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Canzoni per il capitolo:

Ed Sheeran-Kiss Me

Shawn Mendes-Stitches

È passato un mese da quando sono qui a Los Angeles,le cose non sono né migliorate né peggiorate...è sempre la solita routine. Alzarsi,andare a scuola,tornare,chiudersi in camera e parlare con i miei amici;i miei genitori ormai hanno lasciato perdere,se i primi giorni mi obbligavano ad uscire,adesso non ci badano più.

Per quanto riguarda la mia vita sociale,Joy e Mark sono le uniche persone che ho voluto conoscere a scuola;siamo usciti parecchie volte e mi hanno costretto anche ad andare ad una festa.
Anche se ormai il mio scopo è solo quello di tenermi in contatto con i miei amici e devo dire che ci stiamo anche riuscendo bene.

Amber,invece,si è adattata abbastanza bene: è piena di amici,è entrata nel gruppo delle cheerleader e si è quasi presa una cotta per un ragazzo...ma d'altronde come poteva accadere diversamente? Essendo stata sempre lei la figlia perfetta?

"E anche questo sabato passato a marcire qui dentro"mormoro fra me e me buttandomi sul letto.

Siamo a fine novembre e qui non c'è nessun accenno di freddo mentre invece se fossimo a New York ci sarebbero la neve e il gelo. Detesto il caldo in inverno e l'idea che qui ci sia un clima perennemente estivo mi innervosisce e non poco.

Prendo il computer,collego che le cuffiette e cerco un film da vedere. Alla fine scelgo 'Io prima di Te'...cosa c'è di più deprimente di un film strappalacrime? Ultimamente ne ho visti parecchi e le mie ghiandole lacrimali ne hanno risentito.

Mentre il film si carica,prendo da sotto al letto un pacchetto di patatine fritte...sono così pigra che ho fatto una scorta personale di cibo perfino sotto al mio letto e in bagno,non sia mai che mi venga fame mentre faccio una doccia! Ultimamente sto mangiando per dieci e forse è meglio che da domani smetta con le porcherie! Si,da domani a dieta!

Oh ma chi voglio prendere in giro,fanculo la linea,io voglio i dolci...penso mentre mi ingozzo di cioccolata e crick crok.

Faccio partire il film e comincio a guardare in religioso silenzio. Sono sola a casa,Amber è con le amiche e i miei ad una cena.

Verso metà film controllo il telefono e sbianco nel vedere trenta chiamate perse da Alexa.

Immediatamente compongo il suo numero...Bip Bip Bip...segreteria telefonica. Riprovo altre due,tre,quattro,cinque volte ma nulla. Il panico si impossessa di me e se fosse successo qualcosa di grave? Se l'anonimo delle uova e dei messaggi avesse fatto qualcosa del male a lei o peggio ancora ad Isaac?

Ci sono! Se è successo qualcosa di grave,Isaac lo saprà. Niente,anche lui segreteria telefonica.
Provo ancora,per una decina di volte ma è staccato.

"Cazzo cazzo cazzo,rispondete."impreco nel panico più totale mentre provo a chiamare ancora una volta Alexa.

Proprio quando sto per attaccare,la mia amica risponde. Finalmente.

"Cassy sei tu?"sento dire fra le lacrime.

Ansia,panico e altri mille aggettivi negativi mi pervadono.

"Si sono io. Alexa che succede? È tutto a posto?"la travolgo di domande.

"No no no."ripete più volte fra le lacrime.

"Alexa cosa diamine succede?"sbotto preoccupata.

"Si tratta di Set."balbetta nel panico.

Cosa c'entra il mio migliore amico? Cosa è successo?

"Che è successo a Set?"chiedo con voce tremolante.

Ricordi di me e lui che giochiamo da bambini o studiamo durante l'adolescenza attraversano la mia mente e senza rendermene conto scoppio in lacrime.

Nessuna risposta.

"Alexa che è successo a Set? Dimmelo,ti prego."faccio in preda al panico.

"Stavamo passeggiando quando ...quando è arrivata una macchina e l'ha investito."dice scoppiando in un pianto finale.

Non può essere,non ora,non al mio migliore amico.

"Adesso dove siete?"domando trattenendo le lacrime.

"Al New York Hospital Center."risponde.

"Perfetto. Alexa resisti,io sarò da voi il prima possibile."dico mentre già sto prenotando i biglietti per l'aereo.

Attacco e comincio a scrivere un biglietto ai miei.

Cari mamma e papà sto andando a New York. Set è stato investito e devo stargli accanto,lui è tutto ciò che ho e non posso perderlo.
Perdonatemi.
Cass.

Chiamo un taxi e un'ora dopo sono sull'aereo. Probabilmente i miei genitori si incavoleranno e non poco ma sento di fare la cosa giusta. Lui c'è sempre stato per me e adesso è il mio turno di esserci per lui.

Ricordo ancora che quando stavo in ospedale,lui passava tutti i giorni con me. Appena finite le lezioni,prendeva la metro e veniva da me e per farmi compagnia non studiava nemmeno o se lo faceva,lo faceva una volta a casa a mezzanotte.

Set è sempre stato l'amico che ognuno di noi sogna. Ha sempre preferito passare un pomeriggio con me piuttosto che giocare a calcio con gli amici e mi è sempre stato accanto senza pretendere nulla in cambio.

Mi addormento così,pensando a due piccoli bambini che corrono in giardino e che poi diventando adolescenti alle prese con i primi amori.

Mi sveglio improvvisamente grondante di sudore;ho fatto un incubo,cosa che accade spesso da quando mi sono trasferita. Sono sull'aereo e manca ancora un po' all'arrivo.

Non so quanto starò a New York,so soltanto che resterò finché Set non starà bene e se i miei non vorranno,amen. Sono maggiorenne e ho il diritto di scegliere dove vivere.

Sono contenta di tornare nella Grande Mela ma sopratutto sono contenta di rivedere Isaac.
Al solo pensiero il cuore mi batte a mille,come se volesse uscirmi dal petto. Cavolo,rivedrò Isaac...vorrei tanto ballare o saltare ma sono in aereo e devo darmi contengo.

Non ho portato con me bagagli,tanto la maggior parte dei vestiti li ho lasciati a casa e abiterò li.

Finalmente l'aereo atterra e dopo vari spintoni sono in aereo porto. Wow,sono a New York,dai miei amici!

Fermo subito un taxi e gli dico di portarmi in ospedale,lo stesso dove mi hanno curato il cancro.

La città è uguale a come l'ho lasciata,caotica,disordinata,piena di macchine e luci. Dopo un mese sono qui e già dal poco che ho visto,posso dire di sentirmi a casa.

Ci stiamo avvicinando sempre di più all'ospedale e l'ansia comincia a farsi spazio in ogni singola cellula del mio corpo. Mille scenari diversi si stagliano nella mia mente,facendomi rabbrivifire...e se in queste ore fosse morto? No,impossibile.

Intanto a far crescere il panico in me,ci si mettono i miei genitori. Cento chiamate e duecento messaggi minatori...neanche fossi morta.

"Eccoci siamo arrivati."dice atono il tassista.

Pago e corro verso l'entrata dell'ospedale.

Resisti Set,non lasciarmi. Sono qui per te e non ho intenzione di perderti...

Remember or Forget?Where stories live. Discover now