Chapter 13

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Sono tornato a casa.
È magnifico tornare a casa.
È magnifico tutto il calore che si cela dietro ad un abbraccio dato dalle persone giuste.
Mia sorella Paula mi salta in braccio e mi bacia sulla guancia, io la prendo al volo e la stringo forte a me.
-Mi mancavi fratellino!
Annuncia sorridente. Le do un buffetto sui capelli e la rimetto a terra.
Poi arriva Greg, accompagnato dai due nostri adorati cani che appena mi sono abbastanza vicini mi saltano addosso leccandomi il viso.
Sono allergico ai gatti ma ho sempre amato gli animali e così ho convinto i miei a prendere dei cani.
Mio fratello mi abbraccia e mi tira una sonora pacca sulla schiena.
Pur essendo più piccolo di me ha molta più forza e prestanza fisica e, alle volte, i suoi saluti diventano "pericolosi".
Dopo aver riunito tutti i fratelli torniamo finalmente a casa.
Mia mamma ha già messo a soqquadro la casa e ha preparato un banchetto nuziale con tutti i miei piatti preferiti della tradizione spagnola.
Abbraccio i miei cari e vado in camera per depositare i miei bagagli.
È buffo come tutto sia cambiato.
Le pareti della mia camera hanno assunto una colorazione più tenua e fredda dell'ultima volta, tutti i poster di famosi chitarristi sono spariti, peluche compresi.
Mi prende una malinconia mista a nostalgia quando, percorrendo le pareti con lo sguardo, rivedo una foto di me e Maria, una con Greg e la nostra band e una mia foto da piccolo.
-Che c'è Alvi?
Irrompe mio fratello.
-Nulla...un po' mi manca la vecchia vita...starò forse impazzendo?
-Non credo proprio...anzi, penso sia normale prendersi una pausa dopo tutto questo successo improvviso. Se hai bisogno io sono sempre qui!
Il nostro discorso viene interrotto dalle urla di Paula che ci avvisa che il pranzo è servito.

Dopo l'indigestione di paella, decido di andare  nel mio luogo segreto a riflettere.
Verso la periferia della città vi è una collina da cui si può ammirare tutta la metropoli e il mare.
Rifletto a proposito degli ultimi due anni della mia vita.
Sono cambiate molte cose, ma sono io il primo ad essere  cambiato.
Non ho più il sorriso di prima, il sorriso solare e caloroso.
Mi sono ricamato una maschera di freddezza ed egoismo.
La smania della popolarità ha plagiato il mio essere, mi ha reso una persona schiva ma col sorriso falso sulle labbra.
La mia immagine è tutta una farsa basata sui soldi e sull'idea di ragazzo dalla bella faccia da stampare sulle copertine.
Ormai nessuno si preoccupa di chiedermi come sto veramente.

Broken Strings ~Alvaro Soler FFWhere stories live. Discover now