CAPITOLO 7 - SONO UN BRAVO RAGAZZO DEL SUD

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Aprii il portone del palazzo e, alla mia sinistra, trovai Matt ad attendermi a braccia incrociate, poggiato su di una spalla al muro. Sentendo il rumore della serratura che scattava voltò lo sguardo verso di me, regalandomi uno dei suoi sorrisi seducenti.

«My lady, sono qui per scortarla fino a palazzo» mi salutò con una riverenza, porgendomi poi il braccio con fare da finto gentiluomo d'altri tempi. Accettai l'offerta e insieme iniziammo a dirigerci verso casa sua.

«Senti, grand'uomo, te lo devo proprio chiedere: ma tutte queste smancerie e le frasette fatte tipo "sei bellissima", funzionano davvero con le ragazze?» Non resistetti all'idea di punzecchiarlo, ma lui non se la prese assolutamente anzi, il sorriso che gli si aprì in volto lasciò chiaramente intendere che questo gioco piaceva molto anche a lui.

«Oh, dolcezza, non puoi immaginare neppure quanto!» affermò convinto, gonfiando il petto d'orgoglio verso se stesso.

Scossi la testa divertita e allo stesso tempo esterrefatta. «Dio, che brutta fine abbiamo fatto noi donne se ci bastano due complimenti per cadere come fesse!»

«Ti assicuro che avete fatto una fine bellissima, ovvero stese sul mio letto!» mi rimbecco ridacchiando.

In meno di un secondo gli rifilai uno scappellotto con tutta la forza che avevo, trucidandolo con uno sguardo acuminato. Sapevo che stava scherzando, ma ritenni comunque sempre meglio rimetterlo al suo posto per sicurezza e, soprattutto, difendere la mia categoria a suon di sberle se necessario.

«Ahia, scherzavo, scherzavo! Cioè, non del tutto, ma non mi stavo rivolgendo al genere femminile nel suo complesso.» Non appena vide il mio braccio alzarsi pronto per un secondo round si bloccò, mettendo le mani avanti. «Ok, sto zitto! Però non mi malmenare, sembri piccolina ma picchi forte!» si giustificò, continuando a massaggiarsi il punto dove lo avevo colpito con la mano.

«Stai attento, ragazzone, ho fatto kickboxing in passato e non ho paura di prenderti a calci nel sedere se dovesse servire per rimetterti in carreggiata» lo minacciai con il mio migliore sguardo assassino.

«Uhuh, me ne ricorderò la prossima volta, promesso, croce sul cuore!» E quello scemo si disegnò per davvero una croce immaginaria sul petto per sottolineare quelle parole.

Continuammo il nostro scambio di battutine per tutto il tragitto, finché non giungemmo finalmente a destinazione. Matt tirò fuori le chiavi dalla tasca del suo bomber ed aprì la porta facendomi cenno di entrare per prima. Venni accolta dal suono di voci che ridevano e scherzavano tra di loro e da un delizioso profumo di pizza calda appena sfornata. La casa era esattamente come me la ricordavo, con l'unica differenza che questa volta il tavolo non si trovava più addossato alla parete ma nel mezzo a mo' di congiunzione tra sala e cucina.

Individuai subito Andrew alla mia destra, seduto sul divano con un altro ragazzo con degli occhiali dalla montatura nera e rotonda in stile Harry Potter, ma che nel complesso gli davano un'aria da hipster. Iniziai a squadrarlo da capo a piedi: era moro, con gli occhi di un azzurro cielo così limpidi da scaldarti il cuore al solo rimirarli, troppo magrolino forse, ma anche da seduto mi sembrava parecchio alto. La cosa che più apprezzai di lui fu la sua maglietta con la scritta: "I'm not perfect but I'm a LIMITED edition"; lo stimai già solo per quello.

«Ehi, Ollie, ben arrivata! Matt ti ha importunata anche durante il tragitto?» Andrew conosceva bene il suo amico e si divertiva un mondo a dargli fastidio.

«Ovvio che sì, ma da quel poco che lo conosco mi sarei sorpresa del contrario. Se non lo avesse fatto avrei temuto che fosse malato» ribattei, alzando lo sguardo verso il soggetto della mia frecciatina e scoccandogli un occhiolino d'intesa. La mia risposta tagliente, come di consueto, lo divertì, inducendo gli angoli della sua bocca a incurvarsi verso l'alto.

RICOMINCIO DA ME (VOL.1 - COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora