In partenza

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Uno sparo.

Il nemico scivolò contro il cruscotto del furgone. La pistola fumante in mano a Danneel fu lasciata cadere a terra.
Tutti si chiesero com'era possibile. Aveva preso oltre trenta pallottole, ancora erano dentro le sue carni, dentro i suoi organi magari...e riusciva a muoversi come se niente fosse.
Proprio come uno...

<Zombie.>

<A quanto pare...> spalancò le braccia, guardandosi il corpo forato e pieno di sangue <...è il mio destino> riabbassò le braccia raggiungendoli <me ne farò una ragione> finì senza emozione. Questa ammissione la svuotò mentalmente. Niente più dubbi, speranze o incertezze. Un futuro già scritto che avrebbe, in qualche modo, cercato di rendere meno crudo per quanto esso sia.

Intanto Scarlett raggiunse Elizabeth, incredula come gli altri e Danneel stessa per quello che era appena accaduto.
Una mano aperta le si mise davanti al viso.
La bambina alzò lo sguardo e accettò l'aiuto della ragazza.

In lontananza si sentirono gomme che stridettero sull'asfalto.
Il gruppo si mise in allerta con le armi da fuoco in mano.
Il rumore era ancora lontano, non abbastanza per non udirlo.
Svoltato l'angolo, un furgone entrò nella loro visuale. Altri agenti della Force in arrivo.

Richard e Danneel spararono contro la vettura blindata inutilmente.
Quando il furgone era a dieci metri da loro, Scarlett sbucò fuori con il bazooka in mano. Si mise in ginocchio e con l'arma pesante appoggiata su una spalla, sparò un colpo.
Il furgone sbandò per il forte urto e cadde sulla strada ribaltandosi diverse volte, mentre continuava senza controllo a correre. Gran parte della vettura si ruppe, i finestrini si infransero e la vernice si riempì di graffi e striature.
Le portiere si bloccarono così come le cinture che impedirono ai pochi uomini rimasti coscienti, di uscire.

<Andiamo!>

Corsero in macchina e partirono con un forte stridere.
Sfrecciarono via da lì diretti alla stazione.
Avevano perso molto tempo con quel recupero.

"Ormai dovranno essere arrivati gli altri" pensò Scarlett stringendo la presa sul volante.

• • •

Sala controllo del laboratorio della Force Industries_

<Capo. Sono riusciti a scappare. Chiedo il permesso di inviare altre squadre di recupero> disse l'uomo davanti agli schermi della sala. By passarono le telecamere della città appena in tempo per assistere al fallimento delle squadre.

<Permesso negato> rispose Alexandra con lo sguardo fisso sulla vettura dei sopravvissuti. Le angolazioni cambiavano di continuo.

<Ma signore->

<Va alla stazione> lo interruppe lei <senza farti vedere raggiungi la sala comandi. Attenderai lì fino al mio prossimo ordine.>

L'agente annuì con il capo e uscì dalla sala. Il capo non smise di fissare le riprese delle telecamere.

"Scarlett Certaim. È riuscita a terminare il mutante del carcere e a scoprire per prima i segreti della Force.
Richard Care, mio mercenario pagato profumatamente che ci ha traditi nel momento in cui aiutò quella ragazzina.
Elizabeth Sherse e Danneel Hannings, ottime cavie per i prossimi esperimenti" ghignò Alexandra.

Impaziente per la sorpresa che avrebbe fatto ai sopravvissuti.
Era solo una questione di tempo, e di pazienza.

• • •

Stazione_

Quando l'auto guidata da Scarlett arrivò, trovarono il resto del gruppo ad aspettarli davanti alla porta.
I fari della Mercedes accecarono Chuck e Jacob che si coprirono il volto con la mano.
Scarlett spense il motore e uscì fuori con gli altri passeggeri.

Richard scese cercando di evitare lo sguardo del fratello che strabuzzò gli occhi per un istante. I loro occhi si incrociarono studiando le mosse dell'altro. Si avvicinarono come se uno fosse il riflesso dell'altro. A pochi centimetri distanti l'uno dall'altro, Jeysen disse: <Dick> l'altro rispose con lo stesso tono neutro <Jey.>
Scarlett si avvicinò al primo, dando una veloce occhiata al mercenario. Sembrava teso.
<Stai meglio Jeysen? La ferita?> scrutò le bende che si intravedevano dal colletto della camicia sbottonato.

<Niente che il tempo non possa curare...> sorrise alla ragazza che ricambiò, poi si rivolse gelido verso il fratello, se così poteva ancora chiamarlo <...a differenza dei rapporti tra fratelli.>
Richard accusò il colpo e rimase in silenzio.
Fu sorpassato dalla bambina che corse verso Jeysen, quest'ultimo si inginocchiò e la prese in braccio seppur causando delle fitte alla ferita.

<Jeysen!> urlò contenta la bambina cingendo le spalle dell'agente, il volto nascosto nell'incavo del suo collo.
Lui le diede un bacio sulla testa.

"È incredibile come abbiano legato in fretta. Sembrano fratello o sorella oppure padre e figlia..." pensò Scarlett. Scosse la testa, vide lo sguardo monotono ma segretamente invidioso di Richard e raggiunse suo zio.

<Come stanno i vecchi?> schernì i due pessimi stati di Bill e di Marcus, quest'ultimo retto dall'altro. Il braccio attorno alle spalle di Bill e una gamba appena piegata per non toccare terra.

Marcus alzò un angolo della bocca <mpfh. Non so a quali vecchi tu ti riferisca apparte a tuo zio. Io sto una fa-> Bill lo strattonò appena e questo gesto gli fece appoggiare la gamba ferita a terra.
Represse un gemito di dolore, e assunse un espressione arrabbiata con il suo amico, questo ghignò <stavi dicendo?>

I due continuarono a bisticciare sotto lo sguardo divertito della nipote. Li lasciò al loro battibecco, andando da Declan. Impegnato a parlare con la squadra Delta e a Chuck.

<Spero che le vostri armi siano cariche, lì dentro...> indicò il vetro con la mano <ci sono degli zombie che non desiderano altro che farsi saltare in aria.>

<Lieti di aiutarli allora> rispose il capitano controllando le munizioni.

Chuch si avvicinò a Scarlett e le porse la sua pistola nera.
<Questa serve più a te che a me.>
<Ne sei sicuro?> scettica, guardò la pistola.
<Sì. Jacob mi presterà un mitra. Almeno con quello ho più probabilità di beccare un non-morto> la pistola fu tolta dalle mani del ragazzo e posizionata nella fondina cosciale di lei.

Si sentì una portiera sbattere e Danneel prese le armi rubate in precedenza dagli agenti sconfitti, aiutata da Richard.
Un forte rumore di armi che venivano puntate fecero allertare Scarlett che si mise davanti alla ragazza proteggendola con le braccia spalancate .
<È con noi, tranquilli> nessuno abbassò le armi, tutti fissavano la ragazza come una minaccia, un nemico, un mostro da terminare.

<Scarlett sei diventata cieca per caso?!> chiese suo zio.
<È una non-morta!> disse Clark.

<No! Cioè sì, ma...è un caso particolare> si girò appena verso di lei. Nessuna emozione trapelava dal suo sguardo.
<Non vi mangerò se è questo che vi preoccupa> disse Danneel semplicemente, facendo un passo di lato per vederli meglio.

<È vero! Non è cattiva!> urlò improvvisamente Elizabeth, ancora in braccio a Jeysen. Lui rafforzò la presa alla vista della zombie.
La bambina si divinvolò la quella stretta e raggiunse la ragazza, mettendosi nella stessa posizione di Scarlett.
Danneel la osservò a bocca aperta e Scarlett sorrise alla bambina, donandole una carezza sulla testa.

<I bambini sono la voce della verità. Abbassate le armi. Ci racconteremo tutto sul treno. Sarà un viaggio lungo...>

Le armi si abbassarono ma non gli occhi dei presenti.
Richard li guardava scocciato e li superò. Diede uno spintone a suo fratello con la spalla mentre gli lasciò una pistola in mano. Lui arretrò per la fitta alla ferita e lo vide fare lo stesso con gli altri agenti. Anche Danneel distribuì il resto delle poche armi rimaste e, una volta pronti, entrarono.



Ephimeral Brain - Chaos Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora