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" Sono ancora vivi!" urló Callie, euforica.

" E sono diretti a sud, proprio dove stiamo andando noi. Li troveremo vedrai "

* una porta sbatte *

" Cos'è stato? " chiede il ragazzo.

Alyson si portò l'indice della mano destra davanti alla bocca, suggerendo di non fare rumore. Ora che sapevano che i genitori di Callie erano diretti verso sud, non vi era nessun altro buon motivo per rimanere in quell'edificio un solo minuto di più. Ritornarono sui propri passi, camminando silenziosamente verso quel lungo corridoio che avevano percorso poco prima, guardandosi attorno tentando di scoprire che cosa avesse causato quel rumore. Happy, appena dietro Alyson, iniziò a ringhiare e a tirare il guinzaglio nelle mani di Jackie che, a stento, riusciva a trattenerla. Abbaió un paio di volte poi, con uno strattone deciso, scappó dalla presa del ragazzo, correndo via.

" Dannazione Jackie! " disse Ali " tornate alla Jeep, ci penso io "

Corsero tutti verso l'uscita ma, mentre Jackie e Callie uscirono dalle porte della caserma, Alyson svoltó a destra percorrendo il corridoio laterale che il cane aveva intrapreso. Lì le luci erano meno potenti di quelle precedenti e le ombre dell'arredamento sembravano assumere forme che in realtà non rispecchiavano la realtà. Un appendiabiti con un cappello da poliziotto era diventato improvvisamente un uomo, una lampadina da scrivania aveva assunto la forma di un braccio e una sedia rivolta a terra un animale di chissà quale specie.

" Happy! Dove diavolo sei! " sussurró a bassa voce.

Superó tre stanze, due in cui la porta era aperta, una invece che sembrava essere chiusa dall'interno. Avanzó lentamente verso quello che doveva essere la fine del corridoio, dove un piccolo angolo dietro la parete veniva usato come ripostiglio. Sentì dei piccoli ticchettii prevenire proprio da li e senza esitare, paró davanti a sé la pistola. Le sue mani sudate la stringevano con forza, mentre la paura e l'impreparazione prendevano il sopravvento sul sangue freddo della ragazza. Sentiva il suo corpo irrigidirsi, un freddo improvviso lungo la schiena come un brivido infinito, la gola secca e gli occhi appannati. Quel rumore si fece sempre più vicino, secondo dopo secondo finché, con gran sollievo, uscì il cane zampettando verso la ragazza. Il muso e la schiena erano sporchidi sangue, ma non sembrava che Happy fosse ferita.

" Scappa un altra volta e ti lascio a digiuno! " disse sarcastica accarezzando la testa dell'animale.

* Lamento *

Ali alzò lo sguardo nella direzione da cui pochi secondi fa era arrivato il cane e, dall'ombra, un paio di sagome scure comparvero improvvisamente. Il passo lento, goffo quasi trascinato, era accompagnato da strani versi soffocati, una sorta di grugniti terribili che pietrificó per un attimo la ragazza.

" Che cosa... "

Non finì la frase. Il primo di quei "mostri", sentendo la voce di Ali, voltó di scatto il viso verso di lei, osservandola con occhi affamati e privi di buone intenzioni. A mano a mano che uscivano dall'ombra, tutti i difetti dei loro corpi venivano messi in luce, provocando alla ragazza quasi un conato di vomito. Al primo, un uomo sulla cinquantina, mancava completamente metà volto, che penzolava sotto il suo mento gocciolando sangue sul pavimento. Appena dietro di lui, un altro uomo, stavolta in divisa da poliziotto, era cosparso di morsi sulle braccia e sul collo e dall'uniforme sbottonata usciva quello che, un tempo, doveva essere l'intestino. L'odore che emanavano era così pungente che a stento Ali riusciva a respirare, un misto tra carne andata a male e sangue rafferno, qualcosa di veramente disgustoso. Quasi a pochi passi da loro, decise di fare dietro front e uscire di corsa dall'edificio, senza preoccuparsi del cane che aveva iniziato a seguirla di spontanea volontà. Arrivò quasi davanti alle porte di vetro dell'uscita quando, dall'altro corridoio, un'orda di una decina di zombie, la fermó. Voltó le spalle alle porte, arretrando lentamente mentre con in mano la pistola, faceva fuoco contro quelle sagome in via di decomposizione che ancora camminavano. I primi colpi andarono a vuoto, colpendo prima una spalla e poi il petto di alcuni di loro.

After UsOnde as histórias ganham vida. Descobre agora