L'incubo non era finito

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Il ritmo della metropolitana fece da ninna nanna ai sopravvissuti.
Quasi tutti si addormentarono a differenza di alcuni che si trovarono erano procinto di rilassarsi, ma la guardia alta li faceva mettere in allerta ad ogni minimo rumore diverso da quelle delle rotaie.

Un fruscìo seguito da un ticchettìo metallico giunsero alle orecchie di Kat, tornata dalla sua squadra nel secondo vagone.
I suoi occhi cercarono di scrutare al di là della finestrella sulla porta scorrevole, ma era così sporca che non poté vedere nulla dietro al vetro grigiastro.
Si alzò dallo scomodo sedile e disse di andare a controllare ad un mezzo assonnato Jacob.
Con il capo appoggiato al vetro e la guancia sulla propria mano. Il cappello,mezzo sollevato dal contatto con il vetro gelido e umido, per poco non gli cadeva via dal capo.

La porta si spostò con un suono stridulo, graffiante, che provocò una smorfia di fastidio alla donna. 
Gli occhi scrutavano il vagone deserto. Apparentemente deserto.
I felpati passi della donna,resi rumorosi dalla fanghiglia di sangue e altro, si unirono al rumore rutmico delle rotaie.

Il vagone poteva essere scambiato per un set di film horror.
I tessuti dei sedili presentavano dei pezzi mancanti, lacerati a forza da unghiate. Un vetro era andato in frantumi, dalla  spaccatura entrava un forte vento gelido. Del sangue colava dalle schegge appuntite.
Anche le parete erano sporcate di rosso, come manate che scivolarono giù creando delle irregolari strisce scure ormai asciutte.
Le spalle di lei si alzarono con uno scatto, le venne la pella d'oca causata dai brividi di freddo.

Un suo scarpone calpestò dei pezzi infranti. Il suo suono,seppur poco udibile, fu sufficiente per far sbucare un istante dopo uno zombie fuori dai sedili in fondo.
Le mani maleodoranti tese in avanti , con la pelle raggrinzita e sgretolata, fecero in tempo a sfiorarle le spalle prima che queste si spostarono indietro seguito dal resto del corpo.
La donna gli afferrò un braccio, arricciando il naso per la sensazione viscida della manica unta e sporca di vari liquidi, e lo torse dietro la sua schiena per spingerlo via. Lo zombie perse l'equilibrio e Kat ne approfittò per indirizzargli una pallottola alla testa, ma uno scossone del treno la fece balzare all'indietro ancora prima di prendere la mira.
La schiena incontrò il pavimento,durante la caduta sbattè la testa contro un palo di ferro. La pistola volo via sotto ai sedili.

Stordita per un secondo che a lei parse troppo lungo, riaprì gli occhi appena in tempo per vedere lo zombie accanto ai suoi piedi.
Gli diede un calcio sulla faccia. Si sentì un forte crack e il sangue schizzò via dalle narici, imbrattandogli il viso.

La mano di Kat andò a toccarsi un taglio procuratosi dietro la nuca. Il contatto le provocò una fitta mista a bruciore. Digrignò qualche parola in russo vedendo lo zombie strisciante, sempre più vicino a lei.
Con uno scatto andò ad afferrare il palo e con l'altra mano, fortemente ancorata sul pavimento, si diede il giusto slancio per eseguire una ruota all'indietro tenendo la mano fissa palo.
Nel mentre, il non-morto si avventò su di lei spargendo nei dintorni il sangue.
Il piede di lei lo colpì sotto al mento prima di roteare insieme al resto del corpo.

Kat si ritrovò in piedi, lo zombie disteso sulla schiena, il capo appoggiato all'altra porta del vagone.
Riacquistata la stabilità perduta con la caduta, proseguì andando negli altri vagoni.
Non fece in tempo ad aprire del tutto la porta che uno zombie si intromise fra di essa. Kat la richiuse diverse volte con lo zombie in mezzo, il suo collo produsse un inquietante suono di ossa rotte e il corpo scivolò per terra in mezzo alla porta aperta per metà a causa dello zombie in mezzo.

Superò questo e corse fino al palo sopra la sua testa, saltò raggiungendolo con le mani e intrappolò lo zombie tra le sue coscie e con un movimento di anche gli ruppe il collo.
Ma ce ne erano altri...

Uno era impegnato a bacchettare sul corpo di una passeggera, i denti staccarono la sua pelle a morsi dopo averle lacerato i vestiti.
Le mostrò una bocca grondante di sangue e un pezzo di carne che dondolava attraverso la fessura tra due denti.
Lasciò la donna con la pancia aperta, le interiora in bella mostra, e si concentrò su di lei.

Kat mollò la presa su quello morto e rifilò un calcio a quello dietro di lui.
Ritornò a terrà e velocemente, si abbasso girondo attorno al palo per fargli lo sgambetto.
Gli impedì di alzarsi saltando,con una mano appoggiata sul suo petto, sopra di lui e gli diede un calcio sul viso già lacerato sulla parte della bocca. La faccia si divise definitivamente in due parti.

Un altro verso dietro di lei, schivò lo zombie scivolando di lato tenendosi al palo. Finì di fare il giro attorno ad esso e alzandosi nel frattempo, colpì il prossimo nemico con un calcio rotante e poi gli lanciò un coltello dritto in fronte, nascosto precedentemente all'interno del suo scarpone.

I sensi di Kat non percepirono nulla.

"Sono finiti"

Un fetore giunse dietro di lei che reagì all'istante. Colpì lo zombie che la aveva agguantata da dietro, le sue braccia tumefatte attorno alla sua vita e una mano aggrappata alla sua spalla, gli occhi guardarono avidi la parte di collo scoperta dai vestiti.
Se lo tolse di dosso con un calcio dritto in faccia, in seguito prese un coccio abbandonato lì vicino e gli recise la fronte, poi spinse la punta fino ad incontrare il cervello.
La mano lasciò il coccio precipitare insieme al corpo putrido. I vestiti si macchiarono di tante gocce rosse, la mano e il viso in particolar modo.
Il piede si mosse incontrando un ostacolo, incuriosita guardò che cosa fosse.
Un vaso di porcellana con un pezzo mancante.

"Che ci faceva un vaso in una metro?"

Lasciò perdere quella domanda e controllò gli altri vagoni pieni di corpi mangiucchiati e scarnificati. Probabilmente il cibo dei precedenti zombie.
Kat richiuse la porta distogliendo lo sguardo inorridito, la vista di quei corpi le fecero salire dei conati di vomito che trattenne, ma non poteva nascondere il volto impallidito.
Fece dietro-front accantonando quella scena in un angolo remoto nella sua mente.

• • •

<Dov'eri andata? E che hai combinato?> le chiese Jacob stravaccato sul suo sedile, il cappello abbandonato sul sedile accanto e con i capelli sparati in aria.
Guardò la sua compagna di squadra sedersi scomposta sul sedile davanti a lui, accanto al capitano addormentato con il mitra custodito gelosamente tra le mani. Sembrava un bambino con un peluche.

<C'erano altri zombie, li ho uccisi> non disse altro, il sangue sui suoi vestiti erano piuttosto esaudienti come risposta.

<Non vedo l'ora di arrivare> enunciò Jacob <ho una fame...>

Kat fece una faccia schifata <io no.>

• • •

La metropolitana seguì il percorso, i passeggeri erano caduti tra le braccia di Morfeo, vinti dalla stanchezza.

Non sapevano quale sorpresa li attendeva una volta giunti a destinazione...

• • •

La metro si fermò di colpo, i passeggeri si svegliarono. Chi cadendo dal sedile e chi dando una testata contro il finestrino.
Si alzarono simultaneamente scambiandosi sorrisi felici.

<L'incubo è finito> disse Scarlett davanti alle porte che si aprirono producendo un suono metallico misto a ruggine.

<Io non credo.>

Gli occhi si riempirono di delusione, le bocche si spalancarono, le speranze volarono via abbandonando per sempre le loro menti. Successe tutto a causa della vista che gli si parò davanti.

Delle pistole scattarono, ma non le loro. Ma degli agenti di...

<Alexandra.>

#Curiosità su Kat:
Ha seguito un corso di lap dance anni fa, per una missione sotto copertura in uno strip club in Russia.

Spazio autrice:
Credevate che era finita vero? Invece no, molte cose devono ancora accadere. Questo è solo l'inizio.

Ephimeral Brain - Chaos Where stories live. Discover now