Capitolo 40

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Stella pov's
《Stella, devi venire a casa mia, dai passiamo la serata insieme, domani parti!》mi supplica Ludo al telefono.
《Ludo, non mi va, voglio riposarmi》non voglio andare da lei, sto avendo incubi in continuazione ed ora si è aggiunto anche Fede, non voglio farla preoccupare.
《Stella, tu stasera vieni! Domani parti ed ora come ora ci vedremo fra un mese e mezzo! Vieni》urla dall'altro capo del telefono.
《Va bene, va bene, vengo》mi arrendo sbuffando.
《Yeah, alle 20:10 a casa mia, no un minuto in meno!》mi raccomanda.
《Va bene, verrò alle 20:09 ciao》e chiudo subito la telefonata.
Inizio a prepararmi: mi trucco come mi truccai alla festa, una maglietta corta fin sopra l'ombellico, bianca, senza maniche ma col girocollo, una gonna nera che arriva fin sopra il ginocchio, a piaghe, sbarazzina e gli stivali della festa, amo questi stivali, non li avevo mai messi per via del tacco. Stiro i capelli lasciandoli sciolti, sono molto lunghi, sembrano quasi uno scudo, una chiocciola dove rifugiarsi. Il color nero dei miei capelli rispecchia ciò che ho dentro, mi piace come mi sta e come fa risaltare i capelli, quasi quasi faccio la tinta, questo colore si addice di più alla mia personalità. Letizia fortunatamente usa la tinta del colore che cercavo, a qualcosa serve.
Lavo i capelli facendo andar via bene il colore, li asciugo e dopo preparo la tinta. Prima passo il decolorante in modo che il colore sia proprio quel nero lucido. Passo la tinta, aspetto un'ora, lavo i capelli e li asciugo senza vedermi allo specchio, appena avrò finito vedrò il risultato. Mi guardo allo specchio e, fortunatamente, l'esperimento assurdo è riuscito: nero lucido. Adoro. In fondo, quando una ragazza vuole voltare pagina, cambiare vita, inizia dai capelli, no?
Do un'ultima sistemata al trucco ed esco di casa. Vado a casa di Ludo a piedi, dovrei prendere la patente.
《Ma come siamo sexy》quella voce.
《Leonel, per cortesia, lasciami in pace, solo per oggi, solo per stasera》
《So che domani parti, dove vai di bello?》
《Io? Partire? Ma che dici? Sembro una che si fa i viaggetti?》non gli dirò che domani parto, potrebbe approfittarne con un 'non ci vedremo più'.
《Come non parti? Non vai a Torino dal tuo caro Dybala?》come fa a saperlo?
《Da Dybala? Magari!》scoppio a ridere, fortunatamente, sono brava a recitare.
《E dove stai andando da sola, alle otto di sera, vestita così?》
《A casa di una mia amica, sono anche in ritardo, scusami》
Mi giro per andarmene, sento dei passi dietro di me, con la coda dell'occhio cerco di capire se mi sta seguendo o meno ma, invece, se ne sta andando. Tiro un sospiro di sollievo e cerco di arrivare il prima possibile a casa di Ludo.
Arrivo e suono al campanello.
《Chi è?》
《Stella》
《Stellina la notte si avvicina》...NO.
Entro nel soggiorno e saluto Ludo.
《Non lo fare mai più!》le dico con tono minaccioso.
《Cosa?》dice lei ridendo.
《Stella, stellina, la notte si avvicina》dico scimmiottando la sua voce.
《Dai, siediti》mi dice indicando il divano.
Appena vado a sedermi, qualcuno sbuca da sotto i cuscini del divano ed io urlo. Reb, Fede e Samu escono dai loro 'nascondigli' ridendo, Ludo sta soffocando con le sue stesse risate.
Mi butto nel divano, sopra ad Andrew.
《Stronzo, questa te la farò pagare in un modo assurdo》dico urlando mentre cerco di menarlo. Cerco di usare tutta la mia forza ma non gli faccio niente, troppi muscoli.
《Peccato che ci vedremo fra più di un mese》dice lui ridendo.
《Peccato che avrò tutto questo tempo per pianificare il piano perfetto e farla pagare a tutti》
Tutti ridono, Samu mi prende dai fianchi per scrollarmi da sopra Andrew ed io mi dimeno.
《Ti consideravo la mia salvezza》dico puntando un dito verso Samu.
《Lo sai che ti voglio bene ma non potevo rinunciare》
《Fra te e Reb?》gli chiedo sussurrando.
《Benone, grazie》mi rivolge un sorrisone per poi darmi un bacio sulla guancia.
Reb si avvicina a salutarmi e ricambio, si avvicina anche Andrew ed io gli tiro un pugno nello stomaco, stavolta gli ho fatto male.
《Non me l'ammazzare!》dice Ludo ridendo.
《Con te li sconterò dopo》l'avverto.
Tutti mi guardando, perché? Ho salutato tutti. Hem, Fede no. Mi saluta lui se vuole, io parto no lui. Sembra che mi legga nel pensiero. Si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia da dietro, appoggiando una mano sul mio fianco, per poi andare in cucina.
《Ma, comunque, io avevo capito che passavamo del tempo solo noi due》dico a Ludo.
《Già non volevi venire anche se eravamo sole, immagina se ti avrei detto che ti avessi organizzato una festa per te》ed io scoppio a ridere, ha ragione, non sarei venuta.
Il campanello suona.
《Chi è? Ci siamo tutti》dice Reb.
《Non lo so, vado a vedere》
《Ludo, aspetta, vado io》dico io.
《Ma è casa mia!》
《Forse è Leonel...》lei si ferma di colpo e mi guarda male. Mi diriggo alla porta e la apro un po'. Marco?
《Marcoo》urlo io buttandomi sopra di lui.
《Ice》dice abbracciandomi.
《Che ci fai qui?》chiedo.
《L'ho chiamato io, dai su entrate》dice Fede da dietro di noi. Cosa? Lui ha chiamato Marco? Ma...?
Rientriamo dentro casa.
《Volevi partire senza dirmi niente?》in realtà mi ero proprio dimenticata di lui...
《No, sarei passata domani mattina》mento.
《Va bene》mi guarda e ride.
《Cosa intendevi prima con 'forse è Leonel'?》mi chiede Ludo.
《Ah, no... niente》dico sorridendole, per fortuna ricambia e non chiede nient'altro.
《E lui chi sarebbe?》chiede Andrew ed io alzo gli occhi al cielo.
《Lui è Marco, bhe... il mio barman》scoppio a ridere dato che, da quando lo conosco, credo di aver pagato massimo tre bicchieri.
《Marco loro sono, Ludovica, Andrew, Rebecca e Samuele》
《Finalmente vi conosco》dice lui sorridendo e tutti lo guardano con aria interrogativa.
《Oltre che il barman di Stella, da ormai quattro anni, sono anche il suo psicologo, psicanalista, psichiatra...》
《E tutti i psico che volete voi》lo interrompo io e lui ride, è da una vita che me lo dice.
La festa inizia, fanno conoscenza con Marco, lui gli spiega dove lavora e come ci siamo conosciuti. Io sto in un angolo della casa, Fede nell'altro.
《Ragazzi, giochiamo ad obbligo o verità?》in quel momento stavo bevendo e mi affogo. Mi è passato in mente quando io e Fede abbiamo giocato a questo gioco, eravamo entrambi ubriachi... perché di quella sera mi ricordo e della sera della festa no? Forse quella sera avevo bevuto e fumato di più! Fede mi guarfa e ride, avrà capito.
Ci mettiamo in cerchio ed io finisco una bottiglia di birra per giocare. La finisco in un sorso e tutti mi guardano male, bhe quasi tutti, Marco e Fede, ormai, sanno che sono abbastanza abituata. Ludo gira la bottiglia ed esce Andrew.
《Amo, obbligo o verità?》
《Mh... obbligo》gira la bottiglia ed esce Reb, è seduta accanto a me e per un soffio non sono uscita io. Lui fa un enorme sospiro di sollievo e tutri ridono.
《Per questo turno ti sei salvato》gli dico io.
《Mh, fatti preparare un cocktail da Stella》io rido e lui sgrana gli occhi.
《Dovrà bere qualsiasi cosa che preparo?》chiedo a Reb.
《Qualsiasi》risponde lei ridendo. Mi alzo e vado in cucina, prendo il ketchup, il latte e della cioccolata. Ritorno lì dentro. Prendo un bicchiere e verso il latte, metto il ketchup e la cioccolata, aggiungo del wisky, cocacola, birra, l'energade alla menta e all'arancia e il the alla pesca. Deve essere buono. Porgo il bicchiere ad Andrew.
《Prego》dico ridendo. Appena vede il contenuto gli viene la nausea, me la pagherà cara. Inizia a bere sorseggiando.
《Basta così?》chiede lui.
《No, lo devi bere tutto》dice Reb.
Andrew prende un po' di coraggio e lo beve tutto d'un sorso.
《Biondo, non puoi rimettere vedi!》lo informo io e lui mi fa il dito medio.
《Dio che schifo》si lamenta lui e tutti ridiamo.
Ludo gira la bottiglia ed esco io.
《Obbligo o verità?》
《Verità》rispondo.
Gira la bottiglia ed esce Marco.
《Ma è tinta?》mi chiede.
《Hem...》tutti mi guardando, aspettano la mia risposta 《s-sì》dico timorosa.
《Stellaaa》mi urla Reb.
《Che c'è? Mi piacciono così》
《Io la preferisco così》dice Andrew.
《Grazie Biondo》
《Sinceramente anch'io》dice Ludo.
《Idem》dice Samu. Sono contenta che alla maggior parte gli piaccia.
《Sei più carina così, i tuoi occhi risaltano troppo》mi dice Marco.
《Grazie capo!》gli dico e tutti ridono.
Il gioco prosegue, scopriamo che Andrew e Ludo da piccoli si sono baciati, Reb non è bionda naturale, Samu ha origini francesi e altre cose del genere. Dopo un po' io smetto di giocare e loro continuano, mi siedo all'angolo della stanza sorseggiando il solito drink che mi ha preparato Marco.
Qualcuno si siede accanto a me poggiano la testa al muro e bevendo anche lui. Fede. Lo guardo ma lui non guarda me. Sta in silenzio per tutto il tempo. Finisce di bere e osserva la bottiglia. È nervoso, si vede, ha tolto tutta l'etichetta con le unghie.
《Alla fine ti sei tinta》dice lui per finire quel silenzio e per spezzare quell'atmosfera snervante.
《Già》
《Come mai?》
《Le ragazze, quando cambiano pagina, iniziano dai capelli》
《Capito》
《Okay》
《Almeno ti sei messa una gonna più lunga》dice lui.
《Non volevo che risuccedesse ciò che è successo alla festa》
《Stella... non sai cosa sia successo, non lo sappiamo》ed io non rispondo.
《Non voglio che parti》dice lui.
《Devo》
《Lo so ma non voglio che te ne vada senza aver chiarito》
《Chiariamo allora》mi guarda intensamente negli occhi.
《Mi dispiace per quella sera, mi dispiace non ricordare nulla》
《Okay》rispondo fredda io.
《Stella, ci tengo a te, non voglio perderti》
《Va bene》lui sospira, mi afferra dalla maglietta, mi tira a sé e mi bacia. Quel bacio lento, caldo e bisognoso.
Stacca restando vicino alle mie labbra.
《Ho perso la testa per te. La notte sogno i tuoi occhi, ti immagino nel mio letto, accanto a me. Il tuo sorriso mi salva la vita. Non posso stare senza di te. 'Sei dentro di me per sempre come un tatuaggio'》sussurra lui. Non rispondo e mi mordo il labbro.
《Non ti fidi, vero?》mi chiede lui.
《Non mi fido》ammetto. Lui sospira e si alza, lasciandomi da sola, in quell'angolo.
Che ha voluto dire con quelle parole? Ha usato anche una frase di una mia canzone. Anche il suo di sorriso mi salva la vita. Anch'io non posso fare a meno di lui. Devo partire, devo allontanarmi, devo pensare. Io non mi fido di lui, non so cos'è successo quella sera... ma, ora, che succederà?

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