Capitolo 1

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Ariana's pov.
Continuo a pensare che all'entrata di ogni carcere dovrebbero mettere un cartello che dice 'benvenuti all'inferno', sarebbe molto appropriato.

Faccio un giro su me stessa e osservo la stanza, nell'angolo alla mia destra c'è un letto trasandato, sulla sinistra si trova un piccolo tavolo arrugginito fissato al pavimento e dall'alto pende una lampadina che illumina ben poco.

Questa è la mia stanza quindi, devo ammettere che ho visto di peggio.
Prendo una piccola forcina che avevo nascosto all'interno dello stivale e la nascondo sotto il cuscino, potrebbe aiutarmi a scappare.
Guardandomi intorno per l'ennesima volta mi accorgo che manca il bagno. Ho un estremo bisogno di utilizzarlo al più presto, perciò mi avvicino alla porta e apro il piccolo sportello soprastante.

Cerco di attirare l'attenzione di una guardia che passa e a primo impatto mi sembra più giovane delle altre che ho visto fin ora.

"Scusa, dov'è il bagno? Qui dentro non c'è." Chiedo al ragazzo.
Lui si avvicina e sotto il cappellino scorgo dei capelli biondo cenere. Ha degli occhi color miele, i lineamenti marcati e delle labbra rosee e sottili a forma di cuoricino.
"È fuori, infondo al corridoio. Se ci devi andare ti accompagna uno di noi oppure non vai." Dice noncurante con una voce calda che mi fa salire un brivido lungo la schiena.
"Bene, aprimi che devo andare." Mi tolgo la giacchetta di pelle nera ormai vuota da tutte le armi e esco solo con indosso il mio completo in latex e la maschera.

Appena apre la porta lo sorpasso e in tempo zero vengo presa per un polso, chiude la porta e si avvia verso la toilette trascinandomi dietro di lui.
"E tu chi saresti?" Domanda quando ci troviamo all'incirca a metà corridoio.
"Io sono Dangerous Woman." Mi squadra un attimo poi si morde un labbro e ridacchia fissandomi negli occhi.
"Perché non ti togli quella maschera? Sai che in teoria non si potrebbe tenere se non hai un permesso speciale vero?"
"Bene, dammi il permesso di tenerla perché non la tolgo."
Fa cenno di no con la testa e ride facendomi rabbrividire.
"Non è così che funziona Dangerous Woman. Comunque, solitamente, do a tutti una possibilità, perciò facciamo così, ti do tempo una settimana e se non trovi un modo per tenerla, te la strappo di dosso insieme a quel vestitino sexy, chiaro?" Annuisco e lui tira fuori un blocchetto, ci scrive qualcosa sopra e poi mi consegna il permesso per tenere la maschera.
Gli sorrido grata ma lui mi blocca contro il muro e mi alza il mento con il pollice e l'indice.
"Sia chiaro, non lo falsificare oppure sei nei guai seri." Dice con un tono di voce minaccioso.
"E quali sarebbero questi guai seri?" Dico imitando la sua voce e mandandogli uno sguardo di sfida.
"Potrebbero essere solo dei giorni di isolamento oppure torture vere e proprie, dipende da te Dangerous Woman."

Gli rivolgo un occhiataccia infastidita dalla situazione mentre lui mi lascia il mento e mi libera dalla sua presa permettendomi di riprendere a camminare finché non arriviamo al bagno.

Entro in quello delle donne e mi guardo intorno.
Delle piastrelle verde marcio sono attaccate sui muri ricoperti di graffi e il pavimento sporco di qualsiasi cosa, l'odore di marcio, muffa mi fanno venire il voltastomaco.
Mi tappo il naso e cerco con lo sguardo le cabine.
Sento una mano sul fianco e mi giro pronta a colpire chiunque abbia osato toccarmi ma mi blocco appena vedo che è la guardia.

"Perché sei entrato Bieber? È il bagno delle donne."
"Come fai a sapere il mio nome?" Domanda sorpreso.
"Ho letto la targhetta sulla tua uniforma, non è così difficile sai? In ogni caso puoi anche lasciarmi il polso perché devo andare in bagno." Dico strappando la mano dalla sua presa decisa.

Entro nella piccola cabina che si trova davanti a me e mi guardo intorno, mi appoggio alla porta chiusa a chiave alle mie spalle e sospiro forte.
Sistemo di nuovo i miei lunghi capelli castani in una coda alta perché la precedente si era disfatta e cerco una piccola finestra o un cunicolo, ovvero qualche via di uscita, ma non vedendone nemmeno l'ombra sospiro ancora.
Non sarà facile uscire da qui, proprio no.
Tentare non nuoce. Esco di scatto dal bagno, corro fino ad arrivare alla seconda porta quando mi arriva una scossa sul braccio tanto potente da farmi cadere a terra.

MASK [JARIANA]Where stories live. Discover now