Cap. 17

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Dopo essermi rassegnata a rimanere all'oscuro della situazione, mi sono buttata a peso morto sul divano e ho guardato la televisione per tutto il pomeriggio. La porta dietro a cui è sparito Josh è rimasta chiusa per tutto il tempo. Non è uscito nemmeno per andare in bagno il che è quasi umanamente impossibile. Avrei voluto godermi il piacere di stare comodamente seduta ad oziare, ma le sue parole mi hanno tormentato per tutto il tempo. E adesso il sole sta tramontando e io sono stufa di starmene qui da sola a fare niente. Ho avuto abbastanza tempo per giungere alla conclusione che se non vuole che io sappia certe cose è per il mio bene, forse per il bene di entrambi, e va bene così. Non sopporto che tutti i passi avanti che abbiamo fatto in questi due giorni possano essere cancellati dalla mia insistenza. Così mi alzo dal divano e cammino in punta di piedi verso il suo ufficio. Tendo l'orecchio e non sento nulla. Sarà mica scappato dalla finestra?

Busso prima di girare la maniglia ed entrare, senza aspettare che mi dia il permesso. Non voglio dargli la possibilità di lasciarmi fuori. La stanza è avvolta nella luce rossastra del tramonto e Josh è seduto dietro la sua scrivania, con la testa tra le mani. «Emily, ti prego, lascia stare.»

«Va bene.» sussurro avanzando nella penombra. Lui alza la testa e mi osserva con occhi spenti. Giro attorno alla scrivania scoprendola priva di tutti i fogli che stamattina la riempivano e mi fermo ad un passo da lui. La poltrona gira finché non ci ritroviamo uno di fronte all'altro. Non so in che altro modo spezzare la tensione tra di noi, così faccio l'unica cosa che spero non lo farà incazzare. Sollevo la canottiera lentamente fino a liberarmene e la lascio cadere ai suoi piedi. Lui resta immobile, ma qualcosa si accende nei suoi occhi e spero sia desiderio. Infilo i pollici tra i suoi boxer e i miei fianchi e tiro giù anche quelli, rimanendo completamente nuda di fronte all'uomo per cui ho completamente perso la ragione. Deglutisco, in attesa di una sua qualsiasi reazione. Josh sospira prima di attirarmi a sé. Appoggia la fronte sulla mia pancia mentre con le mani mi accarezza le gambe, risalendo fino alla schiena per poi riscendere piano. «Sei mia?» mi chiede, solleticandomi il ventre con il suo respiro.

«Sono tua.» confermo, passando una mano tra i suoi capelli.

Sollevandomi per i fianchi mi mette seduta sulla scrivania. Avvicina la poltrona, posizionandosi tra le mie gambe.

«Vieni più avanti.» Obbedisco, fermandomi sul bordo e guardandolo mentre affonda la testa tra le mie cosce. Infilando le mani sotto il sedere, banchetta con il mio corpo come un assetato nel deserto. Con i palmi mi tengo in equilibrio mentre mi sembra di fluttuare nell'aria, gemendo ad ogni stoccata della sua lingua sul clitoride. Le sue dita affondano nella mia carne, strappandomi un urlo che muore in gola quando l'orgasmo mi sconquassa. Ogni nervo si tende mentre piccoli lampi di luce mi balenano davanti agli occhi. Josh si alza in piedi e sfila la cinghia dai passanti mentre io riprendo fiato. I suoi occhi sono neri come la notte che mi attende. Neri come il buio che mi inghiotte quando lui mi colpisce dove fino ad un attimo fa mi stava dando piacere. Sussulto mentre il calore mi incendia la pelle. Affondo i denti nel labbro inferiore e attendo il prossimo colpo, e poi quello dopo e quello dopo ancora.

Al quarto grido con tutto il fiato che ho nei polmoni. Spalanco gli occhi e lo trovo a guardarmi con occhi vacui. Dio, quanto darei per sapere cosa gli passa per la testa in questo momento. Infila la mano nella tasca dei pantaloni ed estrae un preservativo che mi porge. Scendo dalla scrivania e gli sbottono i pantaloni, lasciandoli scivolare fino ai polpacci insieme ai boxer. Poi strappo la bustina e mi inginocchio davanti alla sua erezione. Le dita hanno un leggero tremolio, ma alla fine riesco a far aderire il guanto di silicone alla sua carne dura. Mi rimetto in piedi e lui mi attira a sé baciandomi con impeto e desiderio. Rispondo al bacio frastornata e gli stringo forte le braccia attorno al collo quando mi solleva da terra. Continua a baciarmi anche quando mi penetra, con affondi lenti ma profondi. Cammina con me in braccio fino al primo pezzo di muro libero e quando la mia schiena si scontra con la parete gelida e apro la bocca per attutire il freddo, lui affonda i denti nel mio labbro inferiore con tanta forza da farmi urlare. Mi stringe le natiche e assesta un colpo deciso di bacino che mi fa quasi uscire gli occhi dalle orbite. Le nostre lingue si cercano di nuovo e il sapore del mio sangue lo anima come succede agli squali. Aumenta il ritmo, scivolando su e giù con vigore finché entrambi non veniamo ansimando.

CRUEL INTENTIONحيث تعيش القصص. اكتشف الآن