Progetto DEMO

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Laboratori Force Industries, ore 22:45_

<Fantastico. Affascinante> la donna a capo della Force, le industrie del futuro dell'umanità secondo lei e i suoi uomini, descriveva il corpo mutato del progetto soprannominato DEMO. Demo come dimostrazione e la D di Dantheos.
Non vedeva l'ora di vederlo in azione.

Con la mano percorreva un muscolo violaceo del braccio, pieno di vene che pulsavano sotto ai suoi delicati polpastrelli.
Il respiro della creatura era come quello di un leone pronto ad azzannare la preda. Forte, ritmico e selvaggio.
La pupilla bianca schizzava da un punto all'altro del soffitto bianco. Si fermò poi sulla donna.

<Ora potrai uscire di quì, tranquillo> la donna gli fece un falso sorriso ed uscì sostituendosi con gli scienziati.

<Mettetegli il microcip. Lo voglio sul campo, ora!> secca, decisa, così come dovrebbe essere un capo dai piani folli.
Assistette all'inserimento del cip da dietro al vetro rinforzato.

Gli scienziati fecero una profonda lacerazione nella parte sul retro del collo, tagliando i vari tessuti e muscoli.
Il sangue scorgava dalla ferita e percorreva il collo, arrivando a macchiare il lettino sotto di lui.
Un piccolo ingegno quadrato venne messo all' interno dell'apertura sanguinante.
La ricucirono. I segni dello spago si vedevano benissimo che facevano contrasto con le carni rosse e violacee.

La creatura riaprì gli occhi. Nelle iridi comparse un rettangolo rosso, con la scritta "Force Industries".
Dei bip e poi il logo della Force riflesso nei suoi occhi.

<Il progetto DEMO è ufficialmente iniziato> il capo si staccò dal vetro, diretta verso un'altra stanza.
Là dentro la dottoressa Sheridan dormiva tranquilla, ancora umana.

"Per il momento."

Intanto la creatura veniva invasa di dati ricevuti da un computer.
Informazioni sulle persone da uccidere.
I file dei sopravvissuti insieme alle loro foto passavano all'interno dei suoi occhi.
Il file di Elizabeth Sherse era classificato come pericolo minore, ma da catturare.
Gli altri sopravvissuti era dei pericoli standard, da eliminare se si presentava l'occasione.
Solo uno attirò la sua attenzione, ormai soggiogata da una macchina.

Scarlett Certaim.
Pericolo alto. Eliminare.

Queste parole gli ronzavano in testa e solo un ringhio uscì dalla sua bocca.

<Scarlett Certaim.>
Nessuno aveva mai sentito una voce del genere, mutata come il corpo.
Si sapeva solo che era meglio non avere a che fare con il progetto DEMO.

Centrale di polizia a ovest di Racket City, ore 22:37_

<Pronti?> il capitano Marcus cercò l'approvazione degli altri sopravvissuti. Tutti annuirono o gli scambiarono uno sguardo d'intesa. Erano pronti per fuggire da quell'inferno.

Marcus, appoggiato alla porta girevole, diede un'ultima occhiata attraverso il vetro.
Già aveva sul mirino uno zombie.
Guardò Bill che annuì e la fuga ebbe inizio.
Tolsero il piede di porco per sbloccare le porte e uscirono dalla centrale, decisi più che mai a scappare da quell'incubo reale.

Correvano veloci, sparando ai non- morti.Questi finivano a terra colpiti da una pallottola ancora prima di fiutare l'odore di carne umana viva e di sangue fresco,non mutato.
Erano diretti a nord-est, dove forse una metropolitana funzionante li attendeva.
Il loro lascia passare.
La loro unica speranza.

<Ce ne sono di più!> urlò Chuck sparando ad uno zombie. Lo colpì ad una spalla e questo lo fece solo arrestare un attimo.
Chuck sparò di nuovo ma nessuna pallottola uscì, nessun suono.

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