Capitolo 58

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Stella pov's
Un raggio di sole colpisce le mie palpebre chiuse facendole aprire lentamente e senza voglia.
Mugugno qualcosa che neanch'io riesco a comprendere e, subito dopo, ricordo tutto, quasi tutto, ricordo solo un messaggio ricevuto da uno sconosciuto, io che mi guardo intorno in cerca di qualcuno ma quel qualcuno non si vede e poi il nero totale.
Salto a sedere sul letto e mi guardo intorno: sono nella mia camera d'hotel.
Come sono arrivata fin qui? Chi mi ha portato? Che è successo? Chi mi ha inviato quel messaggio? Chi ha cercato di rapirmi o qualunque cosa volesse fare?
Troppe domande, troppi pensieri e il mal di testa si fa sentire.
Cerco di massaggiarmi le tempio con la mano ma, appena la alzo, si blocca: è legata alla testata del letto. Cosa sta succedendo?
Un rumore proveniente dall'altra stanza mi distrae: non sono sola.
Sento dei passi, passi che si avvicinano sempre di più, passi pesanti alternati con passi leggeri, sono troppo vicini.
Mi corico di nuovo nel letto mettendomi nell'esatta posizione di prima, farò finta di dormire.
La porta si apre lentamente, i passi sono leggeri, quasi impercettibili e si avvicinano a me.
Le sue mani toccano la mia legata e la sciolgono e i passi si riallontanano finché non svaniscono.
Il rumore del portone chiudersi e il silenzio che regna mi fanno intuire e capire che quella persona se n'è andata.
Apro con timore gli occhi e mi siedo sul letto, massaggio il polso dolorante.
Mi guardo intorno, per essere sicura che sia davvero da sola.
Un qualcosa sopra al mio comodino attira la mia attenzione.
Una rosa bianca è posata su di esso.
La afferro delicatamente, come se quella rosa si potesse spezzare ma allo stesso tempo potrebbe far spezzare me.
Noto che, legato con un filo, c'è un bigliettino.
Lo faccio girare e dopo, lentamente, con l'indice e con il pollice lo afferro leggendolo:

"Ti starai chiedendo cosa sia successo, come sei arrivata in camera tua, nella tua stanza, nel tuo letto, perchè fossi legata. Vuoi delle spiegazioni vero? Un perché? Beh 'non so spiegarti il perché, non chiederlo a me' ahahahaha
~tona"

Il senso di questo biglitto? Chi sarebbe questa o questo "tona"? L'unica cosa positiva è che, a quanto pare, ascolta le mie canzoni...
Mi alzo dal letto e, per sicurezza, controllo ogni camera, non c'è nessuno, bene.
Vado in bagno, riempio la vasca, faccio un bel sospiro e mi abbandono nell'acqua calda, nella speranza che tutto questo sia tutto un sogno ma, come sempre, è tutto reale.
Avvolgo il mio corpo in un asciugamano, vado in camera per prendere i vestiti che, come al mio solito, ho dimenticato e in quel momento il mio telefono squilla: un messaggio.

Messaggio da sconosciuto:
"Grazie del bel panorama che mi stai offrendo, te lo strapperei a morsi quel asciugamano e solo Dio sa cos'altro ti farei.
~lacu"

Non c'è nessuno. Mi avvicino alla finestra in cerca di qualcuno, nessuno gironzola fuori. Ma cosa? Ed ora anche questo/a "lacu"?
Non c'è la faccio più, perché tutto deve succedere a me?

Qualcuno bussa alla porta, vado ad aprire e spunta il mister.
《Stella, pomeriggio, allenamento, Vinovo, squadra》mi riferisce andando via. Il mister era così: quando aveva fretta, diceva le 'cose principali', chiamiamole così, senza mettere articoli o legare le parole tra di loro ma era facile intuire: 'Stella, oggi pomeriggio c'è l'allenamento a Vinovo con tutta la squadra'.
Mi preparo, ancora è presto ed io ho quello con Paulo.

***

Supero quel cancello e vado al campetto dove Paulo mi aspetta.
Entro, solito saluto, soliti esercizi ma più intensificati, solite pause e solite risate.
《Ma quando mi farai conoscere questi tuoi amici?》chiede lui.
《Quali amici?》chiedo in una risata amara. Già quali amici? Ormai tutti mi avevano abbandonato.
《Ludo, Fede e gli altri di cui un giorno, forse, ricorderò i nomi》risponde ridendo.
《Tra qualche giorno dovrebbero arrivare, non lo so, oggi Ludo mi dovrebbe chiamare》e già, neanche me ne rendo conto ma già è passato quasi un mese da tutto, un mese che non vedo Fede, un mese che non vedo nessuno e due settimane dove sono caduta, intrappolata in un incubo.
《Il 23 dicembre ci sarà una partita di beneficenza, la mia squadra contro la tua, dovrebbero riferirlo oggi pomeriggio, digli di venire quel giorno almeno assisteranno ai tuoi miglioramenti》dice con un sorriso orgoglioso. Infondo è vero: da quando mi alleno con lui sono migliora moltissimo, ho potuto imparare tattiche nuove e la mia resistenza di gioco è aumentata notevolmente.
《È tra cinque giorni...》dico susurrando. Ciò significherebbe che fra tre giorni li rivedrò... rivedrò Fede.
Paulo si avvicina e mi abbraccia, mi tiene stretta tra le sue braccia.
《Tranquilla, andrà tutto bene, okay? Ci sarò io accanto a te, capito?》
Annuisco contro il suo petto e mi lascia un bacio nei capelli.
La suoneria del mio telefono ci fa staccare, mi avvicino e controllo: un messaggio.

Il mio Diazepam BluWhere stories live. Discover now