18 Aprile 2017

130 7 0
                                    


Nei miei testi parlo spesso del mio passato, ma oggi ho deciso di parlare del mio presente, raccontarvi come mi sento dentro in questo periodo, in queste giornate, ora.

mi sento solo, non che non abbia amici o amiche non che "non so con chi uscire" o altro, mi sento solo.
La solitudine si prova pure in compagnia, pure durante i sorrisi, durante gli sguardi che si perdono nell'immensità del nulla.
Ogni tanto mi siedo in un posto appartato e guardo il vuoto, il vuoto dentro me, e fa schifo non avere nessuno che riesca a colmare questo vuoto.
Sbaglio a cercare persone che possano farlo al mio posto, perchè la maggior parte di voi è vuota quanto me, e chi è pieno guarda altrove.
Ci metto molta accuratezza per stare vicino a chi fa lo stesso nei miei confronti, ma chi fa così con me?
Quando vi accorgete che non sto bene, non chiedetemi "che hai?" perchè non ho nulla, chiedetemi piuttosto "cosa non hai?" oppure abbracciatemi, perchè il silenzio dice molto più di quanto pensiate.
Ho provato ad amarti usando la testa, e mi si è lentamente spaccato il cuore, ho provato a guardarti usando il cuore, e sono uscito fuori di testa, ho provato a collegare il tuo profumo ad un fiore, ma ho sentito il caos che ti porti dentro, ho provato ad ascoltarti, ma mi sono innamorato di ciò che vedevano i miei occhi, tu non lo sai.
Tu non sai quanto silenzio mi porto addosso, perchè il desiderio di te mi fa stare titubante delle mie scelte, è come se fossi su un filo, ogni passo è fondamentale, non vorrei cadere, ma se dovessi cadere, prendimi.
Tienimi per il cuore.
Guardami dentro.
Baciami l'anima.
Abbraccia i miei errori.

Cristopher Dylan Sahagun.

La fragilità degli uraganiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ