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Il sole splendeva alto nel cielo in quella che era una piccola città nel sud della Florida. I caldi raggi filtravano tra le fessure delle tapparelle impolverate, illuminando con una luce fioca l'interno della stanza. L'afa del periodo estivo rendeva quasi impossibile riposare fino a tardi ma allo stesso tempo metteva quella strana voglia di rimanere a letto nell'ozio più totale. La sveglia risuonò stridula in tutto l'appartamento, destando dal sonno la giovane Alyson. Riemerse dalle coperte in una sorta di resurrezione mistica e allungando il braccio verso il comodino, posto accanto al letto, spense maldestramente l'orologio digitale. Lo guardò distrattamente, notando l'ora segnata sul display e, sbuffando, si scrolló di dosso le lenzuola, trascinandosi sino al bagno.
Per svegliarsi il più velocemente possibile si buttò nella doccia, sotto una cascata di acqua freddissima ma rigenerante. Si vestì in fretta e furia non badando troppo al giusto abbinamento di colori e, afferrato lo zaino sistemato a terra di fianco alla porta, uscì di casa. Durante il tragitto per raggiungere l'officina in cui lavorava, era sua abitudine ascoltare le notizie alla radio, giusto per rimanere aggiornata sui fatti della propria città.

« In tutta la Florida è scattato l'allarme influenza che sembra aver colpito quasi un quarto della popolazione in sole due settimane. I medici si raccomandano di rimanere nelle proprie abitazioni se affetti da febbre e altri sintomi e di assumere con regolarità integratori utili per le difese immunitarie. I vaccini saranno presto disponibili in tutti gli ospedali, con la priorità riservata a bambini ed anziani  [...]»

La notizia appena appresa dalla giornalista radiofonica non la preoccupò minimamente, infondo è un semplice raffreddore. Un po' di febbre e qualche tremore non l'avrebbero tenuta lontana dal suo lavoro e dalla vita frenetica che conduceva. Abitava ormai sola da qualche anno dopo che i rapporti con i suoi genitori si erano affievoliti, fino ad arrivare addirittura a non parlarsi per mesi interi. L'unica fonte di contatto era suo fratello Jackie che, di tanto in tanto, passava a salutarla e a scambiare due chiacchere in officina prima di ritornare a casa dopo la scuola. Lavorava in quest'auto rimessa assieme ad un vecchio amico di famiglia che sin da subito si era accorto delle grandi capacità della ragazza e le aveva offerto il posto, scartando i numerosi meccanici affermati che spesso aspiravano a quel lavoro.

" Hey Frank "

" Ciao bellezza, oggi abbiamo parecchio lavoro da sbrigare. Inizia da quella Toyota, c'è da sostituire la cinghia del motore e dare una pulita alle candele "

" Odio il lunedì"  pensò la ragazza.

Senza farsi troppe domande si mise al lavoro, trascorrendo nell'officina praticamente tutta la giornata. Verso sera, poco prima dell'ora di cena, riprese la strada per casa. Imboccó l'autostrada per accorciare il tragitto ma, dopo qualche chilometro, il traffico si intensificó, provocando una lunga coda che non accennava a muoversi. Sull'altro lato della strada iniziarono a comparire numerosi fari lampeggianti, prima quello di alcune auto della polizia, poi quelle di due ambulanze. Con l'avanzare, riuscì a scorgere la causa di tutto questo trambusto. Una macchina semi accartocciata era rovesciata sul ciglio della strada, mentre altre quattro auto erano sparse disordinatamente e con evidenti segni di bocciatura lungo la carreggiata. Dalla macchina rovesciata riuscì a intravedere un uomo, forse il conducente dell'auto, uscire strisciando dal veicolo e mettersi in piedi nel mezzo della strada. Barcollando, iniziò a compiere piccoli passi verso gli agenti e i soccorritori che si stavano dirigendo verso di lui. Poi, in un secondo, tutto cambiò. Forse per la distanza da cui stava osservando la scena non si era accorta della pistola stretta nella mano dell'uomo e quando, solo dopo parecchi secondi riuscì a vederla, fu troppo tardi. Un colpo secco rimbombó per molte miglia, sovrastando il rumore del traffico e delle sirene delle volanti. Aveva premuto il grilletto dopo essersi puntato la pistola alla tempia, senza esitazione, senza cedimenti. La ragazza assistette alla scena, rimanendo impietrita dopo ciò che era appena successo. Solo il clacson di un auto dietro di lei la riportò alla realtà, il traffico si stava smaltendo forse grazie all'intervento della polizia, o forse perché ormai i soccorsi non erano più necessari. Un po' scossa, ritornò a casa, decisa a levarsi di dosso tutto ciò che aveva appena visto, sprofondando sotto un getto di acqua calda e poi nel morbido letto della sua stanza. Attaccato alla porta di casa trovò un biglietto, ripiegato più e più volte quasi alla perfezione, appiccicato con un pezzetto di scotch appena sotto lo spioncino.

After UsWhere stories live. Discover now