Capitolo 34

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Stella pov's
Ho trovato! So che scherzo organizzare. Dovrà essere tutto perfetto. Dopo Fede mi ucciderà ma ne varrà la pena. Già rido immaginando la sua faccia.
C'ho impiegato tutta la notte e tutte le cinque ore di lezione ma, finalmente, ho escogitato uno scherzo perfetto.
《Ciao occhi di ghiaccio》mi saluta Andrew. Non mi sono neanche accorta di essere arrivata al tavolo.
《Ciao trick, ciao track》saluto io.
《Smettila di chiamarci in quel modo》sbotta Ludo ed io rido.
《Ciao acida》mi saluta Fede.
《Ha parlato qualcuno?》chiedo a Reb e lui sbuffa.
《Sì, ha parlato il tuo amorino》dice ridendo Reb.
《Oddio, davvero? Onchao mi ha parlato e non gli ho risposto, no, non ci credo! Lui non ricambia e non posso non rispondergli!》tutti scoppiano in una risata, compreso Fede. Il suo sorriso.
La campanella suona ed io mi dirigo in classe.
《Ma chi si rivede》sento una voce familiare, mi giro, Giulio.
《Giulio, lasciami stare》cerco di accelerare il passo ma lui mi tira dal braccio.
《Piccola, che fretta hai?》dice accarezzandomi la guancia.
《Non mi chiamare piccola.》cerco di liberarmi ma non ci riesco. Sento delle braccia stringere i miei fianchi da dietro, spero sia Fede. Bhe, la fortuna non é dalla mia parte: è Giorgio.
《Dove cerchi di andare?》mi dice baciandomi il collo. Io riesco a staccarlo.
《Smettetela》
《Hey, che sta succedendo? Ragazzi, dovreste essere in classe》urla qualcuno, il preside.
《La ragazza non trovava la classe, la stavamo aiutando》mente Giulio che, magicamente, si trova ad un metro di distanza da me.
《Signorina, che classe fa?》mi chiede il preside.
《5BL》
《La tua classe è quella infondo al corridoio a destra》m'informa. Peccato che già lo sapevo.
《Gr-grazie》dico. Do un'occhiataccia a Giorgio e Giulio e vado in classe.
Entro in classe e mi siedo al mio solito posto, accanto a Samuele, colui che mi salva la vita quando sono distratta e viceversa.
《Come mai è in ritardo signorina Álvarez?》mi chiede la prof di filosofia.
《Il preside mi ha fermata nel corridoio》
《Ah okay, vada a pagina 47 del libro, siamo al secondo capitolo》
Apro il libro e faccio finta di seguire.
《Samu, ti raccomando, segui》gli dico.
《Tranquilla bambolina, seguo》
《Perché bambolina?》
《Non lo so》dice ridendo
《Ci sarai alla festa di Alice?》chiedo.
《Sì, vieni anche tu?》ed io annuisco
《Okay, adesso segui》
《Ogni tanto potresti seguire anche tu, lo sai?》
《No》dico ridendo.
Prendo una penna ed inizio a scrivere.

"Fammi un sorriso perché
Se sorridi te
Io so che tu sei la mia droga"

A chi stavi pensando? A nessuno. I sorrisi sono la mia droga. Vuoi dire il suo sorriso.
La campanella suona e Samuele mi segue.
《Ci conosciamo da molto ma non ci siamo mai parlati》mi dice lui
《In realtà sì, ci diciamo a che punto è la lezione》dico ridendo.
《Quello non conta》
《Ci siamo presentati, ti ho presentato anche ad Onchao!》
《Stella...》ed io scoppio a ridere.
《Devi fare qualcosa adesso?》chiede lui.
《Sì, deve uscire con me, pronta?》dice Fede al posto mio. E lui da dove spunta fuori?
《In realtà non devo uscire con te. Samu, no, non dev...》
《Stella, ti stiamo aspettando in palestra, sapevo che ti saresti dimenticata e sono venuto a cercarti》
《Sarà per la prossima volta. Ciao bambolina》mi saluta Samu dandomi un bacio sulla guancia.
《Bambolina? Prima a me dici che non sei un giocattolo e dopo ti fai chiamare bambolina?》dice ridendo e abbracciandomi dai fianchi facendomi avvicinare a lui. Io metto le mie braccia intorno al suo collo e lui appoggia la sua fronte sulla mia.
《Questa me la pagherai caro bambolino bello》gli sussurro all'orecchio. Lo guardo, faccio un sorriso 'complice', lo spintono e me ne vado.
Lui non mi segue e per questo lo ringrazierò a vita.
'Bambolino bello' non smetto di ridere, da dove mi escono certe cose? Bha.
Torno a casa.
《Ciao Stella》mi dice Letizia
《Ciao》...aspetta. Mi ha salutata? Cosa sta succedendo. La guardo e sgrano gli occhi, è davvero lei?
《D-do-bbiamo parlare》mi dice lei.
《Ah, ti sei ricordata dopo quattordici anni? Complimenti》
《Stella, non parlare così a tua madre!》mi rimprovera Nicola.
《Lei non è mia madre come tu non sei mio padre》urlo.
《Stella, calmati, voglio solo parlare con te niente di più》dice Letizia con tono calmo, troppo calmo.
《Che mi devi dire?》
《Vieni sediamoci》ci sediamo sul divano.
《Da quant'è che giochi a calcio?》ma è seria?
《Da tutta la vita》rispondo con tono secco. Ricordo quando giocavo con mio fratello e dei nostri amici nel giardino dietro casa nostra. Non riesco a ricordare i volti di quei amici... mi ricordo che passavamo ore ed ore insieme ma non riesco a ricordarli.
《E da quanto tempo giochi in una squadra?》
Ho iniziato con la squadra della chiesa, Leonel mi aveva fatto conoscere quella squadra, da lì sono arrivata alla primavera della Juventus, grazie al mister e Leonel. Leonel... ancora non ci credo.
《Da circa sette anni.》
《È da sette anni che giochi nella Juventus?》certo, perché, secondo lei, io a undici anni, giocavo già nella squadra pro.
《No, ho iniziato dalla squadra della chiesa qui vicina, il mister mi ha organizzato un provino a quattordici anni e sono entrata nella squadra della mia categoria, dopo sono passata nella primavera e, in fine, nella pro.》
《Ah, okay》
《Volevi chiedermi solo questo?》
《Un'ultima cosa》
《Dimmi》voglio finire questa conversazione il più presto possibile.
《Dato che giochi nella pro, ti danno una specie di stipendio?》ah, ecco dove voleva arrivare. I calciatori prendono un'ottimo stipendio, lo sanno tutti e lei, ovviamente, puntava a quello.
《No, lo faccio per passione non per i soldi》mi alzo e salgo in cameria mia. Mi sembrava troppo strano il fatto che mi abbia salutato.
Mi corico nel mio letto ed inizio a giocare un po' col telefono.
Fortuna che domani non si va a scuola, quattro giorni di vacanza.
A proposito; come mi travesto per la festa? Non ho neanche chiesto agli altri come si travestiranno loro, non voglio che qualcuno di noi abbia lo stesso costume. Io a travestirmi... ma a che punto sono arrivata?
Alzo la maglietta, sollevo un po' la benda che ho sulla pancia, la cicatrice è fresca, ci sono i punti... potrebbe tornarmi utile. L'addome ha ancora delle macchie viola e alcuni tagli, mi potranno servire anche questi. Forse ho avuto un'idea di come travestirmi.
Apro l'armadio e trovo dei vestiti adatti. Perfetto. Chissà come si travestirà Fede. Va bhe, lui sta bene con qualsiasi cosa.
Decido di dormire un po'.
Cerco di prendere una mano da quella luce abbagliante ma si allontana sempre di più, cerco di restare a galla, di sfruttare l'acqua che sale per afferrare quella mano. Sfioro le dita, sto per farcela. Risfioro le dite ma un peso mi trascina nel fondo di quel fiume. E ricado in quell'abisso.
Mi sveglio, sono le 17:21.
I battiti del mio cuore vanno a mille, sono sudata e mi scoppia la testa. Questi incubi sono diversi e stanno peggiorando.
Mi taglio un po' prendo la mia solita pillola e l'umore torna su.
Mangio qualcosa e ritorno nel mio letto. Guardo il soffitto. Perché tutto è dovuto succedere a me?

Il mio Diazepam BluМесто, где живут истории. Откройте их для себя