CAPITOLO 32

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Rinunciai ad andare a lezione il lunedì dopo. Chiamai Emma e mi scusai per l'assenza, accusando un finto malessere. Lo stesso malessere che già avevo finto il sabato sera e la domenica con lei. Sul cellulare continuavo ad avere una valanga di messaggi di Marco, che andavano dalle scuse fino alla minaccia tragica di ammazzarsi se non gli avessi più rivolto la parola. Francamente non mi importava, tanta era la collera che nutrivo nei suoi confronti. Sapevo che mi aveva cercato: era venuto a Casa Fiorita, la domenica mattina, ma avevo chiesto a Margherita di dirgli che ero fuori e così aveva fatto, tenendomelo lontano senza capirne il motivo. Intuiva che era successo qualcosa tra di noi, ma non domandò nulla. E forse era stato un bene per lei, visto i sentimenti che avevo in corpo.

Emma mi chiamò nel pomeriggio e francamente quel gesto, all'apparenza cortese, servì solo ad innervosirmi di più...

"Ehi... come stai? Stamattina mi hai fatto preoccupare. Pensavo stessi meglio oggi" mi chiese senza salutarmi. Sapevo che nelle sue parole c'era qualcosa che andava oltre ad un interesse per la mia salute. Lo sentivo dal tono, di proposito abbattuto, della sua voce. Quasi depresso... Troppo studiato. Che decisamente non le apparteneva.

"Così, così..." non le diedi troppe spiegazioni.

"Peccato..." parve riprendersi, "Tony pensava di organizzare una pizza per quando torna Marco. Non starà più molto ormai... Speravo potessi sentirti meglio per allora..." 

Falsa! Chi voleva prendere in giro? Sapevo perfettamente che era al corrente dell'arrivo di Marco. Se era partito poi! Come lo sapeva Tony del resto. Glielo aveva detto lui sicuramente!

"Emma, lo sai benissimo che Marco è qui! Non fingere con me! Non ci sarà nessuna pizza!" replicai acida.

"E va bene! D'accordo... non posso nascondertelo... Marco ti ha aspettato a tutte le lezioni oggi... Quando non ti ha visto neppure a pranzo ha rovesciato un tavolo e si è fatto cacciare fuori... Tony era sconvolto quando me lo ha raccontato! Elisabeth, ma cosa è successo?" sbottò fuori tutto d'un fiato. Pareva sinceramente preoccupata per tutti e due, ma la cosa mi infastidiva soltanto.

"Chiedilo a Marco, che cosa è successo?"

"Lo sto chiedendo a te, Elisabeth! Non può essere successa una cosa così grave. Eri così felice... Io proprio non capisco..."

"Lo vuoi sapere?" non le diedi il tempo di ribattere, "Marco... è tornato alla sua solita vita. L'ho beccato con una ragazza. Ecco cosa è successo... Il guaio è che l'ho colto in flagrante e ora gli scoccia aver perso la faccia d'angelo che aveva costruito con me"

Dall'altro capo ci fu un silenzio incredulo.

"Non può essere, Elisabeth. Io gli ho parlato a pranzo... Non mi ha detto niente! Insomma... ci sarà un motivo se non me ne ha parlato!"

Che bugiarda! Infame anche lei! L'aveva pure visto! E mi aveva mentito un attimo prima!!

La rabbia che tentavo di trattenere a fatica iniziò a liberarsi.

"Immagina quale? Emma, svegliati! Sta cercando di far passare me per stronza, quando..."

"Non ti sta facendo passare per stronza! E' distrutto all'idea di non poterti vedere... Magari è solo un'amica, che ne so? Una cugina... Glielo hai chiesto?"

Non c'era bisogno che glielo chiedessi...

"L'ha baciato sulla bocca, Emma!"

"Ci dev'essere una spiegazione, Elisabeth. E' troppo preso da te. Non ci credo... Perché avrebbe dovuto farti una cosa del genere? Spiegami il perché?" mi rispose, cercando di fare da intermediario tra di noi.

Vivere... un'altra voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora