18.

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Perfavore passate a dare uno sguardo sulla mia nuova storia Dark Minds, su Niall. Non spoilero niente! ;)
Buona lettura (Herri chiut chiut).

Qualcuno suona il campanello della mia porta, mentre io sono sepolta sotto teragrammi di coperte. Mi alzo, mentre i brividi percorrono la mia schiena non abituata alla temperatura esterna al micromondo climatico in cui ero immersa.

Apro la porta, trovandomi di fronte un elegante uomo, evidentemente appena tornato dal lavoro, in occhiali e capelli tinti. «Ciao, Cl-»
Non fa in tempo a finire la frase che la sottoscritta, proprio come si addice ad un buon koala, lo abbraccia quasi in una presa omicida, per me. Probabilmente lui sentirà un caldo un po' fastidioso.
«Perché tutta questa emotività?», mi chiede, ricambiando l'abbraccio.

Ecco uno dei pochi motivi per il quale adoro la persona di Niall: la sua amicizia non può far altro che farti pensare a che cosa ci sia di bello nel mondo. Niall è così: ti fa sentire sicura, protetta.
Sa che sai (scioglilingua mode on) che se qualcuno ti farà star male, lui sarà lì, seduto sulle scale di casa tua             -appena avrà saputo il fatto- per chiederti come stai, se può consolarti.
Questa è una qualità che Harry non possiede in quantità così naturale come Niall.

Sì, Harry è dolce quanto lo zucchero (quando vuole), ma Niall ti sorriderà sempre. Anche quando avrà il cuore spezzato, sono del tutto e fermamente convinta che sorriderà alla sua appena ex ragazza per non farla stare male.

«Mi sei mancato.», mi giustifico, non volendogli però dire che ho bisogno di lui quanto un pezzo di carta strappato abbia bisogno dello scotch per aggiustarsi perché ho un figlio ed Harry sembra assente.
«Ah. Come stai? Sempre bella la tua casa?», entra, togliendosi le scarpe.
«Bene, come al solito. Tu?» rispondo ignorando la domanda sulla casa, che modestamente in questo momento fa schifo.

«Me la cavo. Ho un nuovo lavoro!» strilla, indicandosi il completo nuovo.
«Ho notato. Che cosa fai?» dalla sua eleganza intuisco che stia dietro ad una scrivania.
«Servo cocktail in un Irish pub in centro. Si chiama The Drunk Clover*.»

«Ma non mi dire!», esprimo il commento in entrambi i sensi: uno perché non sono meravigliata che per fare il barista lui vada vestito in smoking; due per l'originalità del nome del locale.
«Per quale strana ragione che mi riferirai senza perifrasi mi hai chiamato alla tua dolce», fa una faccia teatralmente schifata «e a soqquadro reggia?»

Okay. Non mentire.
Okay. Menti.
Oddio, cosa gli dico?
Un motivo futile, sì.
«Il tuo silenzio dice molte cose: cosa succede?» nonostante la frase di per sé sia ancora amichevole, il suo tono prende una piega finale simile al rimprovero.

Respira. Inspira, espira.
«Ehm sì, c'è una piccola-grossa-gigantesca-enorme cosa che dovrei dirti.»
«Tu ed Harry avete litigato brutalmente e vi siete lasciati?»
Annuisco: «Sì-cos-no!»
Lui valuta la situazione: «Okay, quindi nessuna crisi da ragazza depressa.» sorride a se stesso.
Annuisco con rimprovero e sarcasticamente aggiungo: «Oh, tu sì che sei un amico!»

Mi dirigo in cucina. So benissimo che sono le tre del pomeriggio, ma io ho voglia di gelato. «Vuoi percaso?» gli dico indicando la scatoletta.
«Oh no, grazie.»
Butto il cartoncino sul tavolo.
«Quanto tempo fa sei andata a fare la spesa?», guarda la reliquia vuota del contenitore di gelati. Oh, che non si preoccupi: se voleva uno stecco, ne avevo altre due scatole.

«Uhm ieri?», la mia affermazione suona più come una domanda.
«E quando hai comprato il gelato?», ma perché tutte quest-oh mio dio sta indagando. E ora?
Glielo lascio scoprire?
«Ieri.» ammetto.
«Hai mangiato sei gelati, in due giorni?» mi guarda ed io alzo le spalle. «Ne avrà mangiato qualcuno anche Harry.»

«Okay, okay. Stai riniziando a mangiare?» sorrido automaticamente. Strada sbagliata biondo.
«Oh sì!»
«E l'ultima volta che hai avuto...»
«Che ho avuto?»
«Che hai avuto le...»
«Che ho avuto le?»
«Che, sì insomma, che hai avuto le tue cose?», chiede timido.

Io lo guardo negli occhi, e con la sincerità più pura annuisco. Annuisco mentre lui, confuso e sbalordito, ricambia l'attenzione.
«Sì Niall, sono incinta.»
Il biondo ci mette qualche secondo ad elaborare e deglutire la notizia, poi comincia a saltare.

«OmmioddiosantissimoincoronatoCloestaiperavereunbambino?», urla in preda agli ormoni di una sedicenne. Vedendo però il mio viso non così entusiasta, si ferma. «Non lo volevi?», si avvicina con cautela.
Appoggia la mano sul mio braccio, in un gesto già di per sé consolatorio.
Mi guarda negli occhi: «Non è di Harry?»
Gli occhi mi vengono lucidi. «No, non sai come dirglielo.», aggiunge, con tutta la serietà del mondo.

La mia mano si affretta ad asciugare la lacrima che stava per uscire dal mio occhio destro. «È più straziante non sapere come dirglielo che non sapere chi sia il padre di un figlio.»
Lui mi abbraccia. «Troveremo un modo.»

«Sì ma vedi», ormai sono caduta nello sconforto più totale, e mi lascio andare ad un pianto liberatorio «Harry si sta allontanando: non so dove va, non so con chi va, non so cosa fa. Torna tardi, non mi avvisa, non chiama, nessun messaggio.»

Guardo Niall, con tutta la speranza e la delusione del mondo: «Ho paura.»

MMMMMH.

Niall è il personaggio che tra tutti è sempre un cucciolo: in ogni mia storia.
Chissà perché.

Comunque, ho aggiornato e boh, sinceramente non mi aspettavo fossero passati già 7 giorni dall'ultimo aggiornamento, faccio davvero schifo!

Ma essenzialmente sono molto impegnata in questo ultimo periodo (scuola, palestra, compiti, casa, compiti, compiti, compiti, capitemi un po'!)

E direi che con i miei complessi io abbia terminato qui il mio quasi monologo, quindi bene!

Vi ricordo di aver appena pubblicato una storia su Niall: Dark Minds, dateci uno sguardo! :)

*ovviamente è inventato (a meno che non esista sul serio)

His Life - Sequel Of His Prey //H.S//Where stories live. Discover now