Lego house (1ºparte)

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29 Marzo
(3 mesi dopo)

Soffio tra i suoi capelli e sorrido alle sue smorfie di fastidio. Poi mi fermo, lo osservo dormire ed è proprio quello il momento in cui il mio cuore perde un battito.

Dio! Ci sono così tante cose che vorrei dirgli.

Vorrei dirgli che è per lui che sto imparando ad amarmi, che è la sua stanza che io chiamo casa e che solo con le sue mani addosso io sento di potercela fare ogni volta che le cose vanno male. Che so tutto quello che gli piace e tutto quello che odia. So che ha il complesso dei denti larghi e, per questo preferisce sorridere con le labbra serrate. Che detesta la verdura mentre adora il formaggio. Che quando è stressato per un esame a scuola la sua fronte si riempie di brufoli costringendolo ad indossare il cappello per giorni.
Che il suo corpo è come una mappa impressa nella mia mente, custodita avidamente e che conosco a memoria. Ogni neo ed ogni cicatrice.

Dovrebbe sapere che questi mesi appena trascorsi sono stati i più belli di tutta la mia vita e che lo amo, ogni giorno di più. Al punto da chiedermi se sia possibile amare qualcuno in questo modo.

Potrei dirgli tutto questo, ma stavolta saranno i fatti a dimostrare quello che provo.
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'Buongiorno, da quanto sei sveglio ad...osservarmi!?' Sfrega il suo naso contro il mio, interrompendo i miei pensieri.

'Da tutta la notte.'

'Oh, per fortuna non devi lavorare oggi, ti saresti addormentato mentre servivi cappuccini.'

'Ho preso l'intero weekend libero perchè devo portarti in un posto.'

'In un posto dove?'

'No! Non riceverai informazioni al riguardo. E non cercare di corrompermi in nessun modo.'

'Un piccolo indizio e in cambio riceverai un bacio.'

'Alza la posta in gioco e possiamo parlarne.'

'Vediamo...mmm potrei cominciare da qui', mi sussurra all'orecchio, facendo scontrare di proposito le sue labbra contro di esso e provocandomi brividi in tutto il corpo', per poi scendere e fermarmi giusto giusto qui', una porzione di pelle succhiata con voracità fino ad ottenere una macchia scura.
'Devo continuare o...?' Mi chiede con uno sguardo di sfida.

Non gli rispondo, mi limito a fissare le sue labbra passando la lingua tra le mie come un predatore farebbe con la sua preda.

'Bech Næsheim conosco quello sguardo e NO! Prima lo spoiler.'

'Fanculo...Tende gialle. Eccoti l'indizio. Tende GIALLE. Non posso dirti altro quindi non insistere. Adesso dimmi, dov'eravamo rimasti? Ah si, ora ricordo...'

'Even ti prego, andiamoci subito.'

'Ho altri programmi per le prossime due-tre ore...' faccio scontrare le nostre labbra ma vengo interrotto.

'Ma io muoio di curiosità. E poi ho fame e caldo e sono curioso e voglio andare a vedere le tende gialle. E ho l'ansia e...'

'Hahaha sei impossibile. Dovrai aspettare almeno fino a stasera. Vado a preparare la colazione, non muoverti.'

'Ti odio.'

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⏰ Last updated: Jan 19, 2018 ⏰

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THE BOY WHO COULDN'T HOLD HIS BREATH UNDERWATERWhere stories live. Discover now