CAPITOLO 8 - MORIRO' E NON HO MAI MANGIATO 1KG DI GELATO PER CENA!

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Girai a destra per incamminarmi verso casa, ma appena svoltato l'angolo sentii qualcuno chiamarmi nell'oscurità.

«Ollie!»

Mi bloccai sul posto, iniziando a guardarmi intorno, ma senza riuscire a individuare nessuno. Stavo cominciando a credere di avere avuto un'allucinazione uditiva, quando invece sentii nuovamente quella stessa voce invocare ancora una volta il mio nome.

«Ollie, quassù! Guarda in alto!»

Alzai lo sguardo come la voce delle tenebre mi aveva richiesto e quello che mi trovai dinanzi agli occhi mi lasciò del tutto senza parole: dal tetto della casa dei miei amici scorsi una figura che sembrava appollaiata su un qualche genere di rientranza. Mi stavo davvero spaventando, fino a quando quella stessa sagoma della notte non si fece poco più avanti, lasciando che la luce dei lampioni della strada la illuminassero leggermente, consentendomi in tal modo di riconoscerla: era Luke!

Non avevo pensato a lui per tutta la serata e mi ero completamente dimenticata del fatto che non fosse presente.

Le cose erano due: o non era presente, oppure era davvero una scimmia che si arrampicava sui tetti dei palazzi! Il suo antenato King Kong sicuramente gli doveva aver dato lezioni.

Io non riuscivo ancora a proferire parola. Rimasi muta, con il naso puntato verso l'alto, a fissare la sua zazzera di capelli indomabili rischiarati dalle luci della città, continuandomi a domandare mentalmente come avesse fatto ad arrivare fin là su.

«Sali, dai, c'è una scala!»

«Che?» Non riuscii a trovare di meglio da dire. Ero impietrita sul posto, incapace di riuscire a muovere un solo muscolo a causa dello shock iniziale.

«La scala, Ollie! C'è una scala che ti porta qui, è proprio lì davanti a te» mi spiegò, indicandomi l'oggetto in questione. Effettivamente intravidi davvero una scala a pioli in ferro che, sbucando dal muro come se ne fosse parte integrante, saliva fin dove si trovava lui.

Mi riscossi finalmente dalla mia momentanea perdita di parola. «Ma tu sei matto! Io là sopra non ci salgo neanche per tutto l'oro del mondo!» Non ne capivo il motivo, ma entrambi stavamo bisbigliando, nonostante in giro non ci fosse anima viva.

«Dai scema, sali! Non ti va di proseguire la maratona di GOT che abbiamo interrotto?» mi spronò ridacchiando.

Non mi capacitavo di come facesse a starsene tutto tranquillo accovacciato sul tetto di una casa. In realtà non si trovava poi così in alto, perché la casa dei miei amici constava solo di due piani, ma ciò non toglieva che non era una cosa normale a cui assistere.

Pretendeva che mi arrampicassi su una dannata scala della morte per vedere una serie tv con lui? Ma non potevo utilizzare le porte di casa come ogni essere umano normale sulla faccia della Terra?

In quel preciso istante, però, non sapevo per quale motivo, ma mi sovvennero le parole di Meg: "Vivi un po' più pericolosamente".

Salire su quella scala sarebbe stata una cosa che avrei fatto un tempo, senza tutto il mio buon senso ritrovato nel corso degli anni? Onestamente, sì! Ma restava ugualmente il fatto che non era una scelta logica e sensata. Dovevo decidermi.

"Che faccio? Salto il fossato o non lo salto?"

«Dai, di che hai paura? Coraggio, l'ho fatto mille volte, non ti succederà nulla, stai tranquilla!»

Alzai nuovamente lo sguardo verso di lui. Sembrava così sereno, così tranquillo in quel suo rifugio segreto, come se nulla lo intimorisse. Lo invidiai, perché anche io avrei voluto sentirmi come lui: senza più le ombre dell'insicurezza ad addensare la mia mente, e la luce dell'accettazione a spazzarle via per prendere il loro posto; una sensazione che ormai non era altro che un pallido ricordo.

RICOMINCIO DA ME (VOL.1 - COMPLETATA)Where stories live. Discover now