30 Part Two.

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«Ma senti...non hai paura di partorire?», chiede Niall, mangiando la sua colazione.
«Oh cavolo, grazie per avermelo ricordato! Sei davvero un grande!», lo fulmino ironicamente con lo sguardo, mentre lui se la ride di gusto.
«A me farebbe troppa paura!», esclama poi, «Hai presente? Il corpo di un bambino che esce dalla tua-»
«Ti prego non traumatizzarmi prima che accada! Non spiegherai mai a nessun bambino come nasce, vero?», lo indico.
«Huh, una volta l'ho spiegato ad una bambina. Sì insomma, proprio tutto l'atto della formazione e del concepimento. Non mi ha guardato più in faccia.», ammette, alzando le spalle, mentre entrambi ridiamo.

«Sai, mi mancavano proprio queste giornate.», lo guardo sincera, bevendo il mio caffè super schiumato. Lui mi sorride e poi si indica la bocca: «Hai del...sei sporca.»
«Dove?», chiedo, quasi senza pensarci.
«Qui.», Niall si indica la fronte, sorridendo. «Ah sì? Avrei giurato qui!», gli rispondo, indicandomi la spalla e pulendomi con la lingua i baffi di caffè.
«In ogni caso, sì. È bello poter passare di nuovo il tempo insieme. Mi mancava.», non mi guarda in faccia, mentre lo dice, ma ha lo sguardo rivolto verso la vetrata del locale. Quando fa incontrare i nostri occhi, li abbassa sul suo cibo e posso vedere che arrossisce appena.
«Vado a pagare il conto.», si scusa, facendo per alzarsi, quando io gli dico di aspettare ed inizio a tirare fuori il portafoglio. Ci metto venti minuti come minimo, e quando mi giro lui è seduto.
«Ho già fatto.», mi sorride. «Scusa Niall!», faccio la faccia imbronciata e lui ride, scuotendo successivamente la testa: «Le donne non devono pagare.»

«Per i vestiti che stiamo andando a comprare hai bisogno di qualcosa in particolare?», chiede, non appena saliamo in macchina.
«Non saprei vediamo quello che troviamo!», così Niall mette in moto.

Harry's P.O.V.

Ma che cosa ho fatto? Davvero l'ho lasciata andare così, per la millesima volta? Davvero non le ho saputo dare una giustificazione, quando ora ne ho più di miliardi?
Sono steso sul letto, a pensare a quanto sono coglione, dalle otto di ieri sera: so che è quasi pomeriggio, ma io non ho proprio voglia di andare a lavorare, oggi. Per questo ho chiamato il mio capo e gli ho detto che mi sono sentito male, in modo da poter stare a casa.
Eppure però più ci penso più mi sembra che mi nasconda qualcosa. La vedo, la conosco.

Non capisco cosa si rifiuti di dirmi.
E se fosse malata, e stesse rimpiangendo il fatto che io mi sia allontanato da lei in questi giorni?
Dio, aveva ragione quando mi ha detto che sono diventato uno schifo. Ha troppa ragione.
Non capisco quanto valga fino al momento in cui non rischio di perderla, e avevo già pensato di averla persa, una volta.

E se semplicemente volesse troncare la nostra conversazione, cercando ogni minimo pretesto?
Non è molto da lei, in effetti. Ah, cosa mi nasconde, quella donna. Mi manca il suo corpo, sempre caldo, che ha gli spasmi quando le mie mani, fredde, le sfiorano la pelle nuda. Mi manca.
Come faccio a vivere senza di lei?

Neanche fosse dall'altra parte del mondo, no, è con Niall.
Giro la testa e noto tutta la roba di Cloe: prima o poi dovrà tornare a prendersi la roba, o comunque a chiedermi di lasciare la casa.
Noto l'angolo di una rivista che spunta. Ora so cosa fare.

Cloe's P.O.V.

«Questi?», esco dal camerino di prova, con indosso dei pantaloni neri a cavallo basso. Sono comodi, da ginnastica, mi piacciono.
Sì insomma: né scomodi, né da tamarro.
«Si giri», dice la commessa, ed io eseguo l'ordine. «Sì, le stanno bene. Se posso dire, le fanno anche un bel fondoschiena, non trova?», commenta, rivolta verso Niall, che impacciato annuisce.
«Bene, direi di essere a posto, io. Ora tocca a te!», Niall mi trucida.

Il biondo esce dal camerino con dei pantaloni beige che gli stanno davvero bene. «Alla vita gli stanno bene.»
«Posso provare la variante leggermente più chiara?», chiede lui. La donna glieli passa.
«È femmina o maschio?», chiede, quando Niall è dentro il camerino.
«Ehm non lo so. Voglio aspettare la nascita.», lei sorride. «Molti auguri!»

La tenda si apre e l'irlandese esce, titubante, fuori. «A me piace.», commenta la donna.
«Stai benissimo!», la stoffa chiara gli fascia le gambe in modo perfetto. Lui mi guarda un po' dubbioso: «Li prendiamo.», dico, rivolta alla signora.

«Ed ecco qui lo scontrino!»
Alla fine ho pagato io almeno i pantaloni di Nello, perché continuava a rimanere dubbioso e non ha fatto altro che pagare tutto ciò che era in programma oggi. Io ed il biondo ringraziamo.
«Ancora felicitazioni: siete una coppia affiatata!»
Gli occhi azzurri di Niall incontrano i miei, ci sorridiamo a vicenda. «Grazie.», diciamo entrambi, prima di andarcene.

PROSSIMO CAPITOLO CLOU!

Non spoilero, ma vi faccio soffrire (come se vi turbiate mentalmente per questa storia).

Molte di voi mi hanno scritto della dichiarazione di Cloe ad Harry, ma ancora passerà qualche capitolo!

Commenti, opinioni? Cosa ne dite di questo capitolo?

Ci vediamo al prossimo aggiornamento! Baci!

His Life - Sequel Of His Prey //H.S//Where stories live. Discover now