morte di mia madre si insinua nella mia mente ed è come finire sotto una cascata di acqua bollente.

<<Volete chiudere quella bocca?>> sbotta Elvyra, mentre i suoi occhi assumono un colore rosso sangue.
<<La paura è il miglior modo per permettere a quelle creature di arrivare a voi e, a meno che non siate qui in veste di vittime sacrificali, cosa che apprezzerei di buon grado, vi consiglio di levarvi dai coglioni>> mormora con tono deciso e calmo suo fratello, facendomi accapponare la pelle.
<<Per permettere a voi Demoni di eseguire i vostri sporchi giochetti? Neanche per sogno>> sibila fra i denti Nithael, voltandosi verso di loro con sospetto.
<<Per favore non discutete, troviamo un punto d'incontro>> sussurra Evelyn turbata.
Riesco a leggere nei suoi occhioni azzurri la consapevolezza di un imminente litigio, il quale in una situazione di estrema allerta come questa potrebbe non giocare a nostro favore. Senza considerare il fatto che ora più che mai dovremmo comportarci come una squadra, ma il solo pensiero di Angeli e Demoni uniti in battaglia provoca ilarità.
<<Ci accusi di aver ucciso i nostri stessi compagni?>> domanda furiosa Elvyra fronteggiandolo.
<<Voi demoni sareste capaci di voltare le spalle a chiunque, perfino ai vostri simili>> sibila l'Angelo fra i denti, inarcando un sopracciglio come a sfidare chiunque a negare la sua affermazione. Nessuno replica, eppure i Demoni non sembrano intimoriti da questa sua provocazione.
Mi sarei aspettata una reazione da parte loro, eppure il silenzio che segue quelle parole cariche di ribrezzo appare molto significativo.

Nemesys: Angeli e DemoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora