40 || Il tuo guerriero

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Due mesi dopo



Harper



"Il blu non mi dona per niente"

Paige si liscia la tunica sui fianchi, sbuffando mentre la toga coordinata le scivola davanti alla fronte.

La cerimonia della consegna dei diplomi è finalmente arrivata, e per l'occasione tutti gli studenti dell'ultimo anno sono radunati nello stadio da football della scuola, che è stato decorato con i colori della St Jude High.

Il caldo torrido di inizio estate si fa sentire, e sono costretta a passarmi ripetutamente la mano sulla fronte per asciugare le goccioline di sudore che minacciano di scivolarmi lungo le tempie.

Sono seduta in prima fila, proprio davanti al palco sul quale tra pochi minuti dovremo salire uno alla volta per ritirare i nostri diplomi, e le mie due migliori amiche sono al mio fianco.

"Vuoi stare tranquilla?" Afferro la mano tremante di Lily nel tentativo di tranquillizzarla. E' da quando siamo arrivate che continua a scuotere gambe e braccia per il nervosismo, e inizio ad avere il mal di mare.

La mia amica si morde l'interno della guancia, passandosi ansiosamente una mano tra i lunghi capelli castani. "Scusami, è che sono troppo emozionata. Tra pochi minuti saremo ufficialmente degli ex alunni della St Jude, riuscite a crederci?"

"Non vedo l'ora" Paige, seduta alla mia sinistra, si dimena sulla sedia nel tentativo di trovare una posizione comoda. A quanto pare la sua tunica è troppo grande, quindi non calpestare l'orlo per lei è un'impresa.


Un dito mi picchietta sulla spalla, e quando mi giro trovo gli occhi nocciola di Logan a pochi centimetri da me. Sto per sorridergli quando noto che ha un'espressione dura stampata in viso.

"Tua madre è qui"

Ed è proprio così. Mia madre, che non vedevo dal pomeriggio al cimitero, è seduta qualche fila più indietro, le mani magre strette tra le ginocchia mentre il suo sguardo si sposta da una parte all'altra dello stadio.

Approfittando del fatto che la cerimonia non è ancora iniziata decido di alzarmi e avvicinarmi a lei, e quando arrivo a meno di un metro dalla sua sedia mia madre alza finalmente gli occhi su di me, allargando le labbra in un sorriso imbarazzato.

"Ciao" la saluto con un cenno della mano, insicura sul da farsi. "Cosa ci fai qui?"

"Non volevo perdermi uno dei giorni più importanti della tua vita" Mia madre si morde il labbro, probabilmente spaventata di aver detto la cosa sbagliata, ma io la rassicuro con un sorriso abbozzato.

"Mi fa piacere"

"Davvero?"

"Davvero" Annuisco, consapevole di star dicendo la verità. Il nostro rapporto è ancora in via di miglioramento e sicuramente ci sarà molto lavoro da fare, ma la sua presenza è già un notevole passo avanti. Ho passato così tanti anni a piangere e a soffrire, convinta che la mia stessa madre mi avesse abbandonata, e invece eccola qui. Non deve essere facile per lei restare seduta in mezzo alla folla a guardare decine di famiglie felici festeggiare per il diploma dei propri figli, eppure sta facendo questo sforzo per me.

Mi sembra molto più raggiante rispetto all'ultima volta che l'ho vista, e per un attimo ho un flash del nostro passato. Non indossa più i vestiti spenti e anonimi con cui si era presentata a casa nostra la mattina del matrimonio, bensì un paio di jeans bianchi e una camicetta azzurra che le mette in risalto l'incarnato chiaro.

"E' meglio che torni a sedermi" Annuncio, leggermente in imbarazzo per il silenzio che si è venuto a creare tra di noi.

Mia madre annuisce con forza, le labbra ferme in un sorriso riconoscente che ricambio prima di tornare al mio posto.

Mio Fratello è un BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora