Capitolo 38

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Stella pov's
L'alcool mi ha dato proprio alla testa. Prima ho cantato davanti a tutti ed ora sono in un camera con Fede e gli ho appena tolto la maglietta. Un'attimo prima c'erano Giorgio, Giulio, Ciccio e Leonel a 'minacciarmi'. Leo mi ha detto che mi ama, fino a qualche settimana fa lo amavo pure io... ma dopo ha dovuto fare tutte quelle cose solo per costringermi ad andare a letto con lui. L'altra volta mi ha detto che non è mai stato mio amico ma non ci credo, ora mi ha detto che mi ama. Lasciamo stare, adesso sono con Fede. Lo scherzo è riuscito alla grande, è stata una cosa banale ma si è spaventato. La sua faccia. Scoppio a ridere.
《Che c'è?》chiede lui.
《Lo scherzo》dico ridendo.
《Stai zitta》dice lui per poi alzarmi da terra e spingersi più vicino a me. In automatico le mie gambe fasciano i suoi fianchi. Continua a baciarmi sul collo. Cammina verso il letto e si butta con me di sopra, io lancio un urletto e lui ridacchia. Lo stacco e lo guardo.
《Ma sei pazzo?》chiedo e lui ride.
《Può essere》mi spinge facendomi rotolare dall'altro lato del letto e sale sopra di me. Bacia le mie labbra spingendo i suoi fianchi contro i miei, poi si sposta sul mio collo. Con la mano mi strizza il sedere. Con l'altra afferra l'orlo della mia maglietta e la toglie. Inizia a baciarmi nel petto per poi scendere lentamente, mi toglie gli stivali e la gonna. Inizia a baciarmi dal ginocchio fino ad arrivare al linguine. Lo tiro dai capelli per farlo risalire, lo bacio e gli tolgo i pantaloni.
Lui stacca e mi bacia il collo. Infila una mano dentro le mie mutandine, va su e giù con il dito per poi entrare ed uscire finché non vengo.
Lui scende da me ed io scoppio a ridere.
《Vaffanculo Stella》ed io rido di più
《Che romantico che sei》dico
《Sei tu che scoppi a ridere dopo che ti faccio venire》io lo spingo facendolo cadere dal letto e borbotta qualcosa d'incomprensibile. Si rialza e si ricorica nel letto, senza fare niente. Questa cosa non mi piace.
《Fede? Sei ancora vivo?》dico ridendo e smuovendolo con la mano. Lui mi blocca la mano ed inizia a farmi il solletico. Ah ecco, ora lo riconosco.
《Ho sonno》dico sbadigliando
《Dormi》
《Dammi la tua maglietta》
《No》
《Daiii》mi lamento io. Lui prende la maglietta e la alza in aria.
《Prendila》io mi butto sopra di lui cercando di afferare la maglietta, senza rendermene conto, il mio petto è proprio davanti al suo viso. Riesco ad afferrare la maglietta e lui mette la testa in mezzo al mio seno.
《Fede, smettila!》urlo ridendo finché non la smette. Indosso la maglietta, slaccio il reggiseno, mi sta stretto e mi da fastidio e mi giro per dormire. Lui, come al solito, mette un braccio intorno al mio fianco e fa aderire la mia schiena con il suo petto. Mi addormento subito, non so se per via di tutti i bicchieri che ho bevuto e delle due canne che ho fumato prima, o per il semplice fatto che Fede stia dormendo con me.

Un raggio di sole entra dalla finestra ed io mi sveglio. Ho un mal di testa assurdo, non ricordo niente di ieri sera. Osservo l'ambiente che mi circonda, ma dove sono? Sento qualcuno dall'altro lato del letto, mi giro. Fede. In quello stesso momento si sveglia pure lui lamentandosì un po': deve avere mal di testa anche lui. Si sveglia, mi guarda, poi sposta lo sguardo a terra e inizia a mordersi nervosamente il labbro. Sposto anch'io lo sguardo nella sua direzione, ci sono tutti i nostri vestiti a terra e anche il mio reggiseno. Alzo le coperte e nel lenzuolo c'è una macchia rossa. No, non posso essere andata a letto con Fede. Lui si tira i capelli ed io non so che fare, non ricordo niente di ieri sera, ricordo solo che ho cantato davanti a tutti... oddio, ho cantato sopra ad un palchetto davanti a tutti.
《T-ti ricordi qualcosa?》chiedo e lui scuote la testa. Prendo il telefono, sono le 14:30... abbiamo dormito così tanto... diciamo così. Ho trenta chiamate perse da parte di Ludo, ventuno da Reb, dieci da Andrew e cinque da Samu, oltre che un totale di più di cento sms da tutti. Mi alzo, raccolgo i miei vestiti ed inizio a prepararmi.
《St-stella》
《Fede, non parlare》
Inizia a vestirsi ed io me ne vado. Lui mi insegue.
《Dove vai?》mi chiede.
《A casa》
《Come ritorni?》giusto, sono venuta con Samu.
《Chiamo Anto e passa a prendermi》lui sospira e molla il mio braccio.
《Va bene》
Scendo le scale lasciando Fede lì ed esco da quella casa. Mando un sms ad Anto, fortunatamente, si trovava nei paraggi e in meno di due minuti è arrivata.
《Stella, che hai?》chiede lei.
《Non ne voglio parlare, non ora》
《Mh, va bene. Ricorda che oggi ci sono gli allenamenti》
《Oggi? Ma è festa》
《Sì, ma per gli allenamenti non è mai festa. Il mister deve dirti una cosa, devi venire》
《Che mi deve dire?》
《Sinceramente non lo so》
《Posso venire a casa tua e dopo andiamo agli allenamenti? Non ho voglia di vedere Letizia e Nicola》lei annuisce. Stiamo in silenzio per tutto il tragitto. Arriviamo a casa sua ed io mi lancio nel letto.
《Prendi questa, ti sentirai meglio》dice Anto porgendomi una tazza di non so che cosa. La bevo piano piano e il mal di testa rallenta.
《Stai bene con i capelli neri》ride lei.
《Con l'acqua se ne va》
《Potresti tingerli》
《No, grazie, mi piacciono i miei capelli, li ho fatti così solo per la festa》
《A proposito, che hai fatto ieri sera?》
《Se solo lo ricordassi anch'io...》dico con mezza voce. Ancora non posso crederci, sono andata a letto con Fede.
Anto mi lascia riposare, fortunatamente, non mi fa più domande. Stiamo un paio di ore così: io con gli occhi chiusi cercando di ricordare ciò che è successo ieri sera e lei, sul suo letto, ad ascoltare musica con le cuffiette.
《Ti senti meglio?》mi chiede lei ed io annuisco.
《Allora andiamo》è già ora di andare al campo. Mi alzo, saliamo nella sua macchina e andiamo al campo.
Arriviamo negli spogliatoi.
《Ciao occhi di ghiaccio》mi saluta con un sorrisone Noemi ed io faccio solo un cenno con il capo.
Entriamo in campo.
《Allora ragazze, la scorsa partita avete fatto schifo》dice il mister.
《Grazie》rispondono in coro ridendo, io sto in silenzio.
《Oggi faremo un'allenamento particolare. Inizieremo con il solito riscaldamento, dopo, faremo una partita, la squadra dell'altra volta, contro Stella. In questo modo potrò verificare con esattezza tutti i punti deboli senza di lei e miglioreremo. Allo stesso tempo, verificherò delle cose su Stella, okay?》mi chiede ed io annuisco. Almeno posso sfogarmi e riprendermi un po'. Iniziamo con un po' di stretching, tre giri di campo, percorso con ostacoli, tiri da punizione e le altre solite cose.
《Okay ragazze, fino a qui siete tutte a buon punto. Adesso, la squadra dell'altra volta vada da quel lato, tu vai di là, ti raccomando》dice facendomi l'occhiolino. Ma cosa?
《Fate finta che lei sia un vostro avversario temibile, non lo so, fate finta che sia Messi e che dovete dimostrargli quanto valete》le ragazze annuiscono ed io rido al ricordo di 'Messybaldo'.
La 'partita' inizia, sono abbastanza arrabbiata, ho molto da sfogare e sul campo neanche mi riconosco, neanche in partita sono così, aggressiva. Ho avuto quasi sempre palla io, goal dopo goal. Il mister che urla alle altre, ormai stanche, mentre io sprizzo energia da tutti i pori. Il mister mi richiama e mi fa uscire, appena mi avvicino alla panchina do un calcio alla bottiglia lì vicina. Il mister mi guarda ma fa entrare le altre e lavora con loro. Nel giro di pochi minuti sembra un'altra squadra, è più aggressiva. È un ottimo mister, sa i punti dove deve lavorare per migliorare, adesso stanno riempiendo quel buco che c'è quando io non sono in campo. Abbiamo lavorato due ore in più rispetto al solito.
《Per oggi va bene così ragazze, continuate in questa maniera, avete capito cosa dovete fare quando Stella non è in campo!》annuiamo e ci diriggiamo negli spogliatoi.
《Stella, vieni qui, devo parlarti di una cosa》ci siamo. Mi avvicino a lui mentre le altre se ne vanno ed Anto mi rivolge i pollici all'insù.
《Mister, mi dica》
《È una cosa molto importante. Ogni anno, il club della Juventus, organizza una specie di 'stage' di 'concorso' con le ragazze qualificate di ogni categoria e ruolo. La 'vincitrice' di questo 'concorso' conoscerà il team maschile della Juventus ed avrà l'opportunità di allenarsi con uno di loro finché lui vorrà. Quest'anno, a quanto io so, per il ruolo di attaccante, si è offerto Dybala. Quando mi hanno chiesto chi volessi mandare, ho pensato subito a te, sia perché te lo meriti, sei una giocatrice eccezionale, con tutte le carte in regola, sia perché Paulo è il tuo idolo e vorrei farti realizzare il tuo sogno. Però, questo concorso, si terrà a Torino, dovrai trasferiti lì finché Paulo vorrà allenarti, si sa che vincerai tu tanto.》dice ridendo 《allora, accetti?》
Ludo, Andrew, Reb, Samu e... Fede. Potrò vederli solo quando tornerò... ho deciso di dare una svolta alla mia vita, ho sempre pensato agli altri, mi sono sempre privata di tutto. Questo è il mio sogno, è il sogno di mio padre. Questa è la mia vita.
《Certo che accetto!》dico con un sorrisone, conoscerò Paulo, avrò l'occasione di allenarmi con lui, come posso rifiutare?
'Non me ne andrò mai' promisi a Ludo... questo non sarà un addio, è un arrivederci.
《Sapevo che non avresti rifiutato, è già tutto pronto, parti dopodomani》
《Va bene, grazie mister》e me ne vado.
Decido di tornare a casa a piedi.
Mentre cammino, attraverso quel parco, quello stesso parco dove quella sera Fede mi ha ritrovata in lacrime e piena di lividi. Passo anche dal campo, dove Fede mi baciò, il mio primo bacio. Da dopodomani non vedrò più questo posto. Torno a casa.
《Letizia, Nicola》chiamo io.
《Siamo in cucina》risponde Letizia.
《Vi devo dare una meravigliosa notizia》
《Sentiamo》dice Nicola.
《Dopodomani mi trasferisco a Torino, così non mi avrete più tra i piedi, contenti?》chiedo
《Torino?》
《Sì, mi allenerò con Dybala. Ciao》dico.
《Aspetta, tu a Torino non ci vai》urla Nicola.
《Ma come? Non sei felice? Finalmente non mi avrai più tra i piedi》mi scaraventa contro il muro ed io lo spintono.
《Da quando io sono maggiorenne, voi non avete più diritti verso di me, non sono vostra figlia!》dico con tono calmo, mi sorprendo di me stessa. Salgo in camera e faccio le valigie. Non mi ero mai accorta di avere così tanti vestiti...
Lascio fuori solo gli abiti per andare a scuola domani. Già, domani vedrò Fede. Dio, cos'è successo ieri sera?
Rollo una canna ed inizio a fumare.

"I duri hanno due cuori, non fa paura, ma la paura è il pane dei sognatori"

Ho paura, ho paura di perdere tutti, specialmente Ludovica. Ho perso troppi, non voglio perdere anche lei.

"Dalla depressione all'accelerazione del mio battito
Il passo é breve, il giorno è psicopatico"

Fede. Solo Fede riesce a tirarmi fuori dalla depressione e far accelerare il battito del mio cuore e lui lo sa.
Finisco di fumare e mi addormento.
Fede sopra di me che mi bacio il collo. Mi sveglio di colpo. Ora sogno pure lui? Sono le 06:21, la sveglia dovrebbe suonare tra nove minuti. Stiamo facendo progressi però, mi sono svegliata un'ora dopo del previsto. Vado in bagno, prendo la mia solita pillola, quella che l'umore fa tornare su. Mi preparo, mi trucco ed esco dalla cameretta. Ho ancora i capelli neri, non sto male, questo colore mette a risalto i miei occhi.
Arrivo a scuola ed entro subito in classe.
《Stella, dove cazzo eri finita?》mi chiede Reb.
《Non lo so neanch'io》ammetto.
《Non ti ricordi niente》ed io scuoto la testa.
《È successo qualcosa con Fede, vero?》ed io la guardo.
《Non ha detto neanche una parola, teneva sempre lo sguardo basso, pensieroso》ed io annuisco.
《Vuoi parlare?》
《No, grazie Reb》
In questo momento è l'unica cosa che vorrei fare.
Cos'è successo ieri sera? Dopo che ho cantanto, ricordo solo dello scherzo. La sua faccia. Rido.
《Che c'è?》chiede Reb
《Niente》
Devo scoprire tutto di ieri sera.

Il mio Diazepam BluWhere stories live. Discover now