9.

1.4K 65 11
                                    

"Quindi noi pensiamo possa trattarsi di un caso clinico prettamente riservato perché particolare. I risultati dei test e le diagnosi saranno riservate. Nel frattempo lei può stare qui, in compagnia di sua moglie." Sento un uomo che parla. La stanza è completamente bianca. "E cosa farà con i notiziari che stanno aspettando qui sotto?" Questo è Harry, ma non ho la voglia né la forza di chiamarlo. Lui è a casa nostra, con i ragazzi.

"Signor Styles, semplicemente diremo che sua moglie ha avuto un brutto incidente e che va operata d'urgenza. Se non aggiungiamo altri particolari, capiranno che la prognosi non verrà resa pubblica almeno fino alla totale ripresa della signora." Sento qualche passo. "Ora la prego di stare tranquillo, dia il suo saluto alla moglie: tra cinque minuti verranno a prenderla."

Ma cosa?! Che incidente?!

Harry...Maledizione, lui non mi sente...

Sento una mano poggiarsi sulla mia, il calore diffondersi tra i nostri corpi. "Amore..." sussurra lui, "mi dispiace, è colpa mia. Dovrei esserci io lì, su questo letto d'ospedale." Che cazzo è successo? "Devi resistere, piccola."

Mi stringe la mano, mentre sento qualche goccia bagnarmi il corpo. "Non puoi andartene, non tutte e due insieme!" Tutte e due? Di che diavolo sta parlando? "Se muori tu, non possono far sopravvivere lei...resisti, per me e per nostra figlia..."

"Cloe, ti prego, apri gli occhi." Uno sbattere di mani contro un muro riecheggia.

"Cloe svegliati!" Una voce sempre meno diversa da quella di Harry mi chiama.

"Cloe svegliati!" Apro gli occhi, ritrovandomi sdraiata sul materasso dell'hotel in cui sto. Il bussare non è cessato. "E che cazzo svegliati!" E nemmeno le incitazioni. Apro la porta per ritrovarmi Philip davanti. "Sia lodata la santissima vergine Maria e tutti gli angeli che le stanno accanto. Gioiamo! Gioiamo!" Sorrido, ricomponendomi. Poi si porta il cellulare all'orecchio. "Amore mio? Eccomi qui! Zia Cloe si è svegliata e adesso può parlare con te!"

Mi passa il telefono. "Pronto?"

"Ciao zia Cloe!" Sorrido. "Ciao Margaret. Come stai?"

"Bene! Quando venite tu e lo zio Harry?"

"Molto presto tesoro, quando mamma e papà ci invitano." Guardo Philip e gli mimo "Il che significa mai." Lui ridacchia. "E dov'è lo zio Harry? Sei con lo zio Harry?" Ecco che comincia l'interrogatorio.

"No, non è con me lo zio Harry." Poi mi viene un lampo di genio, perché lo sono. "Perché non chiedi alla mamma se può pranzare da voi Venerdì? Lui è solo..."

Philip si butta a terra dalle risate, probabilmente pensando all'ultima volta che siamo andati a mangiare da loro. Poi cerca di urlare alla bell'e meglio per farsi sentire dalla figlia. "Per papà va benissimo! Registratelo!"

Margaret sta in silenzio per un attimo, perché non ha capito perché lo dovrebbero registrare, poi risponde. "Siiiiiiiiiiiiiii, lo zio Harry! Mamma! Mamma! Lo zio Harry! Siiiiiiii! Va bene zia Cloe, chiedo alla mamma. Adesso devo andare ad aiutarla, così almeno mi dice di sì. Ciao zia, salutami papà!" E butta giù.

"Comunque ero venuto anche per dirti che è ora di pranzo. Hanno anticipato la riunione per cui devi prepararti i vestiti, perché dobbiamo mangiare quasi al volo." Gli riconsegno il telefono. "Sì insomma, ti addormenti e scoppia l'apocalisse." Ci dirigiamo verso il ristorante dell'hotel. Devo dire che nei gusti Nick è proprio bravo: l'hotel è piuttosto carino, per essere un hotel a quattro stelle. Non capisco perché non gli diano anche la quinta. In un certo senso però è meglio: almeno non facciamo spendere più di tanto alle due aziende che ci hanno causato questi problemi. 

"Eccovi! I miei paladini della giustizia sul lavoro!" Il nostro capo allarga le braccia, in un gesto simile a quello di Gesù in tanti quadri. Gli mancano capelli, barba e luce divina e poi per me potrebbe vincere l'Oscar. "Ah ragazzi, scusate per tutti i disagi che ci stanno dando, ma sappiamo benissimo che nel lavoro, quando c'è bisogno, si fa uno scatto in più." Sorseggia il vino bianco che è nel suo bicchiere di cristallo, poi ci guarda. "Vedete, le aziende con cui andremo a parlare, o meglio dire, gli avvocati delle aziende con cui andremo a parlare, sono molto pompati e calmi. Sì, saranno ostinati ma calmi perché insomma, sappiamo benissimo che la minima scintilla farebbe scoppiare la bomba. Comunque, sarà un colloquio molto importante, e gli avvocati saranno preparatissimi. So che lo siete anche voi, ma da parte nostra deve splendere la parola perfezione, in ogni singolo ambito." Arriva da mangiare, -a quanto pare aveva già ordinato Nick per tutti-. Appena il cameriere se ne va, l'uomo davanti a noi riprende a parlare. "Per questo motivo, ho preso ad entrambi un tipo di abbigliamento apposta per l'occasione."

Ci porge una scatola ad ognuno, e poi cominciamo a mangiare.

"Dovete essere più che svelti, okay ragazzi?" Io e Phil ci giriamo e dopo averlo ringraziato ci tuffiamo nelle camere per prepararci. Il mio trucco è il solito da lavoro: matita nera sotto l'occhio, un filo di eyeliner e del mascara sulle ciglia. Apro la scatola gentilmente regalatami da Nick e sorrido: un vestito rosa pesca con un profondo taglio che dalla spalla arriva alla manica. "Magnifico." Sussurro, prima di indossarlo. Mi ricorda un po' l'antica Roma. Scarpe col tacco del medesimo colore si trovano a lato della mega scatola offertami. Infine un braccialetto che mi ricorda ancora di più i Romani è attaccato al vestito.

Sinceramente mi aspettavo qualche dedica ironicamente perversa, in fondo sarebbe stato molto da Nick. Il telefono vibra e Phil mi avvisa di farmi trovare fuori dalla mia stanza perché sta passando a prendermi. C'è anche un messaggio di Harry, che momentaneamente devo ignorare e a cui risponderò dopo. Prima di chiudere la porta della mia stanza sorrido: Harry adora quando io mi metto un vestito rosa.

His Life - Sequel Of His Prey //H.S//Where stories live. Discover now