Giovedì 2 febbraio 2017

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giovedì 9 febbraio 2017
14:09

Era il periodo di san Valentino, stavamo ancora assieme, ti portai qualche rosa e qualche caramella, a noi non importava delle feste o delle tradizioni che fanno gli innamorati, non ci siamo mai baciati sotto un visco, non abbiamo mai cenato in posti lussuosi, ci bastavamo noi; Non ci amavamo solo nelle feste, non ci amavamo solo quando stavamo assieme, non ci amavamo quando ci amavamo.
Come ogni coppia litigavamo spesso, ma poi tornavamo assieme, probabilmente ci piaceva litigare per fare pace, ci paragonavamo alla potenza degli uragani, ma non siamo mai stati distruttivi, non ci siamo mai fatti del male, ci volevamo così bene, ma lo facevamo male, tu troppo sensibile, fragile, ingenua in certi aspetti, tu misi me prima di tutto, io egoista, orgoglioso, testardo, sai bene che mi piaceva ricevere quelle attenzioni che mi dedicavi, ero così felice con te, così felice da scordarmi che era pure compito mio renderti tale.
Non so se ti ho mai amata, non so se mi hai mai amato, ci siamo voluti.
Ricordo quando a letto mi graffiavi la schiena, quando mi mordevi la lingua durante i baci, quando ci toccavamo in situazioni e circostanze strane, ma a noi cosa fregava? Noi eravamo noi, sia in compagnia che da soli, solo con te non indossavo maschere per coprire i miei difetti.
Odiavi quando perdevo il controllo delle mie emozioni, ti ricordi quando litigai con uno ragazzo per un computer? Insultavo gli adulti e avevo atteggiamenti violenti, ma mi bastò un tuo sguardo per riprendermi e capire che andava tutto bene, ricordi quando piangevo tra le tue braccia? Mi coccolavi e mi dicevi "va tutto bene amore", e quando lo dicevi tu io ci credevo, avevi un tono di voce così fragile e così rassicurante che mi avresti fatto credere tutto ciò che avresti voluto, e così fu, quando mi dissi "ti amo" io ti credetti, non sapevamo la definizione di amare, non la conosco tutt'ora, però associo il tuo nome quando sento quelle parole.
Ricordo quando uscivamo da casa tua per andare a fumare, quando ci tenevamo per mano in quella scalinata che ci portava al nostro posto, ricordo quando tu incisi sul tavolino la nostra data, ricordo quando cercavamo i quadrifogli nel prato.
Sono sempre stato legato a questi ricordi, ho frammenti di te, di noi, non provo odio, non provo amore, non tornerei indietro, ma non andrei avanti, ti devo così tanto che non ho nulla da darti, nulla di materiale, e i sentimenti te li ho già dedicati.
Oggi scrivo di te, perché solo scrivendo posso comunicare ciò che provo.
Avrei voluto difenderti da tutto il male, ma dovevo difenderti solo da me, ti dicevo che volevo solo te, ma ti tradivo, ancora oggi non ho un motivo chiaro del perché lo facevo, le cose più belle non te le ho mai dette, Dio maledica la mia vita da stronzo.
Tu conosci il mio passato, i miei sogni, le mie ambizioni, a me piaceva parlartene, ma non ho mai lasciato spazio a te, ed è l'unico mio pentimento.
Non avrei dovuto lasciarti andare, ma è l'unica cosa che ho saputo fare.
Prometti che chiederai sempre di essere amata.

Cristopher Dylan Sahagun

La fragilità degli uraganiWhere stories live. Discover now