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Alyson's Pov

Che cosa è successo? È tutto così confuso... Sono morta? No non è possibile, me ne sarei accorta, avrei sentito dolore! Che sia stato quel mostro? Forse...forse ho fatto la fine dei signori Filds? No, non può essere. Perché non riesco a ricordare? Magari sto solo dormendo, questo è stato un brutto sogno e solo ora sto iniziando a svegliarmi, a rendermi conto che non è successo nulla. Coraggio Ali, apri gli occhi, svegliati!

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Alyson aprí gl'occhi, richiudendoli subito dopo a causa della forte luce che le invase la vista. Tentò di portarsi una mano davanti al viso per cercare di ridurre quella luce accecante ma qualcosa glielo impedì. Con difficoltà sollevò la testa dal cuscino e sforzandosi di vincere l'eccessiva luminosità, si guardò i polsi, accorgendosi di essere legata. Era sdraiata su di un letto bianco, uno di quelli da ospedale, ancorata mani e piedi ad esso con delle cinghie di pelle scura. Attorno a lei non vi era nulla, se non una sedia di plastica posta in un angolo della stanza e una strana scatolina di metallo appesa al muro, proprio accanto alla porta.

" Hey! C'è nessuno?! " urlò, strattonando le cinghie che la tenevano legata.

Nessuno rispose.

Iniziò a guardarsi attorno, cercando qualcosa per liberarsi ma nella desolazione di quella stanza, niente faceva al caso suo. Poi, forse, ripreso pienamente il controllo di sé stessa, cominciò a ricordare.

" Quei soldati... Sono stati loro a fermare quel mostro, ora ricordo. Qualcosa mi ha colpito sulla testa e sono svenuta. Come sia finita qui poi è un mistero " rifletté ad alta voce.

*BIP*

Un suono elettronico interruppe i suoi ragionamenti, attirando la sua attenzione sulla scatolina di metallo appesa al muro. Una lucina verde lampeggió un paio di volte, preannunciando l'apertura della porta. Un uomo in divisa militare entrò nella stanza, trascinando la sedia accanto al letto della ragazza. Aveva un aspetto imponente, ogni dettaglio della sua divisa sembrava sottolineare la sua importanza, a cominciare dalle numerose medagliette cucite sul petto dell'uomo e dalla fondina della pistola lucidata in maniera quasi maniacale.

" Dormito bene ragazzina? "

" Dove sono? "

" Qui le domande le faccio io. Come ti chiami? "

" Alyson "

" Alyson...? "

"........... Smith, Alyson Smith" mentí la ragazza.

" Smith eh, non ci sono molte famiglie con questo cognome qui, troveremo in fretta la tua "

" Perché sono qui? "

" Per sicurezza "

" Sicurezza? Non sono io quella che uccide e si ciba delle persone! "

" Di che cosa stai parlando? "

" Come?! I suoi uomini hanno fatto irruzione nell'università dove un uomo ha dato di matto e ha ucciso dei ragazzi! Lo avete fermato voi! "

" Ahah che immaginazione ragazzina. Davvero non ricordi cosa è successo? "

" Lo ricordo benissimo e gliel'ho appena raccontato! "

" Penso tu abbia sognato, e a giudicare da quello che mi hai detto, doveva essere un incubo. Non è successo nulla di tutto ciò, un ragazzo ha tentato di derubarti e per farlo ti ha dato una botta in testa, la tua amica ha tentato di intervenire ma ha avuto la tua stessa sorte. Poi i miei uomini vi hanno trovato e portato qui "

" Aspetti, quale amica? "

" Vedi che non ricordi? Eri con la tua amica, mi ha detto di chiamarsi Callie "

" Callie! Dov'è? "

" Qualche stanza più in là "

" Voglio vederla, ora "

" Non è possibile, ora è sotto sedativo "

" Sedativo?! Ma che diavolo sta dicendo? "

" Non lo sapevi? La tua amica è malata, molto malata "

" Callie non è malata, sta benissimo e io voglio vederla! "

" Forse non lo sapeva nemmeno lei. I nostri dottori stanno facendo il possibile, non soffrirà te lo prometto " disse, avvicinandosi alla porta.

" Non osate nemmeno toccarla o io vi... "

" Tu cosa? Sei legata a quel letto e ci resterai per un bel po' vista la tua aggressività. Forse non hanno tutti i torti a dubitare di te, in fondo, avevi un buon motivo per uccidere i Fields "

Strisció una carta megnetica contro la scatolina di metallo e dopo il solito BIP, la porta si aprí, lasciando uscire l'uomo in tutta tranquillità.

" Che diavolo sta dicendo! Hey!! Mi lasci uscire da qui! " urlò la ragazza, ormai nuovamente sola in quella stanza.

Iniziò ad agitare mani e piedi nella speranza che quelle cinghie non fossero così resistenti come apparivano. Quelle dei piedi sembravano essere fissate saldamente, mentre quelle delle mani erano leggermente più allentate, permettendole piccoli movimenti che, in un modo o nell'altro, avrebbero potuto liberarla. Aveva polsi molto stretti e a causa della tensione, le mani iniziarono a sudare rendendo scivolosa la superficie della sua pelle. Strinse i denti e tirò con tutta la sua forza, prima una, poi due volte, fino a riuscire a sfilare definitivamente la mano. Con quella libera, sganció le altre cinghie che la tenevano ancorata al letto e in fretta e furia si portò davanti alla porta, scrutando dal piccolo vetro il corridoio che le si parava davanti. La porta non si sarebbe aperta senza la carta magnetica e di certo non avrebbe potuto aspettare che qualcuno ritornasse da lei per rubare il pass. Si guardò attorno, soffermandosi sulla sedia che pochi minuti prima il soldato aveva usato per accomodarsi. Non ci pensó due volte. L'afferró con decisione e con ferocia, la scaglió contro il vetro, frantumandolo in mille pezzi. Passò il braccio dall'altro lato della porta, premendo quello che doveva essere l'interruttore manuale per azionare la porta, poi, un allarme iniziò a risuonare in tutto il corridoio non appena la ragazza varcó la soglia. Senza esitare, si lanciò in una folle corsa, setacciando camera per camera tutte le stanze di quel corridoio in cerca dell'amica. Raggiunta l'ultima porta, guardò attraverso il vetro e finalmente ritrovò Callie. Aprì la porta, lasciando che l'altra ragazza l'abbracciasse per qualche secondo dopo tutte quelle ore di angoscia, poi, tenendola per mano, la scortó fuori dalla sua camera. Al fondo del corridoio, tre soldati comparvero improvvisamente, notando immediatamente le due ragazze intente a fuggire.

" Voi due! Ferme! " urlò uno di loro.

" Callie ora devi correre, non ti voltare indietro, vai più veloce che puoi ed esci da qui! "

" E tu?! "

" Ti raggiungo, tu vai! Sbrigati! "

Così, si separarono. Alyson rimase ferma davanti alla stanza dell'amica, sperando che quelle che le stava passando per la mente non fosse una follia. Aspettò che entrambi gli uomini le si avvicinassero abbastanza e non appena ritenne il momento opportuno, afferrò l'estintore a fianco a lei, spruzzando la schiuma ignifuga addosso ai soldati. Uno di loro scivoló a terra, mentre gli altri due rimasero accecati dalla spessa schiuma. Alyson riprese la sua corsa, diretta verso l'uscita dove era sicura di tornare l'amica. Percorse tre rampe di scale e un paio di corridoi fino a raggiungere una porta di colore scuro con la scritta " EXIT " ben in vista. Allungò la mano per afferrare la maniglia ma qualcosa la bloccò improvvisamente.

" Fossi in te non lo farei " disse una voce alle sue spalle.

" A si? E perché......... Callie! " disse, voltandosi a guardare l'uomo.

Stretta tra le sue braccia e con un coltello alla gola, Callie era prigioniera di quel soldato, impossibilitata a muoversi.

" Lasciala subito "

" Vieni a riprendertela "

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