Capitolo 54

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Sconosciuto pov's
《Capo, dobbiamo uscire da qui!》urla.
《Lo so, lo so, troveremo una soluzione. Nel frattempo, novità?》chiedo.
《Certo, capo!》
《Cosa? Non ho tempo da perdere!》sbraito io.
《Sappiamo che il ragazzo si trovava alla festa di Alex, l'abbiamo intravisto mentre parlava con lui!》
《Bene, bene, Alex eh? Cosa ci faceva con lui?》
《Non lo sappiamo ma, a quanto pare, centra un qualcosa la ragazza》
《Mh, sta riaccadendo ciò che è successo due anni fa?》
《Non ne siamo sicuri ma, per via di alcuni indizi, abbiamo ipotizzato di sì》
《Quali indizi?》chiedo.
《Prima di avvistarlo in quella casa, lo abbiamo visto al campetto vicino al parco, era sdraiato al centro campo e fissava il cielo, era assolto nei suoi pensieri》
《Dopo dov'è andato?》
《Non lo sappiamo, uno dei nostri uomini, per sbaglio, ha mosso il cancello e la copertura stava per saltare!》
《Deficiente!》dico dando uno schiaffo all'uomo in questione.
《Dovete tenerlo d'occhio!》
《Ma, capo, l'obiettivo è la ragazza》
《Ma sei proprio stupido o cosa? Se vogliamo arrivare alla ragazza, lui è il suo punto debole!》
《A quanto pare, lui, ci sta aiutando》dice uno dei miei uomini migliori avvicinandosi.
《Che vuoi dire?》chiedo.
《La ragazza, avvistata su una panchina a piangere mentre beveva e ribeveva birra, qualcosa le è andato storto》
《Mh... non posso credere che lei sia sopravvissuta, come diavolo ha fatto?》tiro un pugno al muro accanto, l'adrenalina delle mie nocche ferite, è la mia sensazione preferita.
《Nessuno se lo spiega》
《Dannazione, non doveva andare così!》tiro un calcio alla colonna.
《Capo, si calmi! Almeno sappiamo che viva, è stata troppo ingenua a rivelare il suo vero nome, no in quel contesto, no in quel modo! Adesso pensiamo ad uscire da questo posto, non ne posso più!》
《Ho già organizzato tutto! Usciremo uno alla volta da quel punto》
Piano, piano e uno alla volta, usciamo da quel garage dove ci avevano rinchiuso.
Appena mettiamo tutti quanti i piedi fuori da quel posto, una pattuglia di carabinieri ci raggiunge.
《Merda, correte》urlo, mi servono questi uomini.
Incominciamo a correre e, fortunatamente, riusciamo a fuggire tutti. Certo che quei poliziotti potevano pure organizzarsi meglio, abbiamo solo corso e non sono riusciti a prenderci! Meglio così.
Liquido i miei scagnozzi dandogli appuntamento al club. Più che club, è solo una cantina allestita abbastanza bene per farla assomigliare ad un club.
Raggiungo il mio cliente e...
《Guarda chi si rivede》dico con una risata ironica.
《Stai zitto》dice lui freddo.
《A quanto pare sei tortanto, ti mancavano i bei tempi?》
《Sai cosa voglio, sbrigati》
《Devi correre dalla tua amichetta?》lui sbarra gli occhi.
《Q-quale amichetta?》
《Sappiamo che ti sei fatto un'amichetta a scuola, durante il nuovo progetto con i corsi pomeridiani》dico con un sorriso di vendetta.
《Hem, ti sbagli. Dai, dammi la roba》insiste lui.
《Samuele, arrivi a mentirmi? Sappiamo della ragazza dagli occhi di ghiaccio》
《Non conosco nessuno!》urla.
Estraggo la mia pistola e la punto su di lui.
《Che cazzo vuoi fare?》chiede terrorizzato lui.
《Tutto dipende da te. Ti ricordo che sei in debito con me quindi: se decidi di collaborare con me, per me, non premo il griletto, a te la scelta》lo ricatto.
《C-cosa dovrei fare?》
《Informazioni》
《Su chi?》
《Non fare l'ingenuo, sulla tua amichetta dagli occhi ghiacciati!》
《Ma cosa vuoi da lei? Perché proprio su di lei?》chiede in cerca di qualche risposta.
《Caro amico, ti dimentichi i patti e le regole? Non si fanno domande》
《MAI!》urla lui.
Io avvicino la pistola facendola aderire sulla sua fronte e faccio scattare la sicura.
《Okay, okay. Che tipo di informazioni vuoi?》dice lui tutto d'un fiato e appena ripongo la pistola emette un sospiro di sollievo.
《Tutto ciò che sai su di lei, secondo per secondo della sua vita passata e presente.》
《Non ti prometto niente》
Gli ripunto l'arma addosso.
《Farò del mio meglio》dice lui.
《Sarà meglio così》dico con un ghigno.
《Tieni, adesso vattene, questa conversazione non e mai avvenuta!》urlo lanciandogli ciò che mi aveva chiesto.
Lui afferra il sacchetto di plastica trasparente e se ne va correndo, con la coda tra le gambe.
Raggiungo i ragazzi al club.
Arrivo sopra la botola che conduce alla cantina, do un colpo leggero, poi due forti, uno leggero e uno forte, è una specie di 'parola d'ordine' ma secondo me, qualche volta, questa botola crollerà sotto i piedi e cadrò di sotto direttamente.
《Capo, si accomodi》mi accoglie calorosamente un membro degli altri gruppi.
Già, il mio 'equipaggio', è suddiviso in altri sottomembri di cui uno prende il controllo, una specie di capo, ed ha stretti rapporti col sottoscritto.
《Le abbiamo trovato la migliore》aggiunge.
Una escort entra e mi tira verso quelle tende di velluto rosso.
La guardo ma quegli occhi, quel maledettissimo colore mescolato tra il verde e il grigio degli occhi mi ricordano troppo quelli di mia sorella.
La mando via e mi perdo nell'alcool e nel ricordo della mia famiglia, quella famiglia che mi ha rifiutato, che ha sempre fatto finta che io non esistessi, mi ha abbandonato.
Quella famiglia che quella puttana mi ha sottratto, mi ha privato di loro come io ho fatto con la sua.
Doveva pagare tutta la sua famiglia ma, a quanto pare, la mia vendetta non si è ancora concluso dato che un membro è ancora vivo.
Anche se la puttanella è già chissà dove, sua figlia è sopravvissuta a "quell'incidente", credo che fare del male a lei equivale fargliene il doppio a lei, perché lei non è qui e non può difendere la sua cara figliola dagli occhi spenti e freddi.
Vedere il vuoto dentro di lei, quel cupo passato, mi dà un senso di felicità. Mi spiace per te, non dovevi assomigliare alla tua carissima mammina.
il telefono squilla ed esco da quel posto, qui sotto non prende la rete dei telefoni.
《Pronto?》
《Capo!》
《Novità?》
《Sì》inizia a spiegarmi cosa c'è di nuovo. Grazie all'informatore di Torino ho scoperto mille altre cose.
Bene, bene, ci vedremo presto cara Stellina mia.

Il mio Diazepam BluWhere stories live. Discover now