CAPITOLO 22 - VOLA BASSO, CHE IN ALTO VOLANO GLI SCHIAFFI!

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Dopo 45 minuti, eravamo finalmente pronte e sulla strada per la casa dei ragazzi.

Meg era riuscita davvero nella sua magia. Dopo essermi cambiata e fatta truccare leggermente con un filo di rimmel, un po' di matita per gli occhi, ed uno strato di rossetto rosso rubino per entrambe, perché a detta sua quando si andava in guerra bisognava subito chiarire che non sarebbe stato il nostro di sangue a scorrere, mi aveva messa davanti allo specchio.

Dovevo riconoscerlo, per la prima volta avevo sperimentato l'effetto "wow", comprendendo la sensazione di cui parlava la mia amica sul fatto che sentirsi belle ti dava un senso di sicurezza maggiore. Non era una questione di strati di fondotinta sotto cui celarsi, ma il fatto che prendersi cura di se stesse, una volta ogni tanto, ti rammentava l'importanza di guardare il proprio riflesso e sapersi dire: "mi piaccio a prescindere da quello che possono pensare gli altri di me". Ed io, quella sera, avevo scoperto quelle parole, perché non mi interessava più nulla della reazione che avrebbe avuto Luke, se mi avrebbe parlato o meno, stavo bene con me stessa ed ero felice che io e la mia migliore amica potessimo passare del tempo insieme, il resto era secondario.

Giungemmo finalmente davanti al portone di casa dei miei amici, suonando il campanello senza indugio. Ovviamente, mentre costeggiavamo l'edificio, a Meghan non era sfuggita la scala che si trovava sul lato e mi aveva fatto un cenno nella sua direzione come per chiedermi ironicamente se dovessimo utilizzare quella per entrare.

La porta venne aperta ed il nostro alleato Henry, il quale si era tirato a lucido anche lui per l'occasione con un maglioncino antracite da cui spuntava una camicia azzurra in pendant con i suoi occhi, ci accolse in casa con un sorriso d'intesa.

«Buona sera mia bellissima festeggiata, buona sera bellissima amica della festeggiata, siete le benvenute!» Si fece da parte per lasciarci entrare, ma neppure dopo pochi passi oltre la soglia la voce di Matt irruppe prepotentemente.

«Henry! Ti ho detto che gli avrei aperto io alle ragazze, brutto stronzo! Ti ricordo che se questa sera gli ronzi intorno sei un uomo morto!»

"Cominciamo proprio bene!"

Matt stava salendo le scale dal piano di sotto a due a due, sfoggiando, a mano a mano che si faceva avanti, una camicia nera inamidata su un paio di blu jeans, senza contare i suoi capelli biondi perfettamente tenuti in uno scompigliato voluto che accentuavano ulteriormente quel suo sorriso sghembo da ragazzaccio; le sue intenzioni per quella sera non potevano essere più chiare di così.

Ry, invece, che era già intento a preparare cocktail sul bancone della cucina, come la prima sera in cui avevo messo piede in quella casa, era stato più discreto, optando per un golf a coste di varie gradazione di blu, come anche Andrew con la sua polo a girocollo color mirto, il quale se ne stava seduto comodo sul divano alla nostra destra. Dell'uomo invisibile, invece, non vi era ancora nessuna traccia.

Il ragazzo dalla minaccia facile si diresse verso di noi a passo di carica, spostando con una spallata il povero Henry, che barcollò leggermente, e stritolando invece me in un caloroso abbraccio.

«Tantissimi auguri, principessa!» Sorrisi tra le braccia di quel ragazzone che, per quanto facesse lo scemo, ormai adoravo. Dopo poco mi liberò da quella stretta da togliere il fiato, spostando la sua attenzione sulla ragazza al mio fianco.

Eccolo lì, il loro primo incontro ravvicinato. Matt, come c'era da aspettarsi, non poteva smentirsi e fece un baciamano con tanto di inchino alla mia amica dopo averla osservata con occhi famelici.

«Tu devi essere la bellissima Meghan. Io sono Matt! Ollie mi ha tanto parlato di te» si presentò baldanzoso.

Le labbra dell'oggetto del suo interesse si incurvarono in un sorrisetto diabolico, pronto a controbattere.

RICOMINCIO DA ME (VOL.1 - COMPLETATA)Where stories live. Discover now