33 || Un fulmine a ciel sereno

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Harper


Stringo l'orlo della coperta nel pugno mentre la mia faccia affonda nel cuscino, le guance completamente fradice per colpa della crisi di pianto che non sembra voler finire da un momento all'altro.

Come ha potuto farmi questo?

Come ha anche solo potuto pensare di fidarsi del ragazzo che ha provato ad abusare di me e che mi ha umiliato pubblicamente chiamandomi con nomi irripetibili?

Valgo davvero così poco per Logan?

Questa sensazione è ancora peggiore di quella che mi ha accompagnato nelle ultime due settimane, perché non solo tra me e lui è finita definitivamente, ma mi sento anche tradita.

Non è il tradimento convenzionale, quello per cui la maggior parte delle coppie si separa. Logan non è andato a letto con nessun'altra ragazza né nulla di simile, eppure una parte di me preferirebbe di gran lunga che avesse fatto una cosa del genere piuttosto che questo.

Dopo tutto ciò che gli ho confessato sulla mia vita, dopo che mi sono aperta a lui e l'ho lasciato entrare nelle camere più oscure del mio cervello, lui ha comunque deciso di fidarsi del ragazzo che mi ha usata piuttosto che di me.

Non ha dubitato neanche per un secondo che Cody potesse avergli mentito, e non so chi gli abbia finalmente aperto gli occhi ma non mi interessa. E' troppo tardi ormai. Avrebbe dovuto pensarci prima.

Sento il rumore di un pugno che batte contro la porta, e sto per urlare a chiunque sia dall'altro lato di andarsene quando riconosco la voce di mio padre chiamare il mio nome. Avevo paura fosse Logan, dato che siamo tornati a casa a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro, ma sono sollevata nel sapere che non mi sta con il fiato sul collo.

"Avanti"

La testa di mio padre sbuca dalla porta semiaperta, e gli faccio un breve segno con la testa per intimarlo ad entrare. Lui si avvicina lentamente al mio letto, esitando prima di accomodarsi sul materasso insieme a me e optando invece per la sedia davanti alla scrivania.

"Come stai?" La sua voce è ricca di preoccupazione mentre mi osserva con la paura negli occhi.

Sono tentata di mettermi a ridere per la domanda stupida, ma non è il caso. Mio padre non centra nulla con i problemi tra me e Logan, quindi mi passo la manica del maglione sugli occhi per asciugarmi le lacrime. Chissà in che condizioni pietose mi trovo.

Davanti al mio silenzio, mio padre prende un respiro profondo e piega leggermente la testa di lato, lanciandomi un sorriso abbozzato.

"Vuoi parlarne?"

"In realtà no" Abbasso lo sguardo sulle mie mani, intrecciate proprio sopra le ginocchia. Io e mio padre abbiamo un bel rapporto ma questo non significa che non mi senta in imbarazzo a raccontargli della mia relazione con Logan. O meglio, della mia ex relazione con Logan.

"D'accordo" Mio padre annuisce. "Forse non è il momento giusto, ma sono venuto per parlarti di Martin"

"Martin?"

"Oggi sarebbe stato il suo compleanno, ricordi?"

Le parole di mio padre mi fanno sprofondare il cuore nel petto. Come ho potuto dimenticarmi di una cosa del genere? Sono stata talmente impegnata a disperarmi per quell'idiota da scordarmi completamente del mio fratellino.

"Giusto" Tiro su col naso, le lacrime che minacciano ancora di uscire. "Devo andare a trovarlo"

"Vorrei venire con te, se non ti dispiace"

Mio Fratello è un BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora