Capitolo 25.

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IL  SUO SPUNTINO.

Non so quanto tempo sia passato, forse minuto, ore il tempi qui sembra scorrere lentissimo. Mentre l'angoscia continua a divorarmi sempre di più sapendo che io sono rinchiusa chi sa dove e Gabriella è la fuori senza la mia protezione. All'improvviso sento il scricciolo delle sbarre e dei passi che si stanno avvicinando sempre di più finché non si fermano.

Io-<Chi c'è? Mostrati >

Urlo mentre  do dei strattoni alle catene che mi tengono bloccata. 

<non ti agitate piccola, non ti fa bene così rischi di farti male sai>

Dice una voce serena con tono  diverto.

Sento il battito del mio cuore aumentare, questa voce che prima mi piaceva  poiché era il significato di sicurezza invece adesso mi fa venire i brividi su tutta il corpo. Quanto  vorrei prendere a calci quel maledetto traditore, ma in fondo è anche colpa mia mi sono fatta trasportare dai sentimenti perdendo così di vista ciò per qui io mi trovo sulla terra.

Io-<Demon>

Dico con voce decisa, carico di disprezzo.

Io-< Dove mi trovo?  Perché sono legata?>

All'improvviso un forte bagliore mi acceca, quel bastardo deve aver acceso la luce.
Apro lentamente le palpebre per abituare gradualmente i miei occhi alla luce.

Io-<Bastardo potevi almeno avvisarmi>


D-<Vedo che sei di buon umore>

Adesso che ho riacquistato la vista posso vederlo perfettamente con il suo sorriso beffardo e gli occhi giocosi che non smettono neanche per un secondo di scrutarmi. All'improvviso avvicina la sua mano vicina al mio viso seguo ogni sua mossa finché non percepisco il freddo sulla mia guancia immediatamente cercò di allontanarmi, ma senza riuscire così punto lo sguardo sul viso di Demon e per la prima volta non trovo quel suo solita espressione beffarda e  da superiore,ma sembra assorto nei suoi pensieri quasi dispiaciuto mentre continua ad accarezarmi la guancia.

D-<sai non ho mai voluto che andasse a finire in questo modo, ma tu e la tua amichetta hunter non mi avete lasciato altra scelta.>

Dicendo queste ultime parole per mia sorpresa i suoi iridi si colorano di  rosso sangue mi afferra per  i capelli procurandosi un terribile dolore alla cute e facendomi mettere in mostra la gola.
Il mio cuore sta andando a mille ho timore di quello che lui mi potrebbe fare diciamo la verità ho paura di diventare il suo spuntino.

D<shiii non devi avere paura>

Io-<Io non ho paura di un bastardo come te>

Dico in un sussurro.

Sento una fragorosa risata e poi qualcosa di aguzzo che mi accarezza il collo.

D-<Non si dicono bugie, sai riesco a sentire il tuo cuore battere e pompare il tuo sangue nelle tue vene. Scometto che è buonissimo. Cosa ne dici se faccio un assagino.>

Non riuscivo a credere a ciò che sento. Chiudo gli occhi sentendo l'umido delle sua lingua  leccarmi il collo consapevole che non ho via di fuga finché non sento premere qualcosa di aguzzo contro la mia pelle. Ormai è inevitabile ma all'improvviso sento spalancarsi la porta che fa distaccare Demon da me. Riapro gli occhi e incontro lo sguardo di Ivan che mi fissa senza espressione per poi rivolgere la sua attenzione su Demon.

I-<Mi perdoni mio signore,  sua sorella chiede immediatamente la sua presenza nella biblioteca.>

Demon lo fissa per qualche secondo senza esprimere nessuna emozione.

D-<Va bene. Ora puoi andare>

Ivan fa un inchino e sparisce dalla mia vista.

D-<che peccato siamo stati interotti proprio sul più bello, ma non ti preoccupare tornerò tra qualche ora per continuare. Ci vediamo dopo bambolina.>

Dicendo ciò anche lui scompare dietro la grande porta di ferro.
Lasciandomi sola con mille  dubbi.

Non mi importa se sono la tua MATE. ~IN REVISIONE ~Where stories live. Discover now