3.

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«Tu e Zia Cloe farete mai sesso?» Si ferma per ridere, «Ma l'avete sentita?!»
Usciamo da casa Reinhard insieme a Jade e Matthew, per tornare alle nostre abitazioni.
Già, Harry viene preso ancora in giro dal ragazzo.
«Dio santo, è stata una delle scene più comiche che abbia mai vissuto!» Ride ancora.
Anche Jade ridacchia, l'unico ancora sconvolto è Harry.

«Non parliamo più di questo episodio.» Scandisce bene le parole il riccio, camminando frustrato.
«Dai Harry, non puoi non dire che è stato divertente!» Attorciglio le braccia al suo collo, mentre ci dirigiamo verso la nostra macchina.
«Noi abbiamo parcheggiato di là.» Ci informano gli altri due, e a quel punto ci salutiamo e ci lasciamo.

Una volta entrati in macchina partiamo. Harry ridacchia, «Dio, che bambina»
Io lo guardo. «Margaret. Mi ha proprio fatto sentire in imbarazzo.»
Ci fermiamo ad un semaforo rosso, lui mi guarda.
«Però devo ammettere che mi ha messo voglia» sorride, poggiando la mano sul mio ginocchio.
«Di cosa? Di avere un bambino?»

Sì, lo so cosa vi state chiedendo: io ed Harry alla fine avremo un bambino, ma per adesso nessuno dei due lo sa.
Nessuno dei due ancora si preoccupa di niente.

«No, no. Di fare sesso.» Riparte. Abbassa i finestrini, l'aria di fine Aprile è fresca. Io gli sorrido.
La strada è vuota, volendo potremmo fermarci anche in mezzo alla strada.
Ma no, non siamo vandali.
Mi avvicino e bacio il collo di Harry. «Cazzo Cloe, sto ancora guidando! Non mi far arrivare al limite prima di varcare la soglia di casa!»
Sì, adoro farlo eccitare e arrabbiare allo stesso tempo.

«Vai a casa tua, è più vicina...» Sussurro quelle parole al suo orecchio.
Lui si lecca la bocca. «Ma casa mia è quasi vuota! Non ha più cibo perché è in vendita!» Si morde le labbra.
Prendo in bocca il suo lobo dell'orecchio. «Ma è più vicina, e io non posso resistere ancora per molto...»
Ingrana la quarta, posso sentire la sua voglia attraverso la decisione con cui guida.
L'aria mi colpisce la faccia quasi come mi stesse schiaffeggiando, ma per il resto l'atmosfera è bella.

Il viaggio dura un quarto d'ora, poi parcheggiamo davanti a casa sua.
Sorride, mi guarda. Mi bacia, morde le mie labbra, tocca le mie spalle, il mio collo, la mia schiena, le mie gambe.
Scende dall'auto e viene dalla mia parte, prendendomi in braccio e chiudendo la macchina.
Fa fatica a infilare la chiave, non perché è mongospastico, ma perché l'eccitazione è tanta da farlo quasi tremare.

Vuole essere veloce, finisce per fare disastri.
Finalmente aperta la porta -quasi quasi non mi addormento- Harry riprende a baciarmi con intensità.
Saliamo le scale, poi lui si lascia cadere con me nel letto. Il mio vestito e i suoi cadono a terra in qualche secondo, e riprendiamo con il ritmo.

Poi si ferma.
«Dimmi Cloe, quanto saresti disposta ad avermi in questo momento?» So che a lui piace parlare in queste circostanze, ma non pensavo si sarebbe fermato.
E fa fottutamente male, le pulsazioni pompano il sangue che fluisce verso il mio basso ventre.
«Harry ti prego,» gemo dal fastidio, «sbrigati.»
E lui sorride, gli bastano le mie preghiere.
Prima di fare qualsiasi altra cosa però, aggiunge un'altra informazione. «Non sai quanto mi ecciti il fatto che tu ti sia tenuta quei tacchi a spillo»

Oh, giusto, me ne ero completamente dimenticata. Ma vabbè, buon per lui se gli piace.
Ovviamente le lenzuola si disfano in trenta secondi, mentre si svolge la maratona.
Ed è bello stare con Harry, sentire le sue risate, le sue parole, la sua voce, i suoi sussurri, il suo corpo.
Le sue mani sono delicate e dolci, come le sue labbra e i suoi movimenti, -nonostante siano anche decisi.

Non pensate che, per coloro che sono a conoscenza di tutta la mia storia, io ed Harry siamo persone casa e chiesa e bleah-che-schifo-le-tue-mani-su-di-me.
Non siamo la coppia schizzinosa. Odio gli schizzinosi anche con il proprio partner.
Cioè, sentirete il bisogno di avere un figlio prima o poi, Dio non riserverà a voi la stessa cosa che ha fatto a Maria.

«Quanto ti adoro, piccola» Mi accarezza i capelli, una volta che siamo in procinto di addormentarci.
Sorrido, stringendo la sua mano con la mia. Mi giro e ci ritroviamo faccia a faccia.
Lo bacio.

Se pensate che comincerò a sparare come uno stereo una serie di frasi dolci da diabete come sei il mio tutto o ti amerò per sempre o sei l'amore, beh, vi sbagliate di grosso.
Io e lui abbiamo superato la fase delle smancerie già da un bel pezzo, e l'unico motivo per cui me lo dice è per ciò che abbiamo appena fatto.

Ma sapete cosa? Non mi importa, perché il fatto che mi ami me lo dimostra in ogni fottuto singolo momento della nostra vita.

Mi stacco dalle sue labbra. «Domani mattina dobbiamo tornare a casa, a fare colazione. E questo perché qualcuno ha lasciato che Niall Horan svuotasse la sua cucina.»
Lui ride, poi si avvicina e mi bacia ancora.

«Ti amo.»
Gli sorrido.
«Ti amo anch'io.»

Okay, vi stavo pigliando per il culo. Il romanticismo fa ancora parte dei nostri esseri.
Quanto è bello, subirmi ancora per un altra serie di avvenimenti?

Ehm...Harry!
Tutta colpa sua, non prendetevela con me.
Mi scappa da ridere puahahahah. Non chiedetemi perché non descrivo certe scene, perché mi sono bastate quelle della scorsa storia.
Scandiamo bene le parole.

Non adoro particolarmente scrivere di due persone che si sbattono violentemente (e sappiate che sto ridendo come una cretina per ciò che ho appena scritto).

Secondo voi ho dei problemi?
Bah, può darsi, fatto sta che riderei anche se sapessi di avere dei problemi.
Hemmolto bene. (Notate la traccia del cognome di Luca Roberto dei 5 secondi d'estate)

Sì, non sto decisamente bene.
Ma fa lo stesso, al prossimo capitolo! :)

(Cosa ne pensate di questo?)

Domani aggiorno Rebels (che voi ovviamente passerete a leggere, scusate l'immenso ritardo, ma gli ultimi giorni sono pur sempre gli ultimi giorni)

His Life - Sequel Of His Prey //H.S//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora