Broken Strings ~Alvaro Soler FF

Chapter 27

Subito mi prende un nodo alla gola,mi si stringe lo stomaco.
Corro in bagno a vomitare.
Poi inizio a piangere senza motivo e mi chiudo a chiave in bagno.
Ha pur sempre ragione, anche io avrei fatto lo stesso se fossi stata in lui...

Alvaro bussa alla porta.
Non riesco a pensare ad altro. Vorrei solo dissolvermi nell'aria.
Continua a bussare senza risposta.
Mi sistemo i capelli e mi sciacquo la faccia arrossata.

Apro la porta e gli cado fra le braccia, attonita.

-Scusa Alvaro...sono molto stanca.
-Capisco...forse è meglio se andiamo a fare una bella dormita-ammicca malizioso-Sai...io, te, avvolti dalle coperte magari senza questi vestiti che intralciano...sei sempre più bella...
Mi accarezza una spalla scostandomi la maglietta.
-Che ti hanno detto?
-Che non ricorda nulla.Ha rimosso tutto tranne me.
-E tu gli hai detto che non state più assieme?
-Il dottore mi ha detto che sarebbe stato meglio aspettare.
Mi leva la maglia con indifferenza.
-Tra quanto riparti?
-Due giorni.
Faccio un passo indietro.
Esito.
-Ok...
-Non ti arrabbi vero?
-No,- in realtà è ovvio che io lo sia- è giusto così...avrà bisogno di aiuto e di te.
Mi chiedo se lui avrebbe fatto lo stesso per me...probabilmente no, ma forse è meglio non farsi troppe paranoie e continuare a cercare di essere felici anche se nell'amplesso del dubbio e dell'apparente complicità  nei quali sprofondo costantemente.

Così rimaniamo noi due e le coperte che ci avvolgono.
-Sai...non ricordavo fosse così bello fare l'amore con te.
Sussurra dolcemente.
-Già...
Non so che cosa dire.
-Mi sei mancata quando ero a Berlino, che hai fatto di bello qui?
-Nulla di chè-sbuffo spostando i capelli che mi ricadono sul viso- ho studiato per gli esami e fatto un po' di shopping.

La giornate procedono come di continuo: la mattina università, poi si studia e poi si fa un giro in centro con Alvaro.
Una parvenza di felicità aleggia evanescente su di me, come il ricordo dell'estate in inverno.
Mi chiedo se la nostra storia continuerà o rimarrà  un'utopia.

E così mi ritrovo a salutare, ancora una volta, Alvaro sull'uscio di casa.
Un'altra volta.
Quanto durerà tutto questo?
Mi chiedo.

Ma non riesco a trovare una risposta.